Corriere Torino

Eredità Agnelli, secondo round davanti al Riesame

Domani si discute il ricorso dei difensori dei fratelli Elkann e di Ferrero sul sequestro della Procura

- In idem ne bis Simona Lorenzetti

Sarà discusso domani il ricorso che gli avvocati dei fratelli Elkann — John, Lapo e Ginevra — e di Gianluca Ferrero hanno depositato al Riesame contro il secondo sequestro di documenti, telefoni, pc e device avvenuto nell’ambito dell’indagine sull’eredità di Marella Caracciolo. Per i difensori il provvedime­nto sarebbe illegittim­o: tra gli argomenti che verranno trattati ci sono quelli di pertinenza e proporzion­alità tra le ipotesi di accusa mosse dai magistrati e la mole di documenti cartacei e digitali acquisiti. Non solo, si affaccia anche l’ipotesi di

tra il nuovo decreto e quello del febbraio (poi in parte annullato).

Si tratta del secondo vaglio di fronte al collegio del Riesame. Le prime perquisizi­oni risalgono al 7 febbraio e all’epoca figuravano come indagati John Elkann, lo storico commercial­ista Ferrero e il notaio svizzero Robert Urs Von Gruenigen: l’accusa era dichiarazi­one fraudolent­a. Il procurator­e aggiunto Marco Gianoglio e i sostituti Mario Bendoni e Giulia Marchetti ipotizzava­no la residenza fittizia in Svizzera di Marella Caracciolo e la conseguent­e evasione dell’irpef — per il 2018 e 2019 — sulla rendita vitalizia di circa 8 milioni di euro alce l’anno che la donna riceveva dalla figlia Margherita in base ai patti successori stipulati dopo la morte dell’avvocato. Secondo gli investigat­ori, Ferrero avrebbe curato le denundei redditi, il notaio le avrebbe sottoscrit­te e il nipote primogenit­o avrebbe «rafforzato gli intenti criminosi» assumendo alle proprie dipendenze o attraverso Fca Security e Stellantis Europa personale che in realtà lavorava per la nonna. Il Riesame aveva annullato parzialmen­te il sequestro: pur mettendo in evidenza «il fumus commissi delicti», aveva accolto il reclamo dei difensori e disposto la restituzio­ne di buona parte del materiale acquisito e in particolar­e i dispositiv­i elettronic­i. Da qui la contromoss­a della Procura, che il 6 marzo ha notificato un secondo provvedime­nto allargando il fronte investigat­ivo.

Oltre a John, sono stati indagati Lapo e Ginevra: l’accusa è truffa ai danni dello Stato per il mancato versamento della tassa di succession­e su oltre 700 milioni di euro ereditati alla morte della nonna. Inoltre, il reato di dichiarazi­one fraudolent­a viene esteso fino al 2014, anno in cui Marella avrebbe vissuto in Italia e non in Svizzera: si contesta ancora l’irpef sulla rendita vitalizia, ma anche la sottrazion­e a tassazione di ulteriori 30 milioni di euro l’anno, derivanti dalle disponibil­ità off shore presso Bundeena (società delle Isole Vergini).

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Fratelli Elkann Ginevra, Lapo e John, figli di Margherita Agnelli

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