Sei allenatori in due anni Cronaca di un disastro annunciato
Il sogno è finito. Nel modo più amaro e beffardo: per un punto, all’ultima giornata. Bergamo resta in A1 di volley femminile; Cuneo scivola in A2. Dopo sei stagioni nella massima serie – con due partecipazioni ai quarti di finale dei playoff (2018-19 e 2021-22) –, le «Gatte» hanno smesso di graffiare. Non da ora, in verità, perché la retrocessione è l’epilogo di una lunga serie di errori e colpi di scena che si sono susseguiti nelle ultime due stagioni, vissute pericolosamente tra avvicendamenti in serie in panchina e in società.
Lo spettro della retrocessione era stato allontanato la scorsa stagione con una salvezza abbastanza comoda grazie all’undicesima posizione in classifica, nonostante un percorso decisamente accidentato. Nel 2022-23 si sono avvicendati cinque coach e i problemi sono iniziati addirittura prima che incominciasse il campionato con il divorzio, a settembre, da Luciano Pedullà. La squadra era stata affidata temporaneamente al vice, Domenico Petruzzelli (che si sarebbe dimesso a novembre), prima dell’avvento di Emanuele Zanini, all’esordio in carriera nella volley femminile. Una scommessa non fortunata, tanto da durare solo quattro mesi e mezzo: a fine gennaio 2023 Zanini viene esonerato e il gruppo affidato momentaneamente al suo secondo, Simone Gandini, traghettatore prima dello sbarco di Massimo Bellano. La missione salvezza è compiuta ma 5 allenatori in una stagione erano il sintomo evidente di un malessere strisciante. E la riprova sono le rivoluzioni societarie che accompagnano e si intersecano con i cambi di guida tecnica: a novembre 2022 l’addio burrascoso dell’amministratore delegato, Diego Borgna, storica figura del club, poi quello del presidente, Dino Vercelli, in carica da luglio 2022 a marzo 2023. Al suo posto, il tandem attuale, composto dal presidente, Patrizio Bianco, e dal co-presidente, Emilio Manini, che hanno confermato per il 2023-24 coach Bellano, sostituito a metà febbraio da Stefano Micoli per cercare (invano) l’ultima scossa salvezza.
Due stagioni trascorse sulle montagne russe, insomma, che si sono chiuse nel modo peggiore. Il sogno è finito e adesso? La società si è trincerata nel silenzio: il presidente Bianco non rilascia dichiarazioni e dà appuntamento a domani, alla riunione del Cda del club. Lì sì deciderà il futuro di Cuneo: è lo snodo chiave e l’attesa in città è grande perché, al momento, non si può escludere nessuna eventualità.
La scelta di non parlare è dovuta all’enorme delusione, mista alla rabbia per il modo in cui sono maturati i risultati dell’ultima giornata di regular season, e alla volontà di ritrovare la giusta serenità per prendere le decisioni migliori. Rilancio per tornare subito in A1? Ridimensionamento? C’è anche la prospettiva, confermata, di provare ad acquisire il titolo sportivo da un’altra società per non perdere la massima serie. Domani forse tutto sarà un po’ più chiaro.