CAMMINARE IN PACE, DOPO UN SECOLO
PER IL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA SI RIPERCORRONO TRINCEE, GALLERIE E SENTIERI PANORAMICI. MA IL PRIMO CONFLITTO MONDIALE ISPIRA ANCHE MOSTRE, RASSEGNE E SPETTACOLI DI DANZA. DA TRENTO A ROVERETO
Centinaia di chilometri di trincee, decine di fortezze e di gallerie, ma anche musei grandi e piccoli: molto, in Trentino, parla della Grande Guerra. È un patrimonio storico straordinario che va a costituire un vero e proprio Parco della Memoria, dopo essere stato sottoposto a un lifting ipertecnologico in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale (in Trentino, a quei tempi regione dell’Impero AustroUngarico, le operazioni belliche iniziarono nel luglio del 1914). Se a Trento le memorabilia del confitto fanno parte integrante del tessuto urbano (si sviluppano, infatti, tra il Castello del Buonconsiglio e il Forte di Cadine-Bus de Vela, appena uscito da un attento restyling), il Sentiero della Pace, invece, si snoda per oltre 500 chilometri dallo Stelvio alla Marmolada e collega la maggior parte dei luoghi dove si scontrarono soldati austriaci e fanti italiani. Il Friedensweg (questo il nome tedesco del Sentiero) regala viste imperdibili sulle valli trentine, ma passa anche da Rovereto, la Città della pace per antonomasia, che ospita il Museo della Guerra (www.museodellaguerra.it) e la Campana dei Caduti, fusa con il bronzo dei cannoni delle nazioni partecipanti al confitto. A ottobre, poi, il Mart inaugura l'importante mostra La Guerra che verrà non è la prima. Grande Guerra 19142014, con capolavori storici e artisti contemporanei. È, poi, nel territorio
intorno a Rovereto che si concentrano gli esempi più signifcativi dell’architettura bellica austriaca: dalla città, per esempio, si raggiunge, in Vallarsa, Forte Pozzacchio, unico esempio di forte completamente scavato nella roccia, sottoposto a un accurato restauro flologico e diventato una perfetta machine à voir, spalancata sul paesaggio. Sugli Altopiani di Folgaria, Lavarone e Luserna, poi, gli ingegneri militari austriaci diedero il meglio di sé: fra il 1908 e il 1914, infatti, costruirono un'imponente cintura fortifcata lunga 28 chilometri. Comprendeva le sette Fortezze dell’Imperatore, che oggi si raggiungono a piedi o in mountain bike, a stretto contatto con trincee, resti di edifci militari, postazioni di artiglieria pesante. La location più scenografca è, senza dubbio, Forte Belvedere, ribattezzato la Fortezza delle Emozioni, perché le installazioni multimediali, realizzate da Studio Azzurro, raccontano con suoni, luci e voci la vita dei soldati (www. trentinograndeguerra.it). Interessanti i pacchetti di Trentino Holidays: 3 giorni e 2 notti da 145 € (www.thol.it). Si può fare sosta anche a Rovereto, da dove tutti i siti bellici sono facilmente raggiungibili. In città si dorme al Relais Mozart (via Cittadella 41, cell. 339.17.72.173, www.relaismozart.it, doppia b&b da 80 €) o alla Casa del Pittore (via Acquedotto 8, tel. 0464.48.68.56, www.casadelpittore.it, doppia b&b da 90 €). Cene gourmet a La Casa del Vino (p.za S. Vincenzo 1, Isera, tel. 0464.48.60.57, menu da 30 €), ma anche Al Silenzio (Borgo S. Caterina 20, Rovereto, tel. 0464.43.62.29, da 10 €), aperto da poco: si legge, si assaggiano vini locali, si degusta il Trentinsushi di trota e salmerino. Tra un fortino e una trincea c’è tempo per lo shopping: a Lavarone ci si ferma al Caseifcio degli Altipiani (via Marconi 5, tel. 0464.78.31.06), per fare scorta di buon formaggio Vézzena. A una manciata di chilometri dal Forte di Cadine, la Salumeria Belli (piazza Oveno 1, Sopramonte, tel. 0461.86.61.30) propone la sua Luganega Trentina, presidio Slow Food.