«Orgoglioso di queste ragazze»
Ora che l’impresa è realtà, arriva la gioia più vera. Giulio Cesare Bregoli, il coach che ha guidato per il secondo anno consecutivo Chieri a vincere una coppa europea, lascia per un attimo la bolgia che si è creata al Palaruffini. Corre dalla famiglia, prende in braccio la bellissima Giulia e, mentre la piccola gioca con la medaglia d’oro che il papà porta al collo, racconta le emozioni di una notte indimenticabile. «Ci sono stati tanti momenti belli, ma avere mia figlia con me è unico. Il punto decisivo di Zackhaiou? Sono sincero, non ho realizzato… Ho pensato subito al terzo set». Scherzi di una serata che ha portato Chieri nella storia: «È stato un viaggio molto impegnativo, in cui abbiamo passato diversi momenti difficili; la squadra ha fatto un grande lavoro per arrivare fin qui». Chieri ha mantenuto un passo inesorabile, con un brivido ai quarti di finale contro le francesi di Le Cannet: lì è arrivata la svolta. «Sì, può darsi, ma non è stata semplice neppure con Parigi in semifinale. La squadra ha tratto una grande forza e ha preso coscienza dei propri mezzi». Mercoledì è arrivata l’ennesima prova di forza che non ha dato scampo a Neuchâtel e ora Bregoli è un coach felice «perché ci sono tanti modi di vincere ma quello scelto dalle ragazze mi rende orgoglioso: tutte hanno lavorato, tutte sono cresciute e tutte hanno contribuito. Sono grandi professioniste, sono un bellissimo gruppo e delle grandissime persone». Il premio per la vittoria è stato un giorno e mezzo di riposo; la testa è già ai playoff e al derby con Novara nei quarti di finale. «Sarà una serie difficile ma sappiamo che ce la giocheremo: la semifinale è un grande obiettivo, non c’è nulla di male nel dirlo. La squadra, in ogni caso, sta bene a livello mentale e questo mi fa sperare che abbiamo ancora energie». La carica della Cev farà il resto.