Corriere Torino

AVERY SKINNER «Il meglio deve arrivare» L’inarrestab­ile americana di Chieri: «Sono cresciuta, spero di non essere al massimo»

- Di Luca Borioni

Usa le parole un po’ come gioca a volley, Avery Skinner. Va dritta al punto, scatta, salta più in alto della rete, e attacca. Quest’anno in tante occasioni ha fatto così.

Anche a Novara una grande prova di Chieri: soddisfatt­a della sua prestazion­e?

«Credo che sia stata un’altra ottima prova di squadra dove ognuno di noi ha portato un suo contributo. Poi certo, non si può essere sempre tutti perfetti. È stata una partita difficile e lo sapevamo, nessuno si illudeva di poter vincere 3-0. Ma abbiamo vinto».

E domani sera a Torino si può chiudere la qualificaz­ione.

«Continuiam­o a lavorare, studieremo, vedremo altri video per arrivare pronti».

A proposito di successi, come è stato vincere la Cev?

«Emozionant­e e soprattutt­o difficile, siamo state capaci di vincere tutte le partite e poi di vincere anche contro il Neuchatel la sfida decisiva, un percorso straordina­rio».

Cosa pensa del livello del volley in Europa, visto che ha giocato anche in Francia?

«Il livello è altissimo, specie in Italia dove a ogni partita ti trovi contro le migliori giocatrici. Questo personalme­nte mi ha permesso di alzare il livello. Non tutti hanno l’opportunit­à di misurarsi in un contesto così qualificat­o, sono molto grata per averlo potuto fare al fianco di compagne eccezional­i».

Sta giocando la sua miglior pallavolo?

«Direi di no, almeno spero di no. Nel senso che indubbiame­nte sono cresciuta, ma non ho ancora raggiunto il mio massimo livello. Sono molto concentrat­a in questo percorso, perché so che ognuno di noi non può essere sempre perfetto, cerco soltanto di fare bene ogni piccola cosa e non ho intenzione di fermarmi».

Primo anno in Italia, è stato importante avere Madison Kingdon in squadra?

«Ero felice quando ho saputo che avrei giocato con un’altra americana, anche se scegliendo di giocare oltreocean­o, ero affascinat­a dall’idea di incontrare persone da ogni parte del mondo e di ogni cultura. Però Madison mi ha dato supporto».

Si dice che lei rimarrà a Chieri anche nella prossima stagione.

«Ho sentito tante voci, credo che ci sarà presto un comunicato. Diciamo che non tornerò tanto presto a casa».

A Chieri arriverà anche sua sorella Madisen?

«Un giorno mi piacerebbe poter giocare con lei. Ci è capitato in passato e se avremo la possibilit­à di farlo di nuovo, sarebbe per me un evento speciale».

È vero che le sono arrivate proposte da altre squadre?

«Ho avuto la possibilit­à di scegliere tra diverse possibilit­à. E questo mi ha spinto a fare sempre meglio, come ho già detto, per continuare a crescere. Così alla fine potrò dire di aver scelto la squadra che anche nella prossima stagione mi permetterà di potermi esprimere al top».

Che cosa le ha detto suo papà Brian, ex campione Nba, passato in Italia nel 2011?

«Era felice quando ha saputo che sarei andata a giocare contro l’imoco proprio a Treviso. Gli ho mandato una foto dello spogliatoi­o e si è emozionato, mi ha indicato quello che era il suo armadietto ed è stato bello condivider­e assieme questo ricordo. Ha giocato una sola stagione alla Benetton ma so che è stata un’esperienza per lui importante».

Non ha provato a farla diventare una cestista da piccola?

«In famiglia mi hanno fatto provare ogni sport e quindi ho giocato anche a basket, ma devo dire che preferisco di gran lunga starmene sottorete piuttosto che correre avanti e indietro per il campo. Ho capito subito che il basket non era lo sport adatto per me…».

Che cosa ha apprezzato maggiormen­te di Chieri e dell’italia?

«C’è una cosa tra le altre che mi piace tanto: anche se so

A Novara una gran prova di squadra E domani sera gara2: studieremo, lavoreremo, saremo pronte

Il livello in Italia è altissimo Sono molto grata di aver potuto giocare qui con compagne eccezional­i

Il futuro? Le voci sono tante, credo che presto ci sarà un comunicato e che non tornerò presto a casa

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Gioia e attesa

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