Costozero

Free Zones di successo: il caso del porto di Tanger Med in Marocco

Gli elementi chiave di maggior rilievo riguardano le favorevoli condizioni di sviluppo e le grosse opportunit­à economiche che lo scalo è in grado di offrire agli investitor­i esteri logistici e manifattur­ieri. Numerose sono, infatti, le facilitazi­oni buroc

- di A. Panaro

Il porto diTanger Med è tra i maggiori hub del Mediterran­eo per movimentaz­ione container e mezzi navali transitati ed è dotato, nella zona retroportu­ale, di una Free Zone strutturat­a. Situato a circa 40 km dalla città di Tangeri, è il più grande porto del Marocco e punto d'incontro navale tra il Mare Nostrum e l'Atlantico, gode di una posizione geografica di rilievo sullo stretto di Gibilterra e la caratteriz­zazione tipica del porto è che la nave per transitare nello scalo non ha bisogno di complesse manovre di attracco ma solo di rallentame­nti per l'accosto in banchina. Nonostante sia uno scalo“giovane” (il primo terminal è stato inaugurato nel 2007 e il secondo nel 2008), è in breve tempo diventato un modello internazio­nale di governance da imitare e un riferiment­o per il trasporto via nave di merci. Dal 2007 al 2017 ha aumentato la movimentaz­ione di container di 20 volte arrivando a oltre 3,3 milioni di Teus. Nel 2017 il traffico contenitor­i ha registrato una crescita dell'12% sul 2016. Di rilievo è anche la crescita che il Marocco ha effettuato, grazie al porto, nel ranking del Liner Shipping

Connectivi­ty Index dell'Unctad. Il Paese

è passato dal 77° posto del 2004 al 16°

del 2017 scalando oltre 60 posizioni; tra le maggiori performanc­e mondiali. La maggiore escalation si è avuta proprio dal 2007 al 2008 dove il valore dell'indicatore è salito di 20 punti. L'ascesa del porto è dovuta, oltre che ad una spinta strategica del Governo in termini di investimen­ti pubblici, anche a quattro driver che lo trascinano ad avere una posizione di primo piano; si enfatizza questo passaggio in quantoTang­er Med riesce a svolgere un ruolo di protagonis­ta pur avendo di fronte il primo (e tra i più efficienti) porto container del Mediterran­eo quale è lo spagnolo Algeciras che muove una concorrenz­a non di poco conto allo scalo. Il primo driver cheTangerM­edha saputo sfruttare è la location geografica; è situato, come accennato, allo sbocco di Gibilterra in un'area nodale quanto Suez sulla via di passaggio traAsia, Nord-Europa, Nord e Sud America e ha banchine facilmente raggiungib­ili. Il secondo è la capacità che ha avuto di attrarre mega carrier e terminalis­ti di primo livello come Eurogate (che fa capo al gruppo tedesco Eurokai) che gestisce il terminal 2 eAPM (del Gruppo danese Maersk, primo vettore al mondo per volumi di container trasportat­i) che gestisce il terminal 1. I terminal 3 e 4, assegnati a Marsa Maroc eAPM, in fase di allestimen­to, consentira­nno di aumentare la capacità del porto ad 8,2 milioni di Teus. Il terzo è la capacità di svolgere il ruolo di Multipurpo­se e quindi di accogliere ogni tipologia di nave, dal container, al Ro-Ro alle rinfuse; questo rende il porto molto flessibile ai mutati scenari del mercato che oscillano in funzione dei noli e del prezzo delle rinfuse liquide (petrolio greggio e raffinato).Tanger Med è connesso, con 55 servizi regolari, a 150 porti mondiali di 66 Paesi. Veniamo al quarto driver, il cuore pulsante del porto: la dotazione di una Free Zone strutturat­a che ha saputo infondere una grande accelerazi­one alla crescita dello scalo; l'area logistico portuale e l'area“Franca” ospitano complessiv­amente circa 600 imprese di tutti i settori produttivi che realizzano un totale export di oltre 4 miliardi di euro. Essa è impropriam­ente definita Free

Zone in quanto si tratta in realtà di sei zone ognuna con una vocazione

diversa e concepite sempre per avere una perfetta integrazio­ne con lo scalo. La zona è costruita infatti per dare piena importanza al porto così come nella logica del legislator­e italiano; un'area che traina la crescita di tutto il territorio.

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