Scafuro: «Collaborare per competere»
Per il vice presidente di Confindustria Salerno, delegato all'Internazionalizzazione, «le azioni messe in campo potrebbero irradiare più forza per l'intera filiera di riferimento se si ricorresse con maggiore frequenza a strategie condivise e ad aggregazioni delle produzioni»
Ingegner Scafuro, quanto l'internazionalizzazione è una strategia diffusa tra le imprese dell'area salernitana? E i risultati, sono soddisfacenti? L'internazionalizzazione oggi non è più una delle possibilità per le aziende, quanto una necessità. Negli ultimi anni la sfida dei mercati esteri ha spinto molte delle nostre imprese a cambiare mentalità e metodo, a istruirsi e attrezzarsi per avere una visione quanto più possibile globale. È un processo di crescita, però, che non si improvvisa ma si pianifica. Internazionalizzare non significa solo vendere all'estero.
Per questo è fondamentale che le aziende - e con esse Confindustria Salerno - continuino a investire nella cultura dell'internazionalizzazione, sviluppando nella propria organizzazione competenze e conoscenze strategico-operative per affrontare l'estero con maggiore consapevolezza. I risultati sarebbero anche migliori, poi, se la penetrazione nei mercati avvenisse non in ordine sparso ma in una logica di sistema, perché le azioni messe in campo irradino maggiore forza per l'intera filiera di riferimento. Gli interlocutori esteri, infatti, preferiscono offerte complete e aggregate, volumi e numeri importanti di forniture che potremmo soddisfare solo ricorrendo a strategie condivise e ad aggregazioni delle produzioni ma, da questo punto di vista, ancora facciamo fatica a superare l'approccio individualista.
Quali sono gli ostacoli che ancora incontrano le imprese nella penetrazione dei mercati esteri?
Il nostro tessuto produttivo è disomogeneo. Accanto a veri e propri campioni italiani, resistono realtà ancora impreparate all'aprirsi a nuovi mercati, per eccesso di conservatorismo, per una mancata padronanza delle lingue, per dimensioni aziendali ridotte, per difficoltà di approcciare culture diverse o, ancora, per arretratezza tecnologica.
Vero è che questo tipo di ostacoli condizionano ormai anche la competizione domestica, minandola. Se hai già difficoltà a stare sul mercato italiano, a fornire i beni richiesti in termini di volumi e logistica, come puoi pensare di resistere oltre confine?
Nel Piano Straordinario per la Promozione del Made in Italy figura nuovamente il Piano Export Sud. Quali miglioramenti si aspetta?
La prima edizione del Piano Export Sud e la seconda attualmente in corso, hanno consentito alle regioni target di mettere in campo importanti iniziative, sul fronte della formazione e della promozione. Abbiamo sperimentato, ad esempio, interessanti azioni di incoming di operatori esteri per diversi comparti - alimentare e sistema casa/arredo/design, - ma resta valida l'esigenza di affinare ancora di più lo scouting degli operatori, coinvolgendo solo ed esclusivamente quelli realmente interessati ad avviare contatti di business con le nostre aziende. Come si diceva una volta per certi annunci: astenersi perditempo. Fondamentale è poi il follow up per valutare gli sviluppi effettivi degli incontri e, si spera, degli accordi. Da qualche anno Assoservice Salerno supporta le aziende socie (e non solo) di Confindustria nel percorso di posizionamento sui mercati esteri. In che modo?
Per potenziare la capacità di presenza all'estero, Confindustria Salerno da anni porta avanti un
programma di azioni, info-formative e promozionali per favorire quel necessario processo di ampliamento sia culturale, sia teso a facilitare occasioni di incontro con operatori esteri. In una logica di ampliamento dei servizi alle imprese, Assoservice Salerno - braccio operativo di Confindustria Salerno - si è specializzata nella capacità di assistere e accompagnare le aziende nei loro percorsi di internazionalizzazione. Accreditata dal 2015 presso il Ministero dello Sviluppo Economico, è inserita nell'apposito Albo per la gestione di progetti di Temporary Export Management (TEM). Quest'anno ne stiamo gestendo circa una ventina. Ci siamo, insomma. Siamo al fianco delle nostre, ambiziose, imprese.