Corriere Torino

BUBBLE HOTEL

- (n. f. l. z.)

accessori. D’inverno la bolla protegge dal freddo e dalle intemperie, d’estate si usa aperta e ombreggiat­a. Ora stanno lavorando su una bolla che diventa sauna, per metà rivestita in legno. «L’interesse aumenta sempre di più, l’obiettivo è produrne 4 o 5 al mese — prosegue Bottino — . Le realizziam­o per intero al nostro interno con le medesime macchine e manovalanz­a che usiamo per realizzare i tetti e ci appoggiamo a un’altra società di famiglia che produce serramenti». Per ora i clienti piemontesi delle bolle «made in Canavese» sono tutti ristoranti e bar, qui nessuno le ha ancora utilizzate come camere da letto, vanno di più in Trentino. Ma anche in Piemonte le «bubble rooms» non mancano. Nel torinese c’è quella con il letto a baldacchin­o dell’«antico Paltier - Sotto un cielo di stelle» in località Sulpiano a Verrua

Rilassarsi immersi nella natura senza rinunciare alla comodità. Per chi è alla ricerca di un’esperienza «into the wild» e non vuole combattere con zanzare e umidità, le bubble room sono l’alternativ­a al campeggio. In pieno stile glamping, sono bolle trasparent­i dove è possibile addormenta­rsi fissando la volta celeste, con tutti i comfort di una stanza d’hotel. Un trend diffuso anche in Piemonte. Dove? A Borgo Ticino, in provincia di Novara, il Relais dei Cesari propone delle bolle studiate da designer internazio­nali. Oppure si può andare a Sulpiano, in provincia di Torino, per essere accolti dalle bubble room dell’antico Palter, senza dimenticar­e l Gaia’s Spheres Glamping, nel bel mezzo delle Langhe.

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