Il Sole 24 Ore - Domenica

LE FOIBE NASCOSTE IN UN POZZO MINERARIO

- Luigi Paini

Solo “film belli” promette la Cineteca di Milano, proseguend­o nell’offerta di titoli online (www.cinetecami­lano.it), iniziata in concomitan­za con la pandemia. Preziose riprese, da Il giardino

delle delizie del polacco Lech Majewski al classico restaurato La signora delle camelie, con Rodolfo Valentino; e rari documenti d’epoca, come Il Duce fuori Luce e i filmati della Grande guerra. Ma l’ultima pellicola, proposta a partire dal Giorno del Ricordo e in streaming per i prossimi due mesi, non solo è un film “bello”, è anche molto, molto importante.

Si tratta di Il segreto della miniera, diretto nel 2017 dalla regista sloveno-tedesca Hanna Antonina Wojcik-Slak. Essendo uscito fugacement­e in sala, questa è l’occasione giusta per recuperarl­o. In una cittadina della Slovenia, ormai pienamente inserita nell’Unione Europea, stanno per essere svendute le ultime miniere di carbone. La vecchia proprietà, che vuole disfarsene al più presto possibile, affida il compito di ispezionar­e un pozzo chiuso da tempo a un esperto minatore originario della Bosnia. L’uomo, arrivato ai tempi della guerra in Jugoslavia, quando era ancora poco più che bambino, si porta nel cuore il ricordo degli spaventosi massacri di quel conflitto, che hanno distrutto anche la sua famiglia. Ma il passato, benché prossimo, potrebbe anche essere lasciato alle spalle. Il fatto è che ora, in quel pozzo da ispezionar­e, riemerge un altro passato, molto più remoto, sconosciut­o a lui e ben noto agli abitanti del luogo più anziani. Nell’abisso della miniera abbandonat­a, nascosti dietro un muro, sono stati gettati migliaia di cadaveri, risultato di una delle tanto frequenti pulizie etniche avvenute alla fine della Seconda guerra mondiale.

Tutti vogliono insabbiare, le autorità politiche e la stessa polizia tendono a mantenere un altro muro, quello dell’omertà criminale che ha resistito per oltre 70 anni. Riuscirà il fragile bosniaco, profugo di un’altra guerra e di altre spaventose violenze, ad abbatterlo? Un film non solo “bello”, quello offerto dalla Cineteca di Milano. Di più: indispensa­bile.

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