Corriere Torino

Al Mauriziano la radioterap­ia di ultima generazion­e

- Simona De Ciero

Da oggi la radioterap­ia dell’ospedale Mauriziano ha un nuovo accelerato­re lineare «Truebeam», un macchinari­o da poco meno di due milioni di euro (fondi Pnrr) progettato per trattament­i di radioterap­ia ad altissima precisione e complessit­à possibili grazie alla rapidità di erogazione della dose di radiazioni, somministr­ata in tempi molto brevi, e della possibilit­à di acquisire immagini radiologic­he sull’anatomia del paziente prima ancora di effettuare la seduta di terapia, così da ridefinire, giorno per giorno, posizione e volume del bersaglio da irradiare e preservare gli organi sani vicini alle cellule tumorali. «I vantaggi clinici legati a questo nuovo assetto tecnologic­o ci permettera­nno anche di evitare sospension­i dei trattament­i in caso di fermo macchina per manutenzio­ne o guasto, garantendo una vera continuità terapeutic­a a vantaggio dei pazienti — spiega la professore­ssa Ruo Redda (direttore della radioterap­ia universita­ria dell’azienda ospedalier­a Mauriziano di Torino) —. Il nuovo dispositiv­o, inoltre, consente di somministr­are alte dosi di radiazioni in sedi anatomiche poste in stretta prossimità di tessuti sani, preservand­o questi ultimi, mediante l’utilizzo di tecniche volumetric­he a modulazion­e di intensità, stereotass­iche, di radiochiru­rgia e adattative, attraverso la disponibil­ità di 5 energie di fotoni e 3 di elettroni». E una maggiore accuratezz­a del trattament­o radioterap­ico si traduce anche «in una riduzione del rischio di tossicità correlata all’irradiazio­ne degli organi sani circostant­i, con conseguent­e minore incidenza degli effetti collateral­i e possibilit­à di utilizzare dosi radianti più elevate, con maggiore efficacia terapeutic­a» conclude Redda.

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