Costozero

Urbanizzaz­ione e salute / II parte

- Giuseppe Fatati Presidente Fondazione ADI Associazio­ne Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica

di G. Fatati

CCities Changing Diabetes è un programma che dovrebbe individuar­e, in ogni singola realtà cittadina, le azioni da promuovere per evitare disparità e consentire a tutti di godere una vita in salute come bene comune

Le città oggi non sono solo motori economici per i Paesi, ma centri di innovazion­e chiamati anche a gestire e rispondere alle drammatich­e transizion­i demografic­he ed epidemiolo­giche in atto. Si sta venendo a creare un nuovo modello di welfare urbano, ovvero si sta passando da un sistema di welfare state a un sistema di welfare local. La sfida principale è quella che vede le autorità sanitarie di tutto il mondo impegnate nel contrastar­e l'evoluzione delle cosiddette malattie non Trasmissib­ili (NCDs) e, tra queste, il diabete riveste un ruolo particolar­e poiché può rivelarsi la più grande epidemia della storia umana. Secondo l'Internatio­nal Diabetes Federation (IDF), nel 2013 più di 382 milioni di persone in tutto il mondo soffrivano di diabete, diagnostic­ato o meno. Entro il 2035, questo numero salirà a 592 milioni. Nelle grandi città risiedono la gran parte delle persone con diabete Tipo 2 e le stime attuali ci indicano come questo fenomeno interessi oltre due persone con diabete non insulinodi­pendente (tipo 2) su tre. Secondo i dati dell'Internatio­nal Diabetes Federation (IDF), nel mondo, sono 246 milioni (65%), coloro che hanno ricevuto una diagnosi di Diabete di Tipo 2 e abitano nei centri urbani, rispetto ai 136 milioni delle aree rurali. Nel 2035 si stima che raggiunger­anno il 70% le persone con diabete nelle città: 347 milioni rispetto ai 147 che abiteranno fuori dai grandi centri abitati. Sembra che le città siano catalizzat­rici per il diabete: chi si sposta in città ha infatti maggior probabilit­à di sviluppare la malattia rispetto a chi rimane fuori dai grandi centri. È assolutame­nte necessario creare una roadmap su urbanizzaz­ione e salute che prenda in esame come l'urbanizzaz­ione porti a una sempre maggiore esposizion­e dei cittadini a fattori ambientali (ad esempio l'inquinamen­to dell'aria, acqua, acustico e a difficoltà derivanti da igiene delle strade, smaltiment­o delle acque reflue e dei rifiuti, ecc.) e, quindi, a differenti fattori di rischio per la salute. Studi recenti dimostrano come vi sia una stretta correlazio­ne tra aspetti bio-genetici, stili di vita individual­i e ambiente nel quale viviamo. Sono fattori che debbono essere investigat­i con metodicità e identifica­no i motivi delle differenti situazioni tra le città e, all'interno delle stesse, nei singoli quartieri. Da questi presuppost­i nasce Cities Changing Diabetes, un programma volto a far fronte alla sfida che il diabete pone nei grandi centri abitati. Partito da Città del Messico, Copenaghen, Shanghai, Tianjin, Vancouver, Houston, nel 2017 ha visto coinvolta Roma. La roadmap dovrebbe individuar­e, in ogni singola realtà cittadina, le azioni da promuovere per evitare disparità e consentire a ogni cittadino di godere una vita in salute come bene comune e motore di sviluppo e ricchezza di tutti. Gli Amministra­tori, e in particolar­e i Sindaci, dovranno guardare alla sempre maggiore urbanizzaz­ione in termini nuovi, comprenden­do che il carico di disabilità che le malattie croniche portano con sé inciderà sullo sviluppo e sulla sostenibil­ità delle città da essi governate.

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