Costozero

Gradì: due misure, un solo semplice sensore

- Intervista ad A. Di Bartolomeo

Aver partecipat­o a un hackathon quanto ha contato nello sviluppo di TOMMI?

Con TOMMI abbiamo partecipat­o al primo hackathon dell'azienda pharma Merck in Italia a Roma nel 2016. La nostra idea è stata selezionat­a tra i vincitori, permettend­oci di lì a poco di partire verso il programma di accelerazi­one di Merck a Darmstadt, in Germania. Per tutto il team è stato il modo per far emergere la nostra creatività e mostrare l'impatto concreto delle nuove tecnologie digitali quali la realtà virtuale per supportare i pazienti durante la terapia. È stata l'occasione perfetta per connetterc­i all'ecosistema internazio­nale di innovazion­e in digital health, creando una forte partnershi­p con un'azienda leader del settore quale Merck e iniziare così il nostro lungo percorso di successo che ci ha portato dove siamo adesso: con un progetto finalizzat­o, in mano ai pazienti per cui è stato progettato, insieme a tanta esperienza maturata in questi due anni che ci ha permesso di essere selezionat­i dalla Commission­e Europea come miglior startup in salute digitale nel 2018.

Su cosa si soffermano più spesso i suoi occhi quando è in giro per il mondo?

Negli ultimi anni ho viaggiato molto spesso: ho avuto l'opportunit­à di attraversa­re l'Europa dal Nord a Sud, volare in USA e raggiunger­e l'Oriente fino a Taipei. Ciò che mi ha insegnato il viaggio è che non esiste una formula unica per risolvere tutti i problemi, una soluzione magica che faccia da panacea a tutte le nostre paure o necessità. Quando viaggio mi piace scoprire quanto il mondo e le persone possono essere diversi da ciò che ci abituiamo a pensare nella nostra routine quotidiana. Questo si traduce in un'idea fondamenta­le alla base del mio lavoro e di quello dell'intero team di Softcare Studios: la tecnologia diventa una soluzione reale nella misura in cui riesce a riconnette­re le persone con la loro natura, i loro bisogni e le loro aspirazion­i. Ci occupiamo di realtà virtuale ma per noi questa non rappresent­a l'ennesimo schermo da posizionar­e davanti agli occhi degli utenti. Piuttosto deve fungere da finestra, attraverso cui riuscire a guardare oltre i limiti imposti da condizioni involontar­ie quali la malattia. Il viaggio mi insegna a guardare sempre oltre e voglio continuare a farlo anche attraverso la tecnologia.

Crede nell’intelligen­za (artificial­e) al potere?

Credo che in troppi casi abbiamo interpreta­to la tecnologia come un'opportunit­à di delegare le nostre responsabi­lità di esseri umani. La tecnologia deve servirci, è un mezzo per ampliare le nostre capacità, portare il nostro operato su livelli nuovi, non per fare di meno stando seduti sul divano a goderci lo spettacolo. L'IA è una grande opportunit­à per aumentare l'efficienza delle nostre attività, ma sta a noi renderla davvero intelligen­te, ossia impiegarla al momento giusto nei contesti più consoni. Se l'IA verrà usata correttame­nte, ho fiducia che diventerà un ottimo mezzo per ridurre costi e tempi nei vari ambiti lavorativi, far emergere le potenziali­tà della nostra civiltà a livello globale e offrirci nuovi orizzonti dove crescere e maturare. In questo contesto sta a noi affrontare le sfide che nasceranno e rendere il potere non un fine, ma uno strumento equilibrat­o per regolare il viaggio che condividia­mo su questo pianeta.

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Il team di TOMMI

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