Bellezza plastica
Taglio sartoriale, portabili in ufficio con cravatta, ma perfette nell’outdoor. Grazie ai nuovi materiali e alle tecniche costruttive. Basta una jacket nella borsa per weekend, raduni d’auto, aperitivi eleganti. Con i buoni indirizzi
È rivoluzione dentro l’armadio. La nuova stagione apre le porte a una giacca inedita, un mix di prodigi sartoriali e ricerca tecnologica, soprattutto attorno al nylon. Perché ai primi freddi autunnali e nei prossimi weekend di raduni automobilistici – a fine estate il calendario per gli appassionati fa il pieno di appuntamenti, a cominciare dallo storico Gran Premio Nuvolari di Mantova – il capospalla sfodera volumi avvolgenti, pesi piuma e una texture iperlucida, sinuosa e morbida come la seta. Merito di una tecnologia che morde il freno e fa passi da gigante per sedurre gentiluomini con la passione della quattro ruote, come l’imprenditore Gabriele Noberasco, fedelissimo ai Grand Prix italiani, protetto da un blazer ipertradizionale, ma con dettagli high-tech. Proprio il tradizionale e vecchio nylon – è isolante, resiste alle flessioni (pertanto è ingualcibile) ed è caratterizzato da un basso assorbimento dell’acqua – si fa largo nel guardaroba con nuove declinazioni all’avanguardia: il nuage, per esempio, tra i tessuti usati dalla bergamasca Herno, è un nylon mat impalpabile, una fibra ultralight di derivazione giapponese, che regala ai capi un aspetto meno sportivo, ma ugualmente chic. Affonda le proprie radici nel mondo militare e delle uniformi il marchio outwear americano Spiewak,fondato nel 1904 da Isaac Spiewak a Williamsburg e specializzato in montoni smanicati per i portuali di Brooklyn. Tra i capi presentati all’ultima edizione di Pitti Uomo per la prossima primavera, un blouson in nylon e cotone ispirato alle giacche indossate dai piloti che scortavano gli Shuttle al rientro delle missioni spaziali.
La parola chiave è innovazione tecnologica (con performance impensabili fno a ieri), ma senza dimenticare la vocazione all’artigianalità: un mix che conquista anche i creativi più sofsticati come Niclas Lydeen, creatore del brand di alta profumeria Agonist, presente alla prossima edizione di Pitti Fragranze, dal 12 al 14 settembre a Firenze. Piace questo nuovo blazer resistente all’acqua, al vento, ai primi freddi di stagione. “Il nylon possiede qualità incredibili, simili alla lana”, svelano all’uffcio stile dell’azienda bresciana Display, specializzata da vent’anni in sportswear di gusto sartoriale, ma costruito con tessuti ipertecnologici, frutto della collaborazione con gli ingegneri del Mit di Boston, il Massachusetts Institute of Technology. “Il nylon è un materiale con un peso di flo impercettibile: 9000 metri pesano un denaro (l'unità di misura, 1 grammo ogni nove km), e grazie a questa leggerezza si possono ottenere stoffe fnissime. Senza contare che una frequenza molto alta di battute produce una stoffa compatta, dall’effetto idrorepellente. Ancora, l’iniezione diretta della piuma alleggerisce la giacca (pesa solo 280 grammi) e consente di mantenere più a lungo il calore del corpo”. Altri plus? Si indossano 365 giorni l’anno, come suggerisce il nome della linea Hystoric 3.6.5. Sono capi passepartout dalle linee essenziali, impreziositi da zip a scomparsa, cerniere a contrasto e tasche applicate con bottoni ton sur ton. Perfetti per i raduni o il weekend in campagna come quelli, reversibili, della collezione RVR di Lardini, dalla doppia anima, formale e chic da una parte, sportiva e di gusto décontractè dall’altra. L’esterno (o interno, a seconda di come lo si indossa) è in nylon idrorepellente color militare, verde bosco, con microfantasie, doppiato in lana e mischie naturali. I due tessuti sono tenuti assieme da un flo interno impercettibile, caratteristica che trasforma il capo (giacca, giubbino, sahariana o spolverino) in un modello con due funzioni diverse a seconda della stagione. “Sono ideali
per i cambi improvvisi di meteo, per i viaggi in aereo, richiudibili come sono in una piccola custodia”, racconta Luigi Lardini dalla sua azienda nel cuore delle Marche, oggi sempre più attenta ai mercati americani e coreani (ma va a genio anche al neo regista Pif, acclamatissimo con il suo La mafia uccide solo d'estate). Mischie ricercate e tecnologia di ultima generazione anche per lo storico marchio toscano Allegri, che per l’autunno affda all’estro del designer Vito Pesce la realizzazione di un outerwear da indossare come una seconda pelle. Irrinunciabile per i rampolli come Tancredi Cordero di Montezemolo che non possono fare a meno della tecnologia, anche nel guardaroba. L’azienda, fondata nel 1971, riconoscibile per le linee destrutturate – senza impunture e imbottiture - dei suoi impermeabili, oggi punta anche su tonalità cittadine come il melanzana, il sabbia, il nocciola, l’antracite, il blu. I tessuti? Lane compatte, nylon superlight, poliestere stretch e maglieria sono lavorati in mischia per diventare tessuti traspiranti come il Poliwood, waterproof e windstopper, un flato all'avanguardia con fnissaggi top secret. Da noi e pure oltreoceano, in Giappone, paese con un alto tasso di umidità e con un occhio vigile all’eccellenza manifatturiera, i modelli frmati Aquarama non passano inosservati. A partire da quella A-jacket lanciata sei anni fa per intuizione di Marco Tof, amministratore delegato e art director del brand fondato ad Assisi nel 1953: “Ero stanco dei soliti blazer, remake di quelli inglesi o partenopei, e ispirandomi a un tessuto classico come la levantina (tessuto liscio ricavato da seta naturale in armatura a saia) ho realizzato la nostra prima giacca in 100% nylon. Foderato e con uno strato intermedio in un materiale termoregolatore. Alzando il bavero e abbottonando la giacca, il capo si trasforma
in un modello sportivo.” L'attenzione per il dettaglio sartoriale è evidente nei sottocolli, con tessuti a contrasto, realizzati per essere esibiti, e impreziositi da cinque impunture, più una a stella nella lunetta. Espressioni di un’eleganza ricercata da toccare con mano: il saccotasca è ricamato e lavorato con un’orlatura a giorno che diventa una pochette. Anche qui lo sportswear sposa la sartorialità, conquistando vetrine e costumisti a caccia di novità: tra i fedelissimi, l'attore marchigiano Neri Marcorè, da settembre su Rai 1 con la fiction Questo nostro amore 2. "Al ritorno in città scelgo capi multitasking", svela Maurizio Vanni, pendolare tra il Lucca Museum e le rassegne d'arte di tutta Europa. Facili e portabilissimi i city blazer imbottiti in tessuto tinto in filo di Peuterey, marchio fondato nel 2012 con l’intento di confezionare un
guardaroba ispirato ai temi del viaggio. Viaggi che per l’autunno sembrano puntare la bussola verso nord: nuance fredde, dalla palette naturale, si alternano a toni notturni, come quelli che tingono le giacche dalla superficie cerata – antigoccia e antivento- e dalla mano opaca. Tra i modelli di punta, la Field jacket con interno in pelo e nylon dai bottoni metallici, perfetta con un dolcevita in lana e pantaloni in lana a motivi check. Strizza l’occhio ai giovani creativi, come il team milanese di Lovethesign, il marchio olandese Scotch & Soda: imbottitura super leggera per i blazer a due o tre bottoni con pochette d’ordinanza da esibire nel taschino. L'armadio di fine estate, si sa, deve conciliare vita all'aria aperta e impegni professionali: l’iconica pettorina inserita nei giacconi Double Front, firmati Fay, sembra fatta apposta. Dal 1988 è una marcia in più per chi cerca capi chic, ma utilissimi nei raid in auto: giacche, FindaglianniSessantal’aziendainglesesi faconoscereperilsuosportswearricercato, unmixdidesigneaccorgimentiperla sicurezza.LaMatchlessMotorcyclesfu fondatanel1899daHenryCollier:ilfiglio, CharlesCollier,vinsenel1907ilprimo TouristTrophy,lamiticacorsachetuttora sisvolgesull’isoladiMan.Nellafoto,Kate Mossnellefotodibackstagedellacampagna pubblicitaria. MATCHLESS LONDON
maglie, cappotti sono dotati di un gilet staccabile per affrontare temperature diverse. Capi dal taglio deciso e dalla struttura rigorosa che per la stagione rievocano, sotto la direzione creativa del duo Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi, le atmosfere sportive anni Cinquanta. Un guardaroba dalla costruzione sartoriale mai scissa da funzionalità e sperimentazione, anche nelle mischie: i tessuti lana e cashmere (con trattamento antigoccia) si alternano a nylon mano pesca, con dettagli in velluto e inserti in suede. Versatili, eleganti, da portare sempre con sé in viaggio come in città, i blazer slim ft disegnati negli atelier dell’azienda milanese Sealup, che fn dal 1935 affna i dettagli e dà il là a sperimentazioni all'avanguardia, come mimetizzare la piuma d'oca all'interno dei capi (a iniezione diretta) o accostandola a leggerissime fanelle in lana e cashmere, antipioggia. Il nylon, neanche a dirlo, è sinuoso e chic, effetto seta, trattato per essere antipioggia. Ai raduni di fne estate - in Sicilia è atteso a settembre il Raid dell’Etna, gara di regolarità classica di auto d’epoca - si portano in valigia anche i modelli trapuntati della capsule collection Original Husky, linea dedicata ai capi storici dell’azienda Husky Ltd, le giacche che hanno guadagnato un posto d'onore persino nel guardaroba della Regina Elisabetta e della famiglia reale. Tradizionalissimi, ma con un occhio al contemporaneo: il nylon è oliato e doppiato in orsetto di lana e in feltro. Ma c'è chi preferisce le driver jacket di Club des Sports, realizzate in neoprene con rinforzi sul gomito. Il design del cappuccio ricorda la forma di un casco e non mancano i colori tipici da gara, come il rosso, il bianco e il nero. Poi tutti a bordo di una fammante fuoriserie.