Nanotech Liposomes: un sogno nel cassetto
Il sogno nel cassetto è quello di Paolo Trucillo, 29 anni e una laurea con lode in Ingegneria Chimica. La tesi consisteva nella realizzazione ex-novo di un impianto su scala di laboratorio per la produzione di liposomi assistita da fluidi supercritici. Il lavoro, svolto nel gruppo di fluidi supercritici del dipartimento di Ingegneria Industriale gli ha fatto meritare il premio nazionale Umberto Mino bandito dall'Associazione Italiana di Ingegneria Chimica nel 2015. Il team del laboratorio nel quale Paolo si è fatto le ossa - guidato dal professor Ernesto Reverchon - è diventata la sua seconda famiglia. Sostenuto e incoraggiato dal gruppo di cui fa parte, il giovane ricercatore decide di partecipare al concorso di dottorato di ricerca in Ingegneria Industriale, vincendo una posizione con borsa di studio. Oggetto del dottorato è l'ottimizzazione della tecnologia già sviluppata nel percorso di tesi, al fine di produrre drug carriers adatti al lancio sul mercato. Oggi, Nanotech Liposomes è un sottogruppo universitario, oltre che una realtà capace di produrre in continuo fino a 5 litri al giorno di sospensione di liposomi. All'università Paolo ha sviluppato sì conoscenze, ma anche ambizioni rispolverando il suo sogno di sempre: dare vita a una realtà aziendale.