Città capitale della Cultura Alba e Bra alla carica nel 2028 Per il 2027 si muove Savona
Langhe e Roero aspettano un anno per riprovarci
La delusione si respira ancora, ma lo stile sobrio impone di guardare avanti. Dopo il verdetto del 14 marzo che incoronava L’aquila capitale italiana della cultura 2026, dal Comitato Alba Bra Langhe Roero è emersa subito la volontà di ripresentare la candidatura, portando avanti il progetto per la scadenza del 2028 (deve passare un anno tra una partecipazione e l’altra).
A farsene portavoce è stato Giuseppe Scognamiglio, ex ministro plenipotenziario e consulente per le relazioni istituzionali della candidatura. Lo ha fatto in occasione del 314o Capitolo dell’ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini d’alba, nei giorni scorsi al Castello di Grinzane Cavour. Oltre a ricevere il medaglione dell’ordine dal gran maestro Tomaso Zanoletti, l’attuale presidente dell’eastwest European Institute ha raccontato il percorso svolto fino alla mancata selezione. «In Commissione ci hanno confidato che il nostro dossier è stato giudicato il migliore di tutti». Perché allora non è arrivato il successo? «Nella decisione finale – ha spiegato Scognamiglio – rientrano sempre considerazioni di carattere non solo tecnico ma politico e di più ampio respiro. L’aquila è una città che ha subito un grave evento naturale dal quale non si è ancora ripresa completamente».
L’idea guida resta quella di trasmettere un messaggio di affidabilità e competenze legato alle eccellenze del territorio e capace di attrarre in prospettiva un turismo di qualità sempre maggiore. Sulla strada verso il 2028 saranno attuate alcune iniziative previste dal progetto. C’è per esempio l’idea di un festival dedicato all’arte contemporanea. «In questo ad Alba sareste assolutamente in prima fila, basta andare nella vostra piazza centrale per ammirare la grande opera di uno degli artisti contemporanei più quotati come Berruti». E soprattutto, in assoluto, c’è una carta vincente: «In un’italia che non riesce a fare sistema, questo è un territorio che sa fare rete».
Intanto per la competizione del 2027 scende in campo, pochi chilometri più a sud, Savona. Presentato il tema con cui articolerà il programma culturale del suo dossier: «Nuove rotte per la cultura». Il tema nasce dalla nuvola di parole generata dall’ascolto di tutti i partecipanti alle riunioni sul territorio e condivisa dai Comuni della provincia che appoggiano la candidatura della città per costruire un nuovo progetto socio-culturale di sviluppo territoriale volto a ridefinire l’identità di Savona e dei paesi della costa e dell’entroterra.