Oggi e domani la ricostruzione degli scontri e l’armistizio del 1796
Rullo di tamburi. E poi sfilano l’artiglieria e la cavalleria dell’esercito napoleonico nelle vie di Cherasco, tra cannoni e accampamenti, in una rievocazione storica che coinvolge centinaia di persone. Si torna indietro nel tempo, un salto nel passato di duecento anni che permette di immergersi in uno dei momenti cruciali dell’impresa di Napoleone Bonaparte.
Oggi e domani la città accoglie «Napoleone, da Cherasco all’europa», due giorni di eventi, costumi d’epoca e convegni per il 228° anniversario dell’armistizio fra la Repubblica Francese e il Regno di Sardegna. Era il 1796, il generale corso aveva 26 anni e già guidava le truppe francesi nella Prima Campagna d’italia. Un successo dopo l’altro. E tra le vittorie decisive si conta quella di Mondovì, conquistata il 20 aprile. Appena cinque giorni dopo Bonaparte arrivò a Cherasco, dove si fermò una manciata di notti sostando a palazzo Salmatoris. Fu in queste stanze che, all’alba del 29 aprile, Bonaparte accolse i ministri del Regno di Sardegna, mandati da Vittorio Amedeo III di Savoia. Varcarono il portone del palazzo con in mano la proposta di armistizio. D’altronde non c’era altra scelta, l’esercito francese aveva la strada aperta verso Torino e quello sabaudo era esausto.
Così venne firmato l’armistizio di Cherasco, con la conseguente occupazione del territorio sud-occidentale del Piemonte. Tutto questo rivive oggi in un vis à vis tra personaggi storici e pubblico, con la possibilità di osservare da vicino le armi, le uniformi, gli strumenti e le abitudini dell’epoca. «Folklore e rigore scientifico sono i punti cardine di un evento diventato identitario per la nostra comunità – spiega Sergio Barbero, consigliere alla cultura di Cherasco –. Alla rievocazione storica, un tuffo nel Settecento tanto atteso dai cheraschesi, si uniscono gli interventi dei maggiori esperti italiani del periodo napoleonico. Un momento di discussione capace di attrarre appassionati e specialisti». Organizzata insieme all’associazione Cherasco Cultura, con il sostegno della Fondazione De Benedetti Cherasco 1547, la manifestazione possiede ha due anime, che prendono forma dentro e fuori gli edifici. Da una parte sarà possibile assistere alle battaglie o passeggiare attorno alle tende dell’accampamento, dove gli eserciti sosteranno anche di notte tra fuochi e bivacchi. Dall’altra, la Storia prende vita tramite lo sguardo degli studiosi, in un programma di incontri che si concentra nella giornata di oggi. Si parte con l’intervento dello storico Luigi Mascilli Migliorini, focus su Napoleone e l’italia. Segue un ritratto dei «giacobini» piemontesi curato da Adriano Viarengo, mentre il generale Andrea Rispoli si addentrerà nei detta