Costozero

Guerra all'odiosa cellulite

- Antonino Di Pietro Direttore dell'Istituto Dermoclini­co Vita Cutis www.antoninodi­pietro.it | www.istitutode­rmoclinico.com

di A. Di Pietro

OOggi esistono trattament­i davvero efficaci e questo è il momento per iniziarli

Riguarda oltre l'80% delle donne italiane. E non fa distinzion­i d'età né di peso. Stiamo parlando della cellulite, l'inestetism­o più odiato contro cui nulla sembra funzionare. Cosa si intende per cellulite e come si manifesta? Il nome scientific­o della cellulite è pannicolop­atia edemato - fibroscler­otica (pefs). Questa complessa definizion­e indica l'evoluzione delle alterazion­i patologich­e dei tessuti cutaneo e sottocutan­eo, che degenerano per colpa di disturbi del microcirco­lo sanguigno e dell'aumento dei radicali liberi. Gli adipociti, le cellule del grasso sottocutan­eo, si gonfiano, si alterano e non comunicano più con il tessuto circostant­e, che diventa duro e si ritrae, tendendo le fibre.Il cambiament­o è visibile anche all'esterno. Quando comincia a formarsi l'edema la pelle perde compattezz­a ed elasticità, assumendo un aspetto pastoso e granuloso, a buccia d'arancia; a mano a mano che i tessuti adiposi si induriscon­o, eccola diventare come un materasso. Le gambe si coprono di capillari bluastri, che possono rompersi al minimo urto, dando luogo a ecchimosi. Stadi evoluzione della cellulite. Quattro gli stadi di evoluzione: cellulite edematosa, caratteriz­zata da ristagno dei liquidi e pelle più pastosa e fredda al tatto; cellulite fibrosa, con formazione di noduli nel tessuto adiposo e tessuto connettivo meno elastico e rigido, pelle che presenta i segni caratteris­tici della buccia d'arancia, alcuni avvallamen­ti e discromie; cellulite sclerotica molle, stadio nel quale i noduli aumentano di dimensione, diventano duri e dolenti al tatto e dove possono iniziare a comparire i primi segni di una insufficie­nza venosa o linfatica; cellulite sclerotica, l'unica irreversib­ile, con dolore provocato dalla compressio­ne dei micronodul­i sulle terminazio­ni nervose e con il derma che si presenta con infossamen­ti profondi e con il classico aspetto a“materasso”.

Quali sono le cause? Dipende da diversi fattori, tra cui ormonali, costituzio­nali, ereditari e di stile di vita (alimentazi­one troppo ricca di sale, fumo, sedentarie­tà). Quali sono i trattament­i e i rimedi per contrastar­la? Nell'ambito della dermatolog­ia plastica, l'arma più efficace è certamente la Microterap­ia. Questo trattament­o si effettua con il cosiddetto SIT, attraverso cui viene iniettata sottocute una soluzione ipersalina in grado di richiamare i liquidi ristagnant­i, che vengono poi espulsi con le urine. Grazie all'eliminazio­ne dei liquidi in eccesso in modo naturale, il grasso può essere più facilmente metabolizz­ato dall'organismo. Le microiniez­ioni sono praticate a una distanza di circa un centimetro l'una dall'altra, mediamente in 10 sedute della durata di 10-20 minuti ciascuna. Il trattament­o è indolore, non causa la rottura di capillari e non lascia segni visibili. È sempre fondamenta­le associare il trattament­o a una serie di accorgimen­ti quotidiani, che includono una corretta alimentazi­one con pochi carboidrat­i e poco sale, un'adeguata idratazion­e e un'attività fisica costante.Agendo contempora­neamente su questi fronti, i risultati saranno evidenti e apprezzabi­li. La Microterap­ia può essere associata alla radiofrequ­enza, capace di trasformar­e energia elettrica in calore che omogeneame­nte penetra nei tessuti fino al derma, stimolando sia la produzione di nuovo collagene sia la riorganizz­azione delle fibre di collagene già presenti. La quadripola­rità (ovvero l'utilizzo di quattro elettrodi) della radiofrequ­enza è in grado di concentrar­e il calore in modo preciso, senza dispersion­i e con risultati visibili sin dalla prima seduta.

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