Cirio fa il pieno di moderati e corteggia i terzopolisti «Il centro è tutto con noi»
«Noi moderati» di Lupi presenterà una lista, gli altri nella civica La possibile candidata del M5S è Matrisciano
Ci saranno e avranno (quasi) lo stesso simbolo: sfondo blu, scritta bianca e banda tricolore in basso. Deve essersi messo il cuore in pace, Mimmo Portas, l’uomo che vent’anni fa ha inventato i Moderati con l’obiettivo di traghettare decine di eletti di ascendenza berlusconiana nei posti di governo — allora sicuri — del centrosinistra torinese. Ora che il vento soffia a favore del centrodestra, la scialuppa di Portas non solo è stata superata (tanto che il «moderato» Silvio Magliano andrà con Alberto Cirio nella lista civica del presidente), ma del tutto soppiantata da un altro contenitore politico di centro. «Noi Moderati», la formazione che fa capo a Maurizio Lupi, sarà una delle cinque liste dello schieramento del governatore uscente in Piemonte. L’ufficialità è arrivata ieri, dopo l’incontro tra Lupi e Cirio all’hotel Nh del Lingotto. L’obiettivo è ambizioso: «In Sardegna abbiamo fatto il 5%, in Abruzzo il 3% — ricorda Lupi —, in Piemonte puntiamo a fare almeno lo stesso risultato e un consigliere regionale».
Attorno alla corsa di Cirio per il bis si registra dunque un affollamento di moderati. «Con lo scioglimento del terzo polo — ragiona il leader di Noi Moderati —, il centro è solo nel centrodestra, ed è ovvio che è aperto a tutti coloro che vogliono dare forza alla coalizione». Un messaggio, quello di Lupi, nemmeno troppo sottinteso e rivolto agli orfani del terzo polo, alle prese (soprattutto in Italia viva, mentre Azione è più decisa ad andare con il centrodestra) con il dilemma del posizionamento. Anche il presidente uscente richiama (implicitamente) la questione: «La nostra non è una squadra che si riunisce in modo aritmetico per vincere le elezioni, ma una coalizione programmatica che crede negli stessi valori». Al contrario — è il non detto — del centrosinistra, ancora alle prese (nonostante la porta in faccia dei 5 Stelle) con il tira e molla di chi, come l’alleanza Sinistra e Verdi, vorrebbe continuare a tentare la via dell’intesa giallorossa.
In Piemonte la formazione di Lupi può contare già su una trentina di esponenti politici, tra sindaci e amministratori locali, pronti a scendere in campo con la nuova formazione moderata. Tra loro ci sono il consigliere comunale torinese, già esponente di Torino Bellissima, Pino Iannò. E poi Ermanno Savoia, primo cittadino di Crodo, nell’ossola, Luca Quaglia, consigliere comunale a San Damiano d’asti, il cuneese Massimo Gullino, il novarese Marco Carpani, l’alessandrino Andrea La Rosa, il vercellese Paolo Campominosi e il biellese Valerio Novo.
Da parte sua Cirio ha quasi concluso la formazione della sua lista civica, quella con cui promette di affrancarsi dalla stretta di FDI e Lega. Proprio ieri il governatore ha visto Roberto Venesia, segretario regionale della Fimmg, il sindacato dei medici di famiglia. Uno dei nomi che dovrebbe rappresentare il cuore della lista. Gli altri? «A giorni — assicura il presidente uscente presenterò lo squadra».
Tramontata la possibile alleanza con il Pd. Il Movimento 5 Stelle ora preme sull’acceleratore per preparare la corsa solitaria alle regionali. Il tempo è poco e si deciderà tutto entro le prossime settimane. Completato il documento programmatico che, dicono da fonti interne, sarà pronto a giorni, la prossima mossa dei pentastellati sarà la scelta del candidato presidente. Il primo dato che emerge è che la rosa dei nomi in campo dovrebbe essere interna al partito. In cima alla lista ci dovrebbe essere Susy Matrisciano, ex senatrice e presidente della Commissione Lavoro che potrebbe avere la giusta esperienza per rappresentare il Movimento in Piemonte. Subito sotto ci sono i consiglieri regionali uscenti. In particolare l’albese Ivano Martinetti, con la capogruppo Sarah Disabato che sembra sia pronta a un passo di lato. Ma un altro nome si sta facendo sempre più insistente tra i Pentastellati, ovvero quello di Alberto Unia: ex assessore all’ambiente del Comune di Torino. Unia si era candidato alle ultime politiche al Senato, ma era rimasto fuori dal Parlamento. Una candidatura che però non mette d’accordo tutto il Movimento. Tra i detrattori si punta il dito sulla sua mancata esperienza in Consiglio regionale. Un requisito che, rispetto a chi ostacola la corsa dell’ex assessore di Torino, viene ritenuto centrale per poter candidarsi a governare la Regione. Dopo la scelta del presidente, partiranno le autocandidature per la Regione aperte agli iscritti. Quelle per le Europee prenderanno il via invece questa mattina e entro il 23 marzo il Piemonte dovrà inviare le proprie proposte per l’europa. racchiuse all’interno di un documento rivolto a Roma.
Il presidente uscente ha quasi chiuso la lista civica che raccoglierà medici e centristi