Il caffè Lavazza vale più di 3 miliardi
Cresce il fatturato (+13%) ma cala la marginalità. L’ad Baravalle: «Incidono i costi delle materie prime»
Era il 2012 quando Antonio Baravalle, ex manager della squadra Marchionne, firmava il suo primo bilancio da ad del gruppo Lavazza: 1,3 miliardi di ricavi e la «grana» dei rincari delle materie prime che incidevano sui margini. Oggi, 12 anni dopo, il ceo di Lavazza presenta i conti con un giro d’affari più che raddoppiato, a quota 3,1 miliardi, confermando Lavazza la più grande azienda familiare della città, ma come allora deve far fronte alla volatilità dei prezzi del caffé (la Robusta ha toccato 3.200 dollari a tonnellata), aggravati dalla crisi climatica.
Per il resto, a leggere tra le pieghe del bilancio 2023 del gruppo torinese, lo scenario della tazzina in questi 10 anni è completamente mutato: in un mercato ormai internazionale (l’anno scorso Lavazza ha acquisito Maxicoffee in Francia) e diversificato tra grani, cialde, capsule , beans e arricchito dei canali ecommerce.
«Uno dei nostri punti di forza è la capacità di diversificare, operando attraverso una strategia di crescita che ci garantisce una presenza significativa in diverse aree geografiche e settori» ha commentato Baravalle sottolineando che in uno «scenario macroeconomico molto complesso Lavazza ha scelto di limitare l’aumento dei prezzi sui nostro prodotti». Il gruppo Lavazza ha registrato complessivamente ricavi per 3,1 miliardi (+ 13% ) ma ha visto erodersi il margine operativo (-8,6%) riducendo così l’utile netto a 68 milioni di euro.
A livello geografico, il Gruppo Lavazza, che oggi conta 5.500 dipendenti nel mondo, ha registrato tassi di crescita a sell out a valore nel canale Retail in tutti i mercati, in particolare negli Stati Uniti (+9,8%), in Polonia (+21%) e in UK (+8,6%); anche in Italia e Francia (mercati più rilevanti per il Gruppo) si registra un incremento rispettivamente del 6,3% e 5,8%. «Per il 2024, stiamo lavorando per affrontare le difficoltà attuali e anticipare un ritorno a condizioni più favorevoli, con l’obiettivo principale del recupero del margine operativo lordo — aggiunge Antonio Baravalle — . Contribuiranno al raggiungimento del risultato i sacrifici compiuti negli anni precedenti, la solida base di consumatori e clienti mantenuta e la continua focalizzazione sulla gestione finanziaria e operativa». L’obiettivo dichiarato da Giuseppe Lavazza nel giorno del suo insediamento da presidente, lo scorso maggio, è la crescita sui mercati esteri, puntando a 4 miliardi di fatturato e mantenendo forti radici a Torino.