Corriere Torino

La vitamina americana

Mckennie e Weah protagonis­ti con gli Stati Uniti: un assist per il texano, 90’ intensi per Tim E oggi tocca a Szczesny che insegue l’europeo e il rinnovo con la Juve

- Timothy Ormezzano

Vitamina americana per la Juventus. No, nessun riferiment­o a quell’integrator­e con visibiliss­ima scritta «doping» che ha rovinato la carriera di Pogba. Qui si parla del toccasana che può rappresent­are la vittoria della Concacaf Nations League per Mckennie e Weah. Gli statuniten­si hanno superato 2-0 il Messico nella finale di Dallas, alzando il trofeo per la terza volta. E domani pomeriggio sono attesi alla Continassa insieme a tutti gli altri nazionali bianconeri.

I due americani di Allegri, titolari come nella semifinale vinta contro la Giamaica, hanno vinto e convinto. Mckennie – 7 assist in Serie A, più di lui solo il milanista Giroud – ha offerto ad Adams il pallone dell’1-0, oltre a sfornare tanta sostanza e generosità. E Weah è finalmente uscito dall’anonimato degli ultimi mesi giocando 92 minuti con intensità e sicurezza. Due tiri, altrettant­i dribbling riusciti, tre contrasti e due duelli aerei vinti. Il figlio d’arte è stato di nuovo schierato come attaccante esterno nel 4-3-3 statuniten­se, con Mckennie a coprirgli le spalle sulla destra. Un modulo che esalterebb­e le sue caratteris­tiche (offensive) più del 3-5-2 bianconero: stesso discorso per Chiesa e Yilidiz. «La scorsa stagione ho cominciato a giocare laterale basso e mi trovo sempre più a mio agio», disse Weah l’estate passata, appena sbarcato sul pianeta Juve. Ma Tim non ha convinto come esterno a tutta fascia nel 3-5-2: zero gol, un solo assist e appena 2 partite da titolare in campionato nel 2024. L’unica gioia in Coppa Italia, un eurogol nel tennistico 6-1 negli ottavi contro la Salernitan­a. Troppo poco.

C’è una finale da giocare anche per Szczesny, questa sera atteso con la sua Polonia in casa del Galles in uno dei tre spareggi con vista su Euro 2024. Sbancare Cardiff, dopo il 5-1 rifilato in semifinale all’estonia, sarà complesso proprio come il rinnovo del suo contratto in scadenza nel 2025. È una partita ancora tutta da giocare. Tek, che ad aprile compirà 34 anni, deve decidere se chiudere la carriera in bianconero o altrove. A Torino si trova bene. La possibile (probabile?) partecipaz­ione alla Champions, oltre al Mondiale per club, può essere una calamita per trattenerl­o. A patto però che Szczesny si riduca (o spalmi) il suo lauto ingaggio da 6,5 milioni annui, non più in linea con le nuove direttive juventine. Insomma, il suo futuro è in bilico proprio come quello di Mckennie, anche lui in scadenza nel 2025, e di Weah junior.

Spalmo o non spalmo? Wojciech Szczesny guadagna con la Juventus 6,5 milioni netti l’anno: questo rende più difficile il suo rinnovo bianconero

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