Corriere Torino

La Juve che punta la Lazio ritrova Tudor da avversario E lui ha un conto da regolare

In bianconero per 174 partite non ha mai digerito l’esonero

- Timothy Ormezzano

Tudor, l’ex dal dente avvelenato. L’espression­e gettonatis­sima nella retorica classica del calcio si adatta alla perfezione al neo tecnico della Lazio, pronto ad affrontare il suo passato più o meno recente juventino. Allegri sfiderà tre volte l’ex difensore (174 presenze e 21 gol a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila) e allenatore bianconero, che ha rimpiazzat­o sulla panchina biancocele­ste l’altro ex bianconero Sarri e il vice Martusciel­lo: sabato in campionato, all’olimpico romano; martedì nell’andata delle semifinali di Coppa Italia all’allianz Stadium; martedì 23 aprile nel ritorno nella Capitale. Di fatto, Igor Tudor sarà in qualche modo l’arbitro del futuro prossimo juventino: il triplo confronto ravvicinat­o mette in palio punti fondamenta­li per la corsa-champions e il pass per la finale di Coppa Italia.

Certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano sotto forma di risentimen­to. Quel sentimento che avrà provato Tudor nell’estate del 2021, quando l’allora vice di Pirlo sulla panchina bianconera ricevette pure lui il benservito per fare largo proprio all’allegri-2. «Non esiste un piano B», disse l’allora ds Paratici. E ancora: «Con la Champions Pirlo resta». Invece no, anche se oltre al pass per l’europa che conta arrivarono una Supercoppa e una Coppa Italia, gli ultimi trofei messi in bacheca dalla Signora prima di due anni da zeru tituli. «Nonostante tutto ci hanno cacciato. Mi dispiace, non lo trovo giusto. Ho deciso una cosa: non sarò mai più l’assistente di nessuno», disse Tudor che non gradì (eufemismo) il fatto di essere stato messo da Pirlo sullo stesso piano dell’altro assistente Baronio.

La prima vendetta? Pochi mesi dopo, nell’ottobre 2021, quando con il suo Verona sconfisse la Juve di Allegri per 2-1. «Rivincita sulla Juve? No, gli anni che ho passato là mi sono serviti e ora significan­o un vantaggio per me». Chapeau. Dopo aver portato il Verona a un passo dalle coppe europee, Tudor si guadagnò la panchina dell’olympique Marsiglia, che condusse al terzo posto della Ligue 1 prima di fare la valigia nell’estate scorsa. «Lascio per motivi privati e profession­ali. Non ho firmato con un altro club», disse Igor smentendo le voci di un accordo proprio con la Juventus, che lo stava sondando tra i possibili sostituti di Allegri. E invece no. La Signora torna a essere un’avversaria per l’allenatore 45enne di Spalato, deciso a imporre subito il suo marchio di fabbrica, il 3-4-2-1, con Luis Alberto e Zaccagni a supporto di capitan Immobile o Castellano­s.. Nessun cambio di modulo in vista per Allegri, che per questioni di equilibrio non sembra intenziona­to a sacrificar­e il suo 3-5-2 sull’altare di un 43-3 probabilme­nte più idoneo alle caratteris­tiche di Chiesa. Quel Chiesa che visse proprio con l’accoppiata Pirlo-tudor la sua stagione bianconera più prolifica, con 8 reti in campionato, una in più del suo attuale saldo provvisori­o.

Oggi pomeriggio l’ex viola rientrerà alla Continassa insieme a tutti gli altri nazionali bianconeri. Chiesa è candidato ad agire in attacco insieme a Kean, con Yildiz di scorta, visto che Milik sarà ancora fuori uso e Vlahovic è squalifica­to. Il centravant­i serbo, smaltita la dorsalgia che gli ha impedito di rispondere alla convocazio­ne della sua Nazionale, ha già messo nel mirino la semifinale di andata di Coppa Italia di martedì allo Stadium. Quando la Juventus proverà a dare un altro dispiacere a Tudor, che da difensore bianconero perse due finali (Supercoppa 1999 e Coppa Italia 2004, quando fu espulso dopo 37 minuti della gara di andata): ironia della sorte, entrambe contro la (oggi sua) Lazio.

Dopo la prima vittoria

Rivincita sulla Juve? No, gli anni che ho passato là mi sono serviti e ora sono un vantaggio per me

Quell’esonero con Pirlo

È una cacciata ingiusta, ma ho deciso un cosa: non sarò mai più l’assistente di nessuno ❠

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L’ultima stagione bianconera, da vice di Andrea Pirlo insieme con Baronio

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