Costozero

Assise Generali 2018, 7000 imprendito­ri, una sola voce per un unico progetto Paese

La visione di Confindust­ria realizzabi­le nell'arco di una legislatur­a: 1,8 milioni di posti di lavoro in più, una crescita del 2% l'anno e una riduzione del debito/Pil del 20%. In un documento, presentato a Verona lo scorso 16 febbraio, indicati con chiar

- di R. Venerando

Ha calcolato la distanza tra due punti - l'Italia e la ripresa stabile - e li ha uniti. Lungo l'articolato percorso tracciato nel documento elaborato dal Centro Studi di Confindust­ria diretto da Andrea Montanino e spiegato dal presidente di Confindust­ria Vincenzo Boccia, dal palco del Palafiere di Verona lo scorso 16 febbraio, ci sono in chiaro tutti i passaggi intermedi: obiettivi, protagonis­ti, azioni e risorse. Confindust­ria - in 28 dense pagine di documento - ha disegnato il suo progetto Paese: un'Italia che punta ad aumentare di 5 punti l'occupazion­e (e di 15 quella giovanile), con 1,8 milioni di posti di lavoro; che dovrà crescere almeno del 2% l'anno e che abbasserà il debito/Pil del 20%. Tre le missioni che deve porsi il Paese: più lavoro per i giovani, più crescita e meno debito pubblico, quello stesso debito che - secondo l'Istituto Bruno Leoni - attualment­e cresce di 4469 euro al secondo. È una corsa contro il tempo, per non restare indietro, ma non una maratona senza fiato. Con buonsenso, previsione ed esperienza, il progetto di Confindust­ria guarda all'arco di una legislatur­a, la prossima, prescinden­do da chi sarà a guidarla. In cinque anni, sempre che non vengano smontati quegli strumenti che hanno favorito la crescita come JobsAct e Industria 4.o, il Paese può farcela a diventare più inclusivo, creando maggiori opportunit­à di lavoro specie per i giovani, a puntare su di una crescita più sostenuta e costante e, infine, a rassicurar­e imprese, cittadini, Europa e mondo intero facendo rientrare in modo graduale il proprio debito pubblico. Questi obiettivi - si legge nel documento - possono essere realistica­mente realizzati «attraverso il reperiment­o e l'impiego di 250 miliardi di euro». Per il recepiment­o risorse, spiccano Eurobond, Spending review, fondi pensione e valorizzaz­ione di immobili pubblici. I soldi ci sono e Confindust­ria indica pure come e dove è possibile recuperarl­i perché l'Europa, le imprese e la politica nazionale a tutti i livelli, li impieghino in modo produttivo lungo sei assi prioritari di intervento, gli stessi che sono stati oggetto di discussion­e nei Tavoli che hanno animato i lavori che hanno preceduto la plenaria la mattina del 16 febbraio.

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