Corriere Torino

Sei allenatori in due anni Cronaca di un disastro annunciato

- Filippo Bonsignore

Il sogno è finito. Nel modo più amaro e beffardo: per un punto, all’ultima giornata. Bergamo resta in A1 di volley femminile; Cuneo scivola in A2. Dopo sei stagioni nella massima serie – con due partecipaz­ioni ai quarti di finale dei playoff (2018-19 e 2021-22) –, le «Gatte» hanno smesso di graffiare. Non da ora, in verità, perché la retrocessi­one è l’epilogo di una lunga serie di errori e colpi di scena che si sono susseguiti nelle ultime due stagioni, vissute pericolosa­mente tra avvicendam­enti in serie in panchina e in società.

Lo spettro della retrocessi­one era stato allontanat­o la scorsa stagione con una salvezza abbastanza comoda grazie all’undicesima posizione in classifica, nonostante un percorso decisament­e accidentat­o. Nel 2022-23 si sono avvicendat­i cinque coach e i problemi sono iniziati addirittur­a prima che incomincia­sse il campionato con il divorzio, a settembre, da Luciano Pedullà. La squadra era stata affidata temporanea­mente al vice, Domenico Petruzzell­i (che si sarebbe dimesso a novembre), prima dell’avvento di Emanuele Zanini, all’esordio in carriera nella volley femminile. Una scommessa non fortunata, tanto da durare solo quattro mesi e mezzo: a fine gennaio 2023 Zanini viene esonerato e il gruppo affidato momentanea­mente al suo secondo, Simone Gandini, traghettat­ore prima dello sbarco di Massimo Bellano. La missione salvezza è compiuta ma 5 allenatori in una stagione erano il sintomo evidente di un malessere strisciant­e. E la riprova sono le rivoluzion­i societarie che accompagna­no e si intersecan­o con i cambi di guida tecnica: a novembre 2022 l’addio burrascoso dell’amministra­tore delegato, Diego Borgna, storica figura del club, poi quello del presidente, Dino Vercelli, in carica da luglio 2022 a marzo 2023. Al suo posto, il tandem attuale, composto dal presidente, Patrizio Bianco, e dal co-presidente, Emilio Manini, che hanno confermato per il 2023-24 coach Bellano, sostituito a metà febbraio da Stefano Micoli per cercare (invano) l’ultima scossa salvezza.

Due stagioni trascorse sulle montagne russe, insomma, che si sono chiuse nel modo peggiore. Il sogno è finito e adesso? La società si è trincerata nel silenzio: il presidente Bianco non rilascia dichiarazi­oni e dà appuntamen­to a domani, alla riunione del Cda del club. Lì sì deciderà il futuro di Cuneo: è lo snodo chiave e l’attesa in città è grande perché, al momento, non si può escludere nessuna eventualit­à.

La scelta di non parlare è dovuta all’enorme delusione, mista alla rabbia per il modo in cui sono maturati i risultati dell’ultima giornata di regular season, e alla volontà di ritrovare la giusta serenità per prendere le decisioni migliori. Rilancio per tornare subito in A1? Ridimensio­namento? C’è anche la prospettiv­a, confermata, di provare ad acquisire il titolo sportivo da un’altra società per non perdere la massima serie. Domani forse tutto sarà un po’ più chiaro.

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Bergamo ha preso un punto domenica condannand­o Cuneo alla A2

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