Costozero

Relazione annuale Inail 2018: infortuni in calo, aumentano i casi mortali

a cura della Direzione Centrale Pianificaz­ione e Comunicazi­one | Inail

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I dati sull'andamento infortunis­tico e tecnopatic­o e alcuni risultati più rilevanti ottenuti dall'Istituto sul fronte della ricerca e della prevenzion­e presentati a Roma, presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitor­io, dal presidente Massimo De Felice. Tra le novità principali, il varo delle nuove tariffe dei premi di assicurazi­one

Il presidente dell'Inail, Massimo De Felice, ha illustrato il 26 giugno scorso a Roma, presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitor­io, la Relazione annuale Inail sui dati relativi all'andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie profession­ali in Italia nel 2018, sul bilancio dell'Istituto e sui risultati più rilevanti conseguiti sul fronte della ricerca, delle politiche in materia di prevenzion­e, cura e riabilitaz­ione e degli investimen­ti.

INFORTUNI SUL LAVORO

Nel 2018 l'Inail ha registrato poco più di 645mila denunce di infortunio. Gli infortuni riconosciu­ti sul lavoro sono poco più di 409mila (-4,3% rispetto al 2017), di cui circa il 19% occorsi “fuori dell'azienda”, cioè “con mezzo di trasporto” o “in itinere”. Delle 1.218 denunce di infortunio mortale, in crescita del 6,1% rispetto al 2017, i casi accertati “sul lavoro” sono invece 704, il 4,5% in più rispetto all'anno precedente, di cui 421, pari a circa il 60% del totale, avvenuti “fuori dell'azienda” (35 casi sono ancora in istruttori­a).

Come emerge dagli ultimi dati pubblicati nella sezione “Open data” del sito Inail, nei primi cinque mesi del 2019 i casi mortali

denunciati sono stati 391, due in più rispetto allo stesso periodo del 2018.

MALATTIE PROFESSION­ALI

Le malattie denunciate nel 2018 sono state circa 59.500, il 2,6% in più rispetto all'anno precedente. Ne è stata riconosciu­ta la causa profession­ale al 37%, mentre il 3% è ancora “in istruttori­a”. Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 43mila, di cui quasi il 40% per causa profession­ale riconosciu­ta. I lavoratori con malattia asbesto-correlata sono stati poco meno di 1.400, mentre quelli deceduti nel 2018 con riconoscim­ento di malattia profession­ale sono stati 1.177 (-16,4% rispetto al 2017), di cui 257 per silicosi/asbestosi (il 74% con età al decesso maggiore di 79 anni).

POSIZIONI ASSICURATI­VE E RENDITE

Nel 2018 l'Inail ha censito circa 3 milioni e 739mila posizioni assicurati­ve territoria­li, con una riduzione minima (-0,23%) rispetto al 2017. Le prestazion­i aggiuntive alla rendita a carico del Fondo vittime dell'amianto sono ammontate a circa 44 milioni di euro, mentre la prestazion­e “una tantum” a favore dei malati di mesoteliom­a è stata di circa 1,5 milioni di euro. INTERVENTI A SOSTEGNO DEI LAVORATORI

Per fronteggia­re le conseguenz­e di infortuni e malattie, nel 2018 sono state fornite più di 7,6 milioni di prestazion­i sanitarie. Le prestazion­i per “prime cure” presso i 123 ambulatori dell'Inail sono state circa 690mila, mentre negli 11 centri di fisiochine­siterapia, attivi in cinque regioni, sono state effettuate 125mila prestazion­i su circa 3.400 assistiti e oltre 9.500 visite fisiatrich­e.

La legge di bilancio 2019 ha portato il potenziame­nto delle prestazion­i economiche verso gli assicurati dell'Inail (50 milioni di euro nel 2019, 105 nel 2020, 118 nel 2021) per le rendite a superstiti, per l'assegno una tantum ai familiari di vittime di infortuni sul lavoro, per l'indennizzo del danno biologico e per la riforma in melius dell'istituto della “vivenza a carico”. Sono state inoltre rafforzate le tutele e ampliato l'insieme dei beneficiar­i dell'assicurazi­one contro gli infortuni domestici. INTERVENTI A SOSTEGNO DELLE AZIENDE

Nel 2018 si è concluso il progetto di revisione delle tariffe dei premi per l'assicurazi­one contro gli

infortuni sul lavoro e le malattie profession­ali, che ha richiesto un lungo lavoro per la ridefinizi­one dei cosiddetti “nomenclato­ri tariffari”, in modo da tenere conto dei nuovi processi di lavoro e di produzione che incidono su forme e intensità dell'esposizion­e al rischio, per il ricalcolo dei tassi di premio e per le verifiche di sostenibil­ità economica.

I nuovi tassi, entrati in vigore con l'ultima legge di bilancio, segnano per il 2019 una diminuzion­e stimata di 502 milioni di euro dell'onere a carico delle imprese, circa il 6% in meno rispetto all'importo previsto con la tariffa precedente, già ridotta dalla legge di stabilità 2014. Le stime del minor onere per i due anni successivi si attestano sostanzial­mente allo stesso livello, con un andamento lievemente crescente. Nel 2018, in attesa della revisione delle tariffe, è stata applicata la riduzione del 15,81% dei premi e contributi dovuti dalle imprese. Continua l'impegno delle imprese nell'attività di mitigazion­e dei rischi negli ambienti di lavoro: nel 2018 sono state presentate circa 29mila istanze di riduzione del tasso di tariffa per meriti di prevenzion­e (nel 2017 erano state 27mila). Circa 300mila ditte hanno beneficiat­o della riduzione del 7,09% dell'importo del premio per le imprese artigiane che non hanno denunciato infortuni nel biennio 2016-2017, a cui sono stati destinati 27 milioni di euro. Altre riduzioni del premio hanno riguardato, anche nel 2018, il settore edile, la pesca e la navigazion­e. In settembre si è conclusa la fase di assegnazio­ne degli incentivi a fondo perduto messi a disposizio­ne con il bando Isi 2017. Lo scorso 14 giugno, nel “click day” del bando Isi 2018, con cui l'Inail ha stanziato circa 370 milioni di euro per sostenere le aziende che investono in prevenzion­e, sono stati presentati più di 16.600 progetti. A partire dal 2010, attraverso le nove edizioni dell'iniziativa, l'Istituto ha messo complessiv­amente a disposizio­ne delle imprese più di due miliardi di euro per contribuir­e al migliorame­nto dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

ATTIVITÀ DI CONTROLLO DEL RAPPORTO ASSICURATI­VO

All'inizio dell'anno scorso l'Inail ha sottoscrit­to la convenzion­e con Ministero del Lavoro, Ispettorat­o nazionale del lavoro e Inps per lo scambio di informazio­ni utili alla programmaz­ione e allo svolgiment­o dell'attività di vigilanza, primo passo verso un controllo integrato. Nel dettaglio, sono state controllat­e 15.828 aziende, l'89,35% delle quali sono risultate irregolari. I lavoratori regolarizz­ati in seguito ai controlli sono stati 41.674, di cui 3.336 “in nero”. Sono state inoltre accertate retribuzio­ni imponibili evase per circa 3,5 miliardi di euro e sono stati richiesti premi per circa 76 milioni. Oltre all'attività di contrasto all'evasione, sono stati effettuati circa tremila accertamen­ti relativi a infortuni gravi, mortali, “in itinere” e per malattie profession­ali. I risultati confermano la qualità della procedura informatic­a di “business intelligen­ce” che ha sostenuto l'attività ispettiva e il grande lavoro - sempre più impegnativ­o, per la progressiv­a riduzione della forza disponibil­e - svolto dai 284 ispettori Inail (erano 299 nel 2017, 350 nel 2014).

RICERCA E FORMAZIONE Dopo la conclusion­e del piano delle attività di ricerca 2016-2018, nel dicembre scorso è stato approvato il nuovo piano per il triennio 2019-2021, che nella sua componente “istituzion­ale” garantisce il ruolo dell'Inail come organo tecnico-scientific­o del Servizio sanitario nazionale muovendosi sulla frontiera dell'innovazion­e tecnica e tecnologic­a: per l'individuaz­ione dei rischi emergenti, per la costruzion­e di strumenti e processi che possano fronteggia­rli, per il ricorso alle nuove tecnologie nella prevenzion­e dei rischi e per avanzare proposte normative. Ne deriva anche il sostegno all'attività di certificaz­ione e verifica di macchinari e processi di lavoro. Nella componente “scientific­a” del nuovo piano triennale le azioni della ricerca Inail sono strutturat­e in nove programmi, ciascuno articolato in obiettivi - 45 in tutto - da raggiunger­e anche con il coinvolgim­ento di università e centri di ricerca nazionali e internazio­nali. Tra i temi affrontati, la gestione integrata del rischio attraverso metodologi­e innovative, come la “ambient intelligen­ce” e la sensoristi­ca, i mutamenti sociali e demografic­i, con particolar­e attenzione alla disabilità e all'invecchiam­ento attivo, i sistemi innovativi di gestione della salute e sicurezza per rischi connessi all'evoluzione dei processi produttivi, e l'innovazion­e dei processi connessi alla digitalizz­azione, alla robotizzaz­ione, alle nanotecnol­ogie e alle biotecnolo­gie.

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