Corriere Torino

L’europa in città

La Juve non può fare a meno della Champions, il Toro è di nuovo in piena corsa per le coppe, e prima di Pasqua avrà lo «scontro diretto» con il Monza

- Filippo Bonsignore

Passi falsi vietati. Mancano venti giorni al derby e, nel lungo avviciname­nto all’appuntamen­to, Juventus e Torino non possono frenare. C’è un obiettivo comune, l’europa, e ci sono traiettori­e differenti che hanno condotto le squadre di Allegri e Juric alla sosta per le Nazionali. I bianconeri sono in caduta libera soltanto una vittoria e sette punti colleziona­ti nelle ultime otto giornate - e non hanno più bonus da spendere nella corsa alla prossima Champions League, traguardo vitale dal punto di vista sportivo e, soprattutt­o, economico per il club. C’è un cuscinetto di sicurezza di 8 punti sulla Roma, quinta in classifica, e di 12 punti sull’atalanta (sesta, ma con una gara da recuperare) che sarebbe rassicuran­te in condizioni normali. Il problema è che la Juve delle ultime settimane non garantisce sonni tranquilli. I granata, invece, sono arrivati alla pausa con il vento in poppa del successo sull’udinese che ha permesso di mantenere ben vivo il sogno europeo. L’asse tra Bellanova, che spinge a destra, e Zapata, che continua a segnare, è la migliore polizza assicurati­va per il Toro per continuare la corsa. Ora serve però continuità per arrivare al derby - in un Olimpico Grande Torino che viaggia spedito verso il tutto esaurito - con la prospettiv­a continenta­le ancora a portata di mano.

Il calendario offre un bell’assist alla squadra di Juric: lo scontro diretto con il Monza (avanti di un punto in classifica) in casa alla vigilia di Pasqua e poi la trasferta di un Empoli in piena corsa salvezza. La Juve, invece, avrà un percorso più complesso: alla ripresa andrà all’olimpico a sfidare la Lazio, mentre la settimana successiva riceverà la Fiorentina allo Stadium. Nel mezzo ci sarà l’andata delle semifinali di Coppa Italia sempre contro i biancocele­sti e sempre a Torino. La strada per uscire dal tunnel della crisi è dunque complessa per gli uomini di Allegri, che devono ritrovare le certezze perdute. E non sarà missione semplice, contando che a Roma l’attacco sarà decimato dalle assenze di Vlahovic (squalifica­to) e Milik, fermo per un problema muscolare. Non solo, Chiesa anche in Nazionale ha confermato il periodo poco felice nel club e non ha brillato con il Venezuela. Serviranno quindi risorse aggiuntive da Yildiz e Kean.

Il Toro, invece, ritroverà Tameze, pronto a tornare tra i convocati e a dare opzioni a Juric anche in difesa. La solidità difensiva - 14 clean sheets in 29 partite - resta una caratteris­tica fondamenta­le dei granata su cui costruire la rincorsa all’europa, qualità che la Juve ha invece smarrito negli ultimi tempi: sette gare di fila con almeno un gol al passivo nelle ultime otto. Ora non ci sono più jolly da spendere; i passi falsi sono vietati.

Il calendario

Bonus ormai finiti, e diventa pesantissi­ma la posta in palio nel derby del 13 aprile

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56 anni, è alla sua ottava stagione sulla panchina della Juventus In bianconero ha vinto 5 scudetti e raggiunto due finali di Champions League (perse contro Barcellona e Real Madrid)
Massimilia­no Allegri, 56 anni, è alla sua ottava stagione sulla panchina della Juventus In bianconero ha vinto 5 scudetti e raggiunto due finali di Champions League (perse contro Barcellona e Real Madrid)
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Ivan Juric, 48 anni, è alla sua terza stagione sulla panchina del Torino
Il tecnico granata Ivan Juric, 48 anni, è alla sua terza stagione sulla panchina del Torino

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