L’europa in città
La Juve non può fare a meno della Champions, il Toro è di nuovo in piena corsa per le coppe, e prima di Pasqua avrà lo «scontro diretto» con il Monza
Passi falsi vietati. Mancano venti giorni al derby e, nel lungo avvicinamento all’appuntamento, Juventus e Torino non possono frenare. C’è un obiettivo comune, l’europa, e ci sono traiettorie differenti che hanno condotto le squadre di Allegri e Juric alla sosta per le Nazionali. I bianconeri sono in caduta libera soltanto una vittoria e sette punti collezionati nelle ultime otto giornate - e non hanno più bonus da spendere nella corsa alla prossima Champions League, traguardo vitale dal punto di vista sportivo e, soprattutto, economico per il club. C’è un cuscinetto di sicurezza di 8 punti sulla Roma, quinta in classifica, e di 12 punti sull’atalanta (sesta, ma con una gara da recuperare) che sarebbe rassicurante in condizioni normali. Il problema è che la Juve delle ultime settimane non garantisce sonni tranquilli. I granata, invece, sono arrivati alla pausa con il vento in poppa del successo sull’udinese che ha permesso di mantenere ben vivo il sogno europeo. L’asse tra Bellanova, che spinge a destra, e Zapata, che continua a segnare, è la migliore polizza assicurativa per il Toro per continuare la corsa. Ora serve però continuità per arrivare al derby - in un Olimpico Grande Torino che viaggia spedito verso il tutto esaurito - con la prospettiva continentale ancora a portata di mano.
Il calendario offre un bell’assist alla squadra di Juric: lo scontro diretto con il Monza (avanti di un punto in classifica) in casa alla vigilia di Pasqua e poi la trasferta di un Empoli in piena corsa salvezza. La Juve, invece, avrà un percorso più complesso: alla ripresa andrà all’olimpico a sfidare la Lazio, mentre la settimana successiva riceverà la Fiorentina allo Stadium. Nel mezzo ci sarà l’andata delle semifinali di Coppa Italia sempre contro i biancocelesti e sempre a Torino. La strada per uscire dal tunnel della crisi è dunque complessa per gli uomini di Allegri, che devono ritrovare le certezze perdute. E non sarà missione semplice, contando che a Roma l’attacco sarà decimato dalle assenze di Vlahovic (squalificato) e Milik, fermo per un problema muscolare. Non solo, Chiesa anche in Nazionale ha confermato il periodo poco felice nel club e non ha brillato con il Venezuela. Serviranno quindi risorse aggiuntive da Yildiz e Kean.
Il Toro, invece, ritroverà Tameze, pronto a tornare tra i convocati e a dare opzioni a Juric anche in difesa. La solidità difensiva - 14 clean sheets in 29 partite - resta una caratteristica fondamentale dei granata su cui costruire la rincorsa all’europa, qualità che la Juve ha invece smarrito negli ultimi tempi: sette gare di fila con almeno un gol al passivo nelle ultime otto. Ora non ci sono più jolly da spendere; i passi falsi sono vietati.
Il calendario
Bonus ormai finiti, e diventa pesantissima la posta in palio nel derby del 13 aprile