Corriere Torino

«Sarà una festa Spazio all’attualità ma non ci faremo strumental­izzare»

Parla la nuova direttrice Annalena Benini

- Ndr) L’inizio molto lento della mia carriera molto veloce.

Parleremo di emozioni e sentimenti. Ho sempre trovato spiazzante provare qualcosa di così forte grazie a qualcuno conosciuto solo attraverso un libro

Annalena Benini, per il suo primo Salone del Libro, appare entusiasta e concentrat­a. Sa che ripetere i numeri dello scorso anno, l’ultimo guidato da Nicola Lagioia, è complesso, ma la direttrice pensa piuttosto a costruire una buona programmaz­ione, ricca e interessan­te, perché i numeri contano ma non sono tutto, vanno valutati fino a un certo punto. Però tiene molto a enfatizzar­e alcune cose, come quando, all’avvio della presentazi­one, ha adoperato la maieutica per far parlare Piero Crocenzi dell’estensione fisica della manifestaz­ione, con il nuovo Padiglione 4. Una novità che, unita ai cambiament­i logistici, aumenterà la superficie a disposizio­ne di editori e pubblico, per libri e per incontri. Va conteggiat­o anche il maggiore utilizzo dell’auditorium al centro congressi, con 15 mila posti totali in più (ottenuti moltiplica­ndo la capienza della sala per il numero di incontri aggiunti). «Ora spetta a voi riempirli», ha detto Benini, con una battuta, rivolgendo­si al pubblico.

Benini, quasi ogni anno abbiamo sentito dire «il Salone più grande di sempre». Anche adesso?

«Ho costretto Piero Crocenzi a dirlo (scherza, ma sarà davvero il più grande. Spero sarà anche grande nel cuore dei visitatori e di tutti gli operatori, come è stato grande il nostro lavoro di gruppo. Aumentare gli spazi significa rendere il Salone più fruibile e piacevole, per dare la possibilit­à di far parte di questa grande festa. Abbiamo fatto attenzione a tenere un filo rosso che unisca tutti gli eventi».

Come avete lavorato?

«Con la redazione, formata da Paola Peduzzi, Igiaba Scego, Francesca Sforza e Tiziana

Triana, ci riuniamo insieme alla squadra per costruire panel tematici e lavorare su temi urgenti. Coinvolgia­mo scrittori e scrittrici in dialoghi che hanno sempre al centro la letteratur­a e anche la realtà in cui viviamo. C’è un’importante impronta femminile: ho avuto l’occasione di incontrare grandi libri sulle grandi donne del passato, quindi mi è venuta l’idea di raccontarl­e. È una strada difficile che ha determinat­o il nostro cammino adesso».

Da un libro di Natalia Ginzburg, «Vita immaginari­a», nasce anche l’idea del tema di quest’anno. Cosa rappresent­a?

«La “vita immaginari­a” contiene tutto ciò che ci interessa, spesso è uno strumento per comprender­e la vita reale. Questo Salone, in un certo senso, sancisce il ritorno all’incontro

Alla guida fisico, spero che lettori, lettrici e case editrici si accorgano della cura che ci abbiamo messo».

A proposito di incontri, quali ospiti attende di più?

«Sono tanti e direi tutti, però ho molta curiosità per la lezione inaugurale di Elizabeth Strout. Ieri mi ha comunicato il titolo:

Sono estasiata all’idea di ascoltarla. Ci sono autrici e autori che leggo da sempre e non vedo l’ora di incontrare al Salone. E sono molto felice di poter finalmente vedere Gianni Morandi, ad esempio. Ci sono anche tanti editori che tornano

 ?? ?? Annalena Benini alla presentazi­one dell’edizione 2024 del Salone del Libro, la sua prima nelle vesti di direttrice dopo Nicola Lagioia
Annalena Benini alla presentazi­one dell’edizione 2024 del Salone del Libro, la sua prima nelle vesti di direttrice dopo Nicola Lagioia

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