Diabetes technology e autocontrollo | I parte
Tanti i nuovi dispositivi per migliorare la qualità della vita del paziente. Obiettivo irrinunciabile è garantire l'utilizzo appropriato delle nuove risorse tecniche
Diabetes technology è il termine che indica i dispositivi utilizzati per migliorare il compenso glicometabolico e la qualità della vita del soggetto affetto da diabete. La tecnologia del diabete viene distinta in due categorie principali: i mezzi per la somministrazione insulinica e quelli per il monitoraggio della glicemia. L’autocontrollo glicemico, tradizionalmente, è inteso come il monitoraggio della glicemia capillare, l’interpretazione dei risultati e i conseguenti interventi terapeutici. La misurazione dei livelli di glucosio avviene grazie a piccoli apparecchi elettronici, i glucometri, che analizzano in breve tempo i valori glicemici su un campione di sangue. In pratica, dopo aver acceso il glucometro e inserito nello stesso una striscia reattiva, si punge lateralmente un polpastrello con un apposito pungidito; la goccia di sangue ottenuta viene avvicinata alla striscia reattiva del glucometro che, in pochi secondi, riporta il valore della glicemia. I glucometri attualmente in commercio sono in grado di memorizzare i dati ed essere collegati al computer o al telefonino per elaborare statistiche sull’andamento dei valori di glucosio nel sangue nell’arco della giornata e analizzarne la variabilità nel tempo. Il diabetologo, sempre più spesso, ha sperimentato la possibilità di applicazione delle tecnologie emergenti prima fra tutte l’automonitoraggio in continuo. Questa metodica consente di misurare continuativamente la concentrazione di glucosio nei liquidi interstiziali tramite un ago-sensore inserito sottocute, che invia i valori registrati a una unità esterna. Questi possono essere visualizzati retrospettivamente oppure in tempo reale (real-time). L’automonitoraggio in continuo è in grado di fornire un quadro costante dei livelli di glucosio e indicazioni utili per ottimizzare il trattamento. É bene sapere che ci può essere un ritardo quantificabile in circa 15-20 minuti, tra il valore del glucosio interstiziale e la glicemia perché il glucosio interstiziale richiede un certo intervallo di tempo per equilibrarsi con quello plasmatico; questo ritardo è definito “lag time”. Da qualche tempo è disponibile un sensore impiantabile sottocute, basato su una tecnologia a fluorescenza non enzimatica, dotato di un’accuratezza elevata e stabile fino a 180 giorni di utilizzo. É inoltre disponibile il Flash Glucose Monitoring, ovvero una rilevazione del glucosio interstiziale a richiesta del paziente. É un sistema che utilizza un sensore ad ago inserito sottocute e sostituito ogni 14 giorni, in grado di leggere le concentrazioni di glucosio nel liquido interstiziale. Consente di verificare la glicemia in qualsiasi momento della giornata semplicemente avvicinando il lettore, che può essere anche un telefono cellulare, al sensore. Ad ogni scansione evidenzia il valore corrente e i dati delle ultime 8 ore. Il soggetto candidato ad autocontrollo continuativo deve essere in terapia multiiniettiva ottimizzata e già educato alla corretta gestione della terapia insulinica. É ipotizzabile che, nei prossimi dieci anni, in attesa di una soluzione biologica definitiva, la new technology colonizzerà sempre più diffusamente ogni ambito della pratica diabetologica e in particolare la gestione del controllo glicometabolico. É obiettivo irrinunciabile garantire l’utilizzo appropriato delle nuove risorse tecniche.