Brugnoli: «Più qualità nella formazione, più qualità all'impresa»
Testimoni e ambasciatori dell'Italia che spera ancora e fa ben sperare. È stato questo il ruolo dei giovani alternatisi sul palco del Teatro Augusteo il 16 novembre scorso, nel corso dell'Assemblea Pubblica di Confindustria Salerno. Sei storie esemplari, di vita e di lavoro, per raccontare - più di qualunque report o statistica – che i giovani sono la prua del mondo. I primi a prendere la parola sono stati Andrea Carluccio e Michele Marrone, 19 e 20 anni, entrati in azienda (la CTI Foodtech di Montecorvino Pugliano) a seguito di un percorso di Alternanza messo in piedi dal Gruppo metalmeccanico di Confindustria Salerno con l'Istituto Galilei. Dai banchi all'impegno da grandi, un'opportunità di mettersi alla prova che i due ragazzi hanno accettato con serietà ed entusiasmo per ricambiare gli imprenditori che hanno creduto da subito in loro. Vincenzo Acconcia, 24 anni, ha raccontato invece le aspettative di chi ancora non ha fatto il suo ingresso nel mondo del lavoro. Laureato in Economia e Commercio e in procinto di laurearsi in Consulenza e Management Aziendale, è alla ricerca dell'opportunità giusta per mettere le sue competenze al servizio del Paese, del suo e nostro Paese. Un lavoro lo ha già, invece, Irene Di Giambattista, 29 anni, ricercatrice alla Fos di Battipaglia. Dopo un qualificato percorso formativo, Irene è da poco entrata in azienda con in tasca la grande ambizione di contribuire al prestigio del marchio“Made in Italy” nel mondo. É poi andata in onda la testimonianza di Marco Landi, laureato in ingegneria elettronica a Salerno, oggi in forze all'Agenzia britannica per l'Innovazione. Un cervello in fuga ma con tanta voglia di tornare in Italia. In Italia è invece già rientrato, dopo aver fatto esperienza del mondo, Vincenzo Marano, oggi responsabile di uno dei centri di sviluppo di Mecaprom a Penta, nel Salernitano. Vincenzo – dopo anni di studio e lavoro all'estero - immagina il suo futuro qui in Italia, per dimostrare a se stesso e a chi ha creduto in lui che anche al Sud il futuro può essere grande. A chiudere il ciclo delle testimonianze, Abdelkader Mlik, 29 anni, tunisino. Abdelkader - arrivato in Italia nel 2011, a seguito della rivoluzione nel suo Paese - oggi lavora stabilmente al servizio di accoglienza dell'Hotel Scapolatiello di Cava de' Tirreni. Se guarda avanti Abdelkader si vede realizzato qui in Italia, Paese che ha visto nascere anche la sua piccola Bahija. Storie vere, positive, che dimostrano come solo “quel che persevera”, come è inciso sul legno della nave scuola Amerigo Vespucci, avrà il futuro che si merita.