Pietro Costanzia al rivale: «Prima o poi ti prendo, ti buco e puoi anche morire»
I messaggi del conte un mese prima dell’agguato con il machete La vittima aveva rivolto delle avances esplicite alla sua fidanzata
Èil 7 febbraio, Pietro Costanzia ha appena scoperto che qualche tempo prima O.B. aveva rivolto alla propria fidanzata «avances» esplicite e sgradite. «Era furioso», confesserà la giovane agli investigatori, riferendosi all’umore del fidanzato. Una rabbia che traspare dal messaggio di minacce che quel giorno il 24enne conte di Costigliole invia al rivale: «Se non esci ora e te le prendi come un uomo, e paghi per quello che hai fatto, ti brucio casa la notte mentre dormite e appena esci ti riempio di buchi. E se non sono io, tranquillo che farà qualcun altro ma prima o poi ti prendo e ti buco tutto e puoi anche morire». Un mese e mezzo più tardi, il
● Il 18 marzo Pietro Costanzia tende un agguato a O.B. in via Panizza, a Mirafiori
● A bordo di uno scooter guidato dal fratello minore Rocco, il nobile piemontese affianca il giovane, in monopattino, e lo colpisce alla gamba con un machete 18 marzo, Pietro tenderà un agguato a O.B. in via Panizza 3, a Mirafiori: a bordo di uno scooter nero, guidato dal fratello minore Rocco Costanzia, il nobile piemontese affiancherà il giovane mentre rientra a casa in monopattino e lo colpirà alla gamba con un machete. Una scena alla quale assiste la fidanzata della vittima: la giovane, che era bordo di un secondo monopattino, racconterà quegli attimi di paura: il fidanzato che viene ferito e tenta la fuga a piedi, lei che prova a raggiungerlo e viene trattenuta da Rocco.
I dettagli sono ora racchiusi nell’ordinanza con cui il gip Gloria Biale ha disposto la misura cautelare in carcere per Pietro Costanzia, detto il «Santo». Il nobile è accusato di tentato omicidio con le aggravanti della premeditazione e dei futili e abietti motivi. Nell’ordinanza, il gip evidenzia «lo scenario all’interno del quale si colloca l’azione criminale» che «pare legato, almeno in parte, ad un contesto delinquenziale di smercio di stupefacenti».
Le indagini, coordinate dai pm Mario Bendoni e Davide Pretti, raccontano le «esplicite minacce di morte» che il conte avrebbe rivolto a O.B. dopo aver saputo che aveva mostrato le parti intime alla propria fidanzata, ma mettono in luce anche che la vittima faceva uso di droga, soprattutto cocaina e talvolta anche «fumo» che a volte avrebbe rivenduto. A tratteggiare i rapporti tra i due sono le fidanzate, un tempo amiche: la vittima, a quanto pare, aveva anche debiti legati all’acquisto di droga, ma la storia delle «avances» complica di gran lunga la situazione. Sempre il 7 febbraio, la fidanzata di «Santo» scrive all’amica che lui aveva scoperto tutto ed «era impazzito»: «Mi ha insultata. E mi ha detto che
Online l’avrebbe fatto fuori». La ragazza di O.B. si agita: «Non deve vedere O. perché lo ammazza… i soldi te li porto io a te». Altri messaggi testimoniano la preoccupazione della giovane: «Si è impuntato a uccidere O.», «Ho paura che voglia uccidere O… non voglio che gli succeda una cosa del genere e nemmeno che vada in coma per colpa di una cazzata enorme». Pietro avrebbe voluto incontrare il 23enne in quei giorni, ma l’appuntamento salta: la vittima si era ritirata in una comunità per disintossicarsi ed è rientrata a casa il 9 marzo. Si arriva così al giorno dell’agguato: il 18 marzo, alle 17.30.
Ora in carcere c’è anche il fratello di Pietro, Rocco: era alla guida dello scooter e avrebbe trattenuto la fidanzata di O.B., che voleva intervenire. Il gip deve ancora pronunciarsi sulla misura cautelare. Nel frattempo, la fidanzata di Pietro è stata scarcerata: non apparteneva a lei la droga scoperta nella camera d’albergo in cui la coppia si era rifugiata.
Pietro Costanzia a O.B.
Se non esci ora e te le prendi come un uomo, ti brucio casa la notte mentre dormite
La fidanzata di Costanzia Pietro era impazzito, mi ha insultata.
E mi ha detto che l’avrebbe fatto fuori