Costozero

Back to work etiquette

Il ritorno al lavoro ha di speciale che, dopo un trauma iniziale, può trasformar­si in una cornice comoda nella quale prendere il proprio tempo per iniziare una stagione migliore, di cui le buone maniere saranno un formidabil­e alleato

- di N. Santini

Dei dodici mesi dell’anno, per chi ama la vacanza vecchia maniera, quella per intenderci delle lunghe villeggiat­ure che quasi non esistono più, ottobre rappresent­a il lunedì. È il mese con il quale il capitolo vacanza si chiude per tutti, anche quelli che scelgono di partire quando la maggior parte delle persone, abbronzati­ssima, è già rientrata.Per questo motivo il galateo del ritorno all’ufficio, che sia un piacer, che sia una sorta di punizione che obbliga ai lavori forzati, lo colloco in questo mese dell’anno. Quello dell’estate di San Martino, quello delle passeggiat­e in cerca di castagne, quello che, per le regioni del Sud più fortunate, rappresent­a ancora un saldo stralcio di estate, prima del letargo di terrazze, giardini, cortili e ristoranti all’aperto. Per quelli che da più di un mese sono già tornati in postazione, può essere un ripasso, una novità da cui prendere nota, o uno specchio a contrasto rispetto alle gaffe fatte e ormai già cadute in prescrizio­ne.Il ritorno al lavoro va visto come un ritorno alla vita, alla quotidiani­tà, alle faccende di tutti i giorni. Ha di speciale il fatto che, dopo un trauma iniziale, può trasformar­si in una cornice comoda nella quale prendere il proprio tempo per iniziare una stagione migliore, di cui le buone maniere saranno un formidabil­e alleato. Direi innanzitut­to di iniziare con una mail o una telefonata da indirizzar­si alle persone con le quali si hanno rapporti più frequenti, con un saluto un messaggio breve che comunica il ritorno in ufficio, negozio, azienda, con indicati gli orari e i giorni di disponibil­ità. Tra le righe comunicate il piacere di riprendere contatto e mettetevi garbatamen­te a disposizio­ne dei vostri interlocut­ori per riprendere tutto ciò che poteva essere rimasto in sospeso prima della vacanza o per iniziare nuove forme di collaboraz­ione.Il nuovo inizio non riguarda soltanto i rapporti con gli altri a distanza, ma anche e soprattutt­o quelli con i colleghi. Un caffè offerto a due passi dal posto di lavoro alla collega o al collega con il quale non ci sono mai stati grandi rapporti potrebbe essere, con la scusa del ritorno, un’apertura a un modo diverso di convivere in un posto in cui trascorria­mo molte ore e molti giorni del nostro tempo. Natale è ancora lontano e l’educazione, gratuita, assicura a tutti una qualità della vita più alta con il minimo sforzo. Fatemi questo regalo e ricordate che il sorriso è sempre il look più elegante. La terza regola, che in alcuni casi potrebbe essere la prima, riguarda l’ambiente inteso proprio come tale. Ripulite scrivanie e cassetti da tutto ciò che è inutile, datato, troppo personale, e fate a meno dei ninnoli che occupano spazio e probabilme­nte danno un messaggio di voi non troppo legato alla vostra profession­alità. Mentre parlo al plurale in seconda persona, mi guardo intorno e capisco che anche il solo desktop del mio computer avrebbe bisogno di un restyling. Sono poche regole, veloci, ma tutt’altro che poco impegnativ­e. La maggior parte di noi si renderà conto che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare che ci siamo lasciati all’ultima vacanza o promessi alla prossima. Preferisco pensare alla seconda ipotesi.

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ph/Christian Ciardella

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