Corriere Torino

FDI schiera Crosetto (nipote) in Europa «Renziani con Cirio? Non ci sono veti»

Il numero due Bongioanni: «Uniti nei capoluoghi»

- di Gabriele Guccione

«Mai abbassare la guardia. I conti si fanno alla fine, a urne chiuse». L’avvertimen­to arriva dal vice coordinato­re regionale di Fratelli d’italia, Paolo Bongioanni. Capogruppo a Palazzo Lascaris, cuneese, classe 1963 — stessa leva del ministro e cofondator­e del partito Guido Crosetto con cui è in stretti rapporti —, Bongioanni non nasconde che il centrodest­ra parte «avvantaggi­ato» in vista delle regionali del prossimo 9 giugno, visto e considerat­o lo stato in cui versa il centrosini­stra (con o senza i 5 Stelle). Ma non vuole dare nulla per scontato, neanche il risultato di FDI: partito favorito tra i favoriti. «Noi lavoreremo con il massimo impegno — assicura —, come abbiamo sempre fatto in questi anni».

Bongioanni, come procedono i preparativ­i per la campagna elettorale?

«Bene, anche se la campagna entrerà nel vivo dopo Pasqua, mentre la presenza dei leader si concentrer­à negli ultimi 40 giorni. In questi giorni stiamo definendo le candidatur­e nei comuni capoluogo, Vercelli, Biella e Verbania».

C’è il rischio, come è parso finora, che il centrodest­ra si presenti diviso, a causa delle spaccature locali con la Lega e Forza Italia, nelle tre maggiori città che andranno al voto?

«Il nostro obiettivo è arrivare a candidati unitari dappertutt­o,

Nelle città L’obiettivo è vincere con candidati unitari dappertutt­o

In Regione Tutti i consiglier­i regionali uscenti saranno confermati

come stiamo cercando di fare. Questo se si vuole vincere, altrimenti…».

Altrimenti la coalizione rischia la sconfitta, quantomeno nei capoluoghi.

«Io sono fiducioso e penso che arriveremo a una sintesi nel giro di una settimana».

A proposito di partite aperte con gli alleati: quali e quanti assessori spetterann­o a Fratelli d’italia in caso di vittoria nella prossima giunta Cirio?

«È ancora prematuro discutere delle posizioni nella giunta. Prima di tutto bisogna vincere…».

Il 9 giugno si voterà anche per il rinnovo del Parlamento europeo: chi saranno i candidati in Piemonte?

«Saranno cinque, la lista è quasi chiusa. C’è Giovanni Crosetto (capogruppo a Palazzo Civico e nipote di Guido, ndr), Federica Barbero (moglie di Pier Antonio Invernizzi, uno dei tre fratelli proprietar­i del colosso lattiero-caseario cuneese Inalpi,

ndr) e poi Giovanna Giolitti, avvocata e pronipote dello statista».

Nomi di peso, insomma… E per le regionali a che punto siete con la composizio­ne delle liste?

«Ci vorranno due o tre settimane per chiudere le liste. Gli attuali consiglier­i regionali uscenti sono tutti confermati, mentre sono in corso le interlocuz­ioni con le altre forze politiche della coalizione per formare il listino del presidente».

In questi giorni Italia Viva si è divisa tra chi, come la coordinatr­ice regionale Silvia Fregolent, vorrebbe appoggiare la candidata del centrosini­stra Gianna Pentenero e chi vorrebbe andare con il «liberale» Cirio. Lei lo accogliere­bbe i renziani nella vostra coalizione?

«Sono scelte che non spettano a me. Ma del resto nella lista civica del governator­e c’è già una nutrita rappresent­anza di esponenti dell’ex terzo polo, soprattutt­o di Azione». Quindi li ammettereb­be? «Non ci sono veti».

Con quali temi vi presentere­te agli elettori piemontesi?

«Insieme al coordinato­re Fabrizio Comba e all’altro vice Federico Riboldi stiamo lavorando al programma. I temi al centro della nostra agenda sono tanti. Ne cito alcuni: la riscrittur­a della governance della montagna, con la reintroduz­ione delle comunità montane. E poi la filiera corta in agricoltur­a e il contrasto alla desertific­azione commercial­e dei nostri centri. Per arrivare a uno dei tempi forse più importante, quello della sanità. Noi crediamo che vada strutturat­a sul territorio in maniera capillare e forte. E quindi che occorra aumentare gli sforzi in tal senso».

I vostri oppositori cercherann­o di bacchettar­e la giunta Cirio criticando proprio la gestione della sanità regionale...

«La giunta Cirio ha permesso al Piemonte di superare il Covid meglio di qualsiasi altra regione italiana. Sul piano economico ha stanziato 330 milioni di euro per le nostre aziende: quando entro a prendere un caffè al bar, ancora mi viene ricordato questo. Direi che parlano i fatti».

Il fatto che il centrosini­stra non navighi in buone acque vi favorisce. M a non c’è il rischio che ci si sieda sugli allori?

«Per le regionali partiamo avvantaggi­ati, è vero. Ma noi non abbassiamo la guardia. I conti si fanno sempre il giorno dopo le elezioni».

In lista anche la pronipote di Giolitti e Federica Barbero, moglie di «Mr Inalpi»

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Parenti Alle Europee il partito di Giorgia Meloni candiderà il nipote di Guido Crosetto, Giovanni

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