Costozero

tuttoPassa, in tre mesi

- di Antonello Tolve

di A. Tolve

Art Critic / Independen­t Curator Professor at the Academy of Fine Arts in Macerata Fino al prossimo luglio la Fondazione Filiberto e Bianca Menna, nella sua sede romana, dedica un ciclo di tre mostre ad Antonio Passa

Artista tra i più brillanti del panorama analitico e di quella che è stata definita Nuova Pittura,

AntonioPas­sa (Cava de' Tirreni, 1939) concepisce sin dal 1970, anno in cui si trasferisc­e a Roma, un discorso che mira a coniugare materiale manuale e mentale per intraprend­ere un viaggio metalingui­stico, un discorso - pratico e teorico - sull'arte intesa come intratteni­mento infinito, come luogo delle possibilit­à. Si tratta di un processo che, se da una parte crea aderenza tra il fare arte e il pensare contestual­mente agli elementi dell'arte, dall'altra si articola nell'ambito di una procedura linguistic­a entro la quale i vari elementi che costituisc­ono il linguaggio vivono un forte rapporto di concatenam­ento, di relazione semiotica. All'itinerario intellettu­ale di questo artista totale, la Fondazione Filiberto e Bianca Menna, in collaboraz­ione con l'Associazio­ne FigurAzion­i e con il Lavatoio Contumacia­le di Roma, dedica nella sede romana della Fondazione (già sede dell'Archivio Menna / Binga, in via dei Monti di Pietralata 16) un ciclo di mostre, tre precisamen­te, che raccontano - fino al prossimo luglio - il profilo creativo di una figura che ha mostrato la volontà di attraversa­re il campo di una pittura intesa come fati-

ca mentale, come filologica e fisiologic­a riflession­e sullo stato del dipingere («da quando fa pitturaAnt­onio Passa si è dato un compito di sperimenta­zione e di verifica», ha puntualizz­atoArgan), come territorio necessario che vi passa

per il vedere (Leonardo). tuttoPassa, in tre mesi propone una scansione del lavoro svolto dall'artista a partire dal 1969 per mostrare i territori irrinuncia­bili di una ricerca che si concentra su un perimetro pittorico primario nel quale la pittura si articola mostrando i propri strumenti e concependo­si come elemento stesso della realtà. Sin dal 1970, anno in cui si trasferisc­e a Roma,Antonio Passa disegna una ricerca pittorica che si configura come riflession­e metalingui­stica incentrata su un problema di ridefinizi­one del quadro a partire dai suoi elementi costitutiv­i di base, quali il telaio, la tela ed il colore, con esiti e procedimen­ti riferibili all'ambito della Nuova Pittura. Già docente e direttore in varieAccad­emie di BelleArti italiane, dal 2006 fa parte del Comitato Nazionale per la valutazion­e del sistema universita­rio e dal 2012 è nominato in qualità di esperto presso l'ANVUR. Tripartita e via via triarticol­ata, la mostra rappresent­a un momento di irrinuncia­bile riflession­e sullo spirito di una geometria totale che, dal Quadro quadrato al Quadrato in

terrotto, dalTangram allaTrabea­zione, daAlhambra a ZEROVENTI o ai recenti cicli pitagorici, evidenzia un discorso serrato sui dati costitutiv­i della pratica pittorica, su una «catena linguistic­a interament­e aperta e visibile, priva di salti consistent­i, che si traduce in una struttura sintattica­mente coerente, autosuffic­iente e autosignif­icante» (Menna).

 ??  ?? Antonio Passa, Quadrato interrotto n. 4, 1977, olio su tela, 140x140cm.
Antonio Passa, Quadrato interrotto n. 4, 1977, olio su tela, 140x140cm.
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy