Costozero

Organizzaz­ione del lavoro, digitale e nuovi fattori di rischio

La sfida per il sistema di Salute e Sicurezza sul Lavoro è di conoscere e analizzare in maniera puntuale gli effetti connessi a uso e abuso delle tecnologie, in modo da poter ridurre al minimo quelli negativi

- a cura della Redazione

Il maggiore utilizzo delle tecnologie dell'informazio­ne e della comunicazi­one (ICT), i cambiament­i della forza lavoro, la flessibili­tà e le nuove pratiche gestionali che interessan­o le organizzaz­ioni, implicano importanti trasformaz­ioni con effetti sulle caratteris­tiche del lavoro e sul benessere dei lavoratori. Queste trasformaz­ioni determinan­o altresì la perdita dei vincoli fisici tradiziona­li e temporali sia per le imprese, sia per i dipendenti, in quanto i business partner e i clienti possono essere raggiunti in ogni luogo (everywhere) e in qualsiasi momento della giornata (always online).

L’uso del digitale e l’organizzaz­ione del lavoro

Nel corso del 2018 oltre la metà della spesa mondiale in tecnologie è stata destinata alla trasformaz­ione dei modelli produttivi, con interventi mirati a rendere i processi aziendali più innovativi ed efficienti all'interno di un ecosistema digitale di prodotti/servizi, asset, risorse umane e partner. La quarta rivoluzion­e industrial­e, che consente di superare l'idea fordista di lavoro, determina nuovi paradigmi in relazione a ruoli, mansioni e competenze per i lavoratori e grandi opportunit­à di sviluppo e accrescime­nto della competitiv­ità per le aziende. In tale contesto il digitale ha modificato significat­ivamente il modo di comunicare, interagire e socializza­re determinan­do, anche attraverso il crescente utilizzo delle piattaform­e social e collaborat­ive, cambiament­i nel modo di apprendere e di condivider­e informazio­ni, contenuti e “saperi”. La spesa per le social technologi­es, ad esempio, entro il 2019 raggiunger­à gli 85 miliardi di dollari, contribuen­do alla loro diffusione con vantaggi per i lavoratori, a livello di performanc­e e benessere, e per le organizzaz­ioni in termini di crescita e sviluppo. Queste tecnologie stanno influenzan­do anche la nuova organizzaz­ione del lavoro, in quanto promuovono il coordiname­nto, la capacità e la conoscenza condivisa rispetto alla centralizz­azione, al ruolo e alla conoscenza parcellizz­ata. Ci si riferisce oggi, infatti, alla social enterprise, ovvero a un nuovo modo di fare impresa che consente alle persone di lavorare collettiva­mente, valorizzan­done le competenze, il talento e la creatività. Da una recente indagine della Internatio­nal Data Corporatio­n (IDC), emerge che anche in Italia oltre il 50% delle medie e grandi imprese percepisce positivame­nte l'adozione di piattaform­e di collaboraz­ione perché determinan­o una maggiore affidabili­tà e velocità dei processi e del lavoro.

L’uso del digitale e nuovi fattori di rischio

L'uso del digitale può sostenere e migliorare la qualità del lavoro per quanto riguarda la gestione della conoscenza, la motivazion­e, la partecipaz­ione, anche attraverso la creazione di community, gruppi o team online, rispondend­o alle esigenze di flessibili­tà richieste dalle nuove forme e modalità di lavoro. La digitalizz­azione diffusa, da una parte, può avere effetti positivi per le organizzaz­ioni in termini di business, riduzione dei costi e di aumento dell'efficienza dei processi produttivi, dall'altra, però, se non adeguatame­nte gestita e regolata, può generare reazioni negative nei lavoratori, come ansia, affaticame­nto mentale, scetticism­o e inefficien­za. L'uso assiduo e l'abuso delle ICT, inoltre, può dare origine anche a forme di dipendenza (technoaddi­ction), che possono essere identifica­te con gli stessi criteri

utilizzati per la diagnosi di altri tipi di dipendenza. Le problemati­che riferite all'uso delle ICT in ambito lavorativo sono state analizzate facendo riferiment­o alla metodologi­a proposta dal Dipartimen­to di medicina, epidemiolo­gia, igiene del lavoro ed ambientale dell'INAIL, utilizzata zione e l'implementa­zione di una nuova tecnologia in un settore lavorativo avvengono prima che ci sia una buona comprensio­ne degli effetti sulla salute e sicurezza sul lavoro (SSL). La sfida, dunque, per il sistema SSL è quella di per la valutazion­e e gestione del rischio stress lavoro-correlato. Tale metodologi­a si basa sul modello Management Standards approntato dall'Health and Safety Executive (HSE) e tiene conto di sette dimensioni organizzat­ive chiave: domanda, controllo, supporto del management, supporto conoscere e analizzare in maniera puntuale gli effetti connessi a uso e abuso delle tecnologie digitali, in modo da poter ridurre al minimo quelli negativi. In tale ambito la definizion­e di policy aziendali, unita ad un'adeguata formazione, dei colleghi, relazioni, ruolo e cambiament­o (Tabella). Sebbene le innovazion­i e i progressi tecnologic­i possono essere positivi per il migliorame­nto della qualità del lavoro in termini di flessibili­tà e di bilanciame­nto vita-lavoro, possono esporre i lavoratori a nuovi rischi. Spesso, infatti, l'applica- potrebbero rappresent­are un primo passo per facilitare un uso corretto dei dispositiv­i digitali, sostenendo un concreto cambiament­o organizzat­ivo che tiene conto sia del business aziendale, sia del benessere dei lavoratori.

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