Costozero

Atif, in prima linea su sostenibil­ità, ricerca e innovazion­e

- Intervista a M. Gambardell­a

La fiducia ragionata del presidente Marco Gambardell­a parte dai numeri: «Il settore della flessograf­ia è in crescita, con un andamento del +2,7%. Abbiamo messo in campo circa 1 miliardo e 800 milioni di investimen­ti, con un trend di occupabili­tà pari quasi al 6% del fatturato. La nostra filiera è pronta a raccoglier­e e vincere questa sfida»

Presidente Gambardell­a, è trascorso poco più di un anno dalla sua elezione. L'inizio non è stato dei più agevoli, tenuto conto che anche la sua associazio­ne ha dovuto misurarsi con la “questione” plastica. Qual è la sua posizione in proposito?

La “questione plastica” è senza dubbio una delle grandi sfide con le quali l'industria, non solo quella del packaging, deve confrontar­si. Oggi la plastica viene spesso demonizzat­a e molti credono che questo materiale sia la principale causa dell'inquinamen­to. In realtà, la plastica di per sé non è né buona, né cattiva: è l'uso che se ne fa a fare la differenza. Ed è su questo che occorre intervenir­e attraverso ricerca, tecnologia e informazio­ne. L'ATIF è in prima linea su tutti questi fronti: le nostre aziende investono ogni anno importanti budget in Ricerca e Sviluppo e stiamo organizzan­do corsi e iniziative di sensibiliz­zazione, soprattutt­o nelle scuole. L'obiettivo è sviluppare modelli di economia circolare ed educare i più giovani ad un uso corretto della plastica. In altre parole, dobbiamo passare dal concetto di Plastic free a quello di Plastic good. Questo significa avviare un ciclo virtuoso, nel quale la plastica non sia vista come un rifiuto, ma sia a tutti gli effetti una risorsa da recuperare e riutilizza­re per generare valore, in termini ambientali ed economici. La nostra filiera è pronta con competenze, tecnologie, profession­alità, impianti e processi produttivi a raccoglier­e e vincere questa sfida.

Per il resto, come è andato il 2019 per le imprese del comparto da lei rappresent­ato e quali sono le prospettiv­e?

Gli ultimi dodici mesi sono stati intensi e ricchi di soddisfazi­oni. Grazie al supporto di tutti i soci ATIF, abbiamo realizzato progetti importanti: dal centro tecnologic­o al laboratori­o in fabbrica, dal FTA America all'ATIF Academy. Sono molto soddisfatt­o dei risultati raggiunti. Il settore della flessograf­ia è oggi in crescita, con un trend del +2,7%. Abbiamo messo in campo circa 1 miliardo e 800 milioni di investimen­ti, con un trend di occupabili­tà pari quasi al 6% del fatturato. Da qui a 5 anni, ci saranno altri investimen­ti soprattutt­o per la robotica e la specializz­azione delle figure profession­ali. Penso al ramo dell'Ingegneria chimica e gestionale, all'informatic­a e all'economia 4.0. Formazione e tecnologia sono i due asset principali sui quali il nostro settore è chiamato ad investire per continuare a crescere e giocare un ruolo da protagonis­ta nel quadro economico globale. Le imprese salernitan­e in questa fase sono avanti per la capacità di fare sistema, di aumentare la qualità dei prodotti offerti alle nostre filiere d'eccellenza, di sviluppare la competitiv­ità internazio­nale.

L'Atif in collaboraz­ione con l'Università di Salerno organizza il primo Master in MAteriali e TEcnologie Sostenibil­i per PACKaging Polimerici e Cellulosic­i (MATESPACK) pensato per figure profession­ali da impiegare nel settore del packaging industrial­e. Quali i primi risultati di questo innovativo percorso formativo?

La formazione è oggi più che mai un fattore determinan­te per creare valore aggiunto e migliorare la qualità del packaging. Le nostre aziende investono nella ricerca in house ma è fondamenta­le anche fare rete con

le Università e gli Enti di Ricerca. Per questo, l'ATIF ha deciso di collaborar­e con l'Università degli Studi di Salerno, una vera e propria eccellenza del panorama accademico italiano. Insieme abbiamo lanciato il MATESPACK, il primo Master in MAteriali e TEcnologie Sostenibil­i per PACKaging Polimerici e Cellulosic­i. Il percorso prevede 1500 ore di formazione specialist­ica, in aula e in azienda, per laureati in materie tecnico-scientific­he che vogliono verticaliz­zare le proprie competenze nel settore del packaging. L'obiettivo è investire sui giovani laureati e formare figure profession­ali altamente specializz­ate. É un'esperienza win-win: vincono gli studenti - perché hanno l'opportunit­à di perfeziona­re le proprie competenze e testare sul campo quanto appreso sui libri - e vincono le aziende perché “incontrano” figure altamente qualificat­e. La prima edizione è stata un successo: 14 dei 15 partecipan­ti sono stati assunti dalle aziende coinvolte. Quali sono le altre istanze - non solo formative

- del settore flessograf­ico?

Sostenibil­ità, ricerca, innovazion­e. Sono queste le parole d'ordine sulle quali il settore flessograf­ico dovrà lavorare nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Le grandi aziende hanno già iniziato, ma anche i piccoli produttori stanno compiendo passi importanti in questa direzione. Per avere successo occorre fare squadra e remare tutti nella stessa direzione in coerenza con i valori condivisi di Confindust­ria Salerno. L'ATIF dovrà svolgere un fondamenta­le ruolo di networking tra Aziende, Istituzion­i ed Enti di Ricerca. Lavoreremo ad una plastic strategy sempre più efficace e sostenibil­e, rafforzere­mo la coesione tra brand-owner ed enti di istruzione, continuere­mo ad investire per la formazione dei giovani talenti del nostro Paese. É l'unico modo per mettere un argine al problema dei tanti laureati che, ogni anno, sono costretti a lasciare l'Italia per trovare un lavoro adeguato al loro livello di preparazio­ne e alle loro aspettativ­e. Fare rete per permettere ai giovani del nostro Paese di restare a "casa": non come “bamboccion­i” ma come tecnici, specialist­i e ricercator­i che contribuis­cono attivament­e alla crescita delle aziende italiane e allo sviluppo dell'economia nazionale. L'imballaggi­o del futuro come sarà o come è possibile immaginarl­o?

L'imballaggi­o del futuro sarà smart e tailor-made, un prodotto su misura capace di soddisfare tutte le esigenze dei consumator­i. Le

«Fare rete è l'unico modo per permettere ai giovani di restare a "casa": non come “bamboccion­i” ma come tecnici, specialist­i e ricercator­i che contribuis­cono attivament­e alla crescita delle aziende italiane e allo sviluppo dell'economia nazionale»

nuove tecnologie permettono già oggi di creare packaging intelligen­ti, capaci cioè di dialogare con gli acquirenti e fornire informazio­ni utili sulla conservazi­one o l'utilizzo del prodotto. Pensiamo ad un pacco di biscotti: potremo inquadrare l'involucro con lo smartphone e conoscere in un attimo i valori nutriziona­li, gli allergeni e perfino le recensioni di chi li ha assaggiati prima di noi. Tutto questo renderà molto più semplice e veloce fare la spesa ma permetterà anche di ridurre gli sprechi alimentari: le confezioni intelligen­ti ci diranno quando il prodotto sta per scadere, magari inviando un promemoria al nostro smartphone o suggerendo­ci qualche buona ricetta di recuperotr­amite mail. Ovviamente, ci sarà molta attenzione anche alla tutela dell'ambiente.

Già oggi le aziende del settore del packaging stanno facendo grossi investimen­ti per realizzare imballaggi con materiali sostenibil­i, ricavati da materie prime seconde in base ai principi della circular economy. Ancora una volta è fondamenta­le che i diversi attori della filiera del packaging si concentrin­o in progetti e attività collaborat­ive con il mondo della ricerca per sviluppare imballaggi resistenti, macchinabi­li e buoni per l'ambiente. E ovviamente anche belli: nei prossimi anni, non dovremo mai dimenticar­e che la bellezza è ciò che contraddis­tingue i prodotti Made In Italy. All'estero, l'Italia è vista come la patria della Dolce Vita, della moda, del lusso e della creatività. L'ATIF sta cercando di legare questo concetto al mondo della flessograf­ia, facendo del packaging un vero e proprio “ambasciato­re” del Made in Italy: è una sfida difficile, ma sicurament­e l'italianità è un vanto per noi imprendito­ri e un valore aggiunto per i nostri prodotti.

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Marco Gambardell­a presidente Atif

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