Costozero

Eleanor Oliphant sta benissimo

- A cura di R. Venerando

Giacomo Leopardi diceva che «la solitudine è come una lente d'ingrandime­nto: se sei solo e stai bene stai benissimo, se sei solo e stai male stai malissimo». Sembra ispirato a questa massima, alla scoperta del mondo che può esserci dietro e dentro la solitudine, il romanzo di Gail Honeyman:“Eleanor Oliphant sta benissimo”. Un autentico successo editoriale, venduto in 35 paesi, che si vocifera presto diventi anche un film. Protagonis­ta è Eleanor Oliphant, una trentenne che aspira alla medietà, profondame­nte sola. Zero rapporti o incroci con il mondo esterno, neanche con i colleghi con cui divide un lavoro di ufficio da nove anni. Il suo unico ponte con il fuori sono le telefonate a cadenza settimanal­e - il mercoledì sera - con sua madre in galera. Eppure, Eleanor dice di stare benissimo. Sotto la coltre di una realtà ordinata e sempre uguale, man mano sarà svelato il suo difficile passato: una madre spietata che l'ha segnata nel corpo e nello spirito e che la ha indotta a compiere scelte dolorose fino ad approdare a un presente anestetizz­ato dalla ripetitivi­tà dei giorni, delle abitudini, degli automatism­i. Sarà l'amicizia, irrotta nella sua vita per un caso del tutto fortuito, a farla riemergere lentamente da se stessa. Per se stessa.

«Oggi è successa una cosa nuova.Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile.Il primo della mia vita.E all'improvviso,ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco.Che gli altri non hanno le mie paure,non cercano a ogni istante di dimenticar­e il passato.Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamen­te tutto ciò che mi manca.E forse è ora di imparare davvero a stare bene.Anzi: benissimo».

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