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L’ALTRA TERRA DEI FUOCHI

I RIFIUTI TOSSICI E GOMORRA QUI NON C'ENTRANO, PER FORTUNA. A NORD DI NAPOLI, IN UNA ZONA RICCA DI CRATERI VULCANICI E TESTIMONIA­NZE ARCHEOLOGI­CHE, A SETTEMBRE C'è UN FESTIVAL ENOGASTRON­OMICO "INCANDESCE­NTE"...

- DI GIOVANNI CAPRARA ED ELENA BAUER

“La regione più meraviglio­sa del mondo, sotto il cielo più puro, il terreno più infdo. Rovine d'una opulenza appena credibile, tristi, maledette. Acque bollenti, zolfo, grotte esalanti vapori, montagne di scoria ribelli a ogni vegetazion­e, lande deserte e malinconic­he, ma alla fne una vegetazion­e lussureggi­ante [...] Si vorrebbe meditare, ma non ci sentiamo capaci”. La seduzione dei Campi Flegrei (dal greco phlegraios, ardente) che nel ‘700 colpiva così profondame­nte Goethe, era già nota nell’antichità e continua oggi prepotente, in uno scenario vulcanico in continua evoluzione in cui si intreccian­o geologia, archeologi­a, termalismo e enogastron­omia. A settembre l'evento di spicco è la rinomata rassegna Malazè (riquadro nella pagina accanto). Quest’area a nord di Napoli rappresent­a uno dei punti più inquieti del pianeta, disseminat­a di una quarantina di crateri vulcanici quiescenti e caratteriz­zata dal fenomeno del bradisismo, il “terremoto lento” che alza e abbassa il suolo di continuo. Il fascino della terra che respira è tutto da vivere nei percorsi che si snodano proprio sull’epidermide del vulcano principale, la Solfatara di Pozzuoli. Tappa obbligata dei viaggiator­i d'ogni epoca, questo parco naturalist­ico, raggiungib­ile anche in metro, offre un’indimentic­abile esperienza multisenso­riale a contatto con le sue emozionant­i manifestaz­ioni, dalle fumarole ai vulcanetti di fango bollente (www.solfatara.it). L’itinerario sulle vie della lava prosegue nell’Oasi di Monte Nuovo, alla scoperta della collina più recente dell'intero continente europeo: il Monte Nuovo, nato nel settembre 1538 nel giro di sole 48 ore. L’escursione in quest’area, protetta dal Wwf, conduce, tra mirti, lentischi e corbezzoli, alla cima del cratere, da cui si dominano il golfo di Pozzuoli, quello di Napoli e l’intero archeofegr­eo (tel. 081.80.41.462). Al ritorno, vale la pena di sostare sulle sponde cupe del lago vulcanico d'Averno, tra i cui vapori sulfurei Virgilio immaginava l'ingresso agli

Inferi. Per una pausa gourmet si va all'osteria Abraxas, alla scoperta delle bioeccelle­nze di questa terra di straordina­ria fertilità, raccontate nel piatto con creatività e passione da Nando Salemme (via Scalandron­e 15, Pozzuoli - Lucrino, tel. 081.85.49.347, www.abraxasost­eria.it. Menu da 30 €, chiuso mart. e dom. sera). Nel Cratere degli Astroni, il più giovane dell’area, ora riserva Wwf, uno speciale microclima dà vita a una vegetazion­e invertita dai grandi contrasti: sul fondo umido e freddo si incontrano specie di alta quota, mentre salendo ci sono specie mediterran­ee (tel. 081.58.83.720). Non può mancare un’immersione nell’archeoturi­smo termale con una visita di Baia, il “resort” dell’aristocraz­ia romana, a Bacoli. Di epoca imperiale, l’antica Baiae doveva la sua forza attrattiva al mix tra acque di origine magmatica e la bellezza del paesaggio. Ci si può perdere in questo imponente e scenografc­o complesso a terrazze, per poi immergersi nei vapori delle acque salso-bromoiodic­he ipertermal­i alle Stufe di Nerone, tra le piscine all’aperto e gli antri saturi di vapore delle stufe naturali (tel. 081.86.88.006, www. termestufe­dinerone.it). Per la notte, l’Hotel Cala Moresca, nell’incantevol­e paesaggio di Capo Miseno, con vista sui Campi Flegrei e sul mare (via Faro 44, Bacoli, tel. 081.52.35.595, www.calamoresc­a. it. Doppia b&b da 129 €); dopo colazione, si fa una breve visita alla suggestiva Piscina Mirabilis, la più grande cisterna romana di acqua potabile mai realizzata, scavata nel tufo della collina prospicien­te il porto (tel. 081.52.35.968).

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1. Il sito archeologi­co di Baia. 2. L'Anfiteatro Flavio, a Pozzuoli. 3. L'osteria Abraxas. 4. La Piscina Mirabilis, a Miseno: è la più grande cisterna romana di acqua potabile mai realizzata. 5. Il lago d'Averna, di origine vulcanica. 6 e 9. L'hotel...
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