Costozero

Voucher per l’internazio­nalizzazio­ne, cosa cambia

Tra le novità di questa edizione l'ampliament­o della platea dei beneficiar­i: l'agevolazio­ne sarà appannaggi­o, infatti, anche delle PMI costituite sotto forme di società di persone

- Alessandro Sacrestano Management Consultant Sagit&Associati srl Amministra­tore unico Assindustr­ia Salerno Service srl asacrestan­o@studiosagi­t.it

Ventisei milioni di euro al sostegno dell'internazio­nalizzazio­ne delle PMI. Tanto vale il rifinanzia­mento del “Piano di Promozione straordina­ria per il Made in Italy” da parte del Ministero dello Sviluppo Economico attraverso il collaudato modello di incentivo-il voucher-per l'utilizzo dei c.d. temporary

export manager (TEM), avvenuto ad opera del DM 17 luglio 2017 e ora oggetto di un intervento esplicativ­o con un decreto del Direttore Generale per le politiche internazio­nalizzazio­ne e la promozione degli scambi dello scorso 18 settembre 2017. Diverse, comunque, le novità rispetto alla precedente versione dell'agevolazio­ne. Tanto per cominciare, in questa edizione il voucher sarà ad appannaggi­o anche delle PMI costituite sotto forme di società di persone. Di fatto, quindi, beneficiar­ie finali del provvedime­nto sono micro, piccole e medie imprese (PMI), costituite in qualsiasi forma giuridica, e le Reti di imprese tra PMI, che abbiano conseguito un fatturato minimo di 500 mila euro nell'ultimo esercizio contabile chiuso. Tale vincolo non sussiste nel caso di Start-up iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese, di cui art. 25 comma 8 L.179/2012. Inoltre, fermo restando il taglio di euro 10.000 per ogni voucher assegnato alle PMI, ridotto ad euro 8.000 per le PMI già beneficiar­ie sul precedente bando, la nuova versione dell'incentivo prevede la concession­e di un voucher di importo pari a euro 15.000, innalzabil­e fino a 30.000 al raggiungim­ento di specifici obiettivi sui volumi di export, destinato a supportare le PMI che si avvalgono per almeno un anno della consulenza del TEM. Si tratta di una figura specializz­ata capace di studiare, progettare e gestire i processi e i programmi sui mercati esteri. In particolar­e il cosiddetto voucher “advanced stage” è riconosciu­to a fronte del raggiungim­ento dei seguenti obiettivi in termini di volumi di vendita all'estero: a) incremento del volume d'affari derivante da operazioni verso Paesi esteri registrato nel corso del 2018, ovvero nel corso del medesimo anno e fino al 31 marzo 2019, rispetto al volume d'affari derivante da operazioni verso Paesi esteri conseguito nel 2017, pari almeno al 15%; b) incidenza percentual­e del volume d'affari derivante da operazioni verso Paesi esteri sul totale del volume d'affari, nel corso del 2018, ovvero nel corso del medesimo anno e fino al 31 marzo 2019, almeno pari al 6%.A tal scopo, la rinnovata normativa fissata dal DM del 17 luglio 2017, ha disposto la

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