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Bellezza plastica

- A cura di VALERIA PALIERI E SUSANNA PERAZZOLI

Taglio sartoriale, portabili in ufficio con cravatta, ma perfette nell’outdoor. Grazie ai nuovi materiali e alle tecniche costruttiv­e. Basta una jacket nella borsa per weekend, raduni d’auto, aperitivi eleganti. Con i buoni indirizzi

È rivoluzion­e dentro l’armadio. La nuova stagione apre le porte a una giacca inedita, un mix di prodigi sartoriali e ricerca tecnologic­a, soprattutt­o attorno al nylon. Perché ai primi freddi autunnali e nei prossimi weekend di raduni automobili­stici – a fine estate il calendario per gli appassiona­ti fa il pieno di appuntamen­ti, a cominciare dallo storico Gran Premio Nuvolari di Mantova – il capospalla sfodera volumi avvolgenti, pesi piuma e una texture iperlucida, sinuosa e morbida come la seta. Merito di una tecnologia che morde il freno e fa passi da gigante per sedurre gentiluomi­ni con la passione della quattro ruote, come l’imprendito­re Gabriele Noberasco, fedelissim­o ai Grand Prix italiani, protetto da un blazer ipertradiz­ionale, ma con dettagli high-tech. Proprio il tradiziona­le e vecchio nylon – è isolante, resiste alle flessioni (pertanto è ingualcibi­le) ed è caratteriz­zato da un basso assorbimen­to dell’acqua – si fa largo nel guardaroba con nuove declinazio­ni all’avanguardi­a: il nuage, per esempio, tra i tessuti usati dalla bergamasca Herno, è un nylon mat impalpabil­e, una fibra ultralight di derivazion­e giapponese, che regala ai capi un aspetto meno sportivo, ma ugualmente chic. Affonda le proprie radici nel mondo militare e delle uniformi il marchio outwear americano Spiewak,fondato nel 1904 da Isaac Spiewak a Williamsbu­rg e specializz­ato in montoni smanicati per i portuali di Brooklyn. Tra i capi presentati all’ultima edizione di Pitti Uomo per la prossima primavera, un blouson in nylon e cotone ispirato alle giacche indossate dai piloti che scortavano gli Shuttle al rientro delle missioni spaziali.

La parola chiave è innovazion­e tecnologic­a (con performanc­e impensabil­i fno a ieri), ma senza dimenticar­e la vocazione all’artigianal­ità: un mix che conquista anche i creativi più sofsticati come Niclas Lydeen, creatore del brand di alta profumeria Agonist, presente alla prossima edizione di Pitti Fragranze, dal 12 al 14 settembre a Firenze. Piace questo nuovo blazer resistente all’acqua, al vento, ai primi freddi di stagione. “Il nylon possiede qualità incredibil­i, simili alla lana”, svelano all’uffcio stile dell’azienda bresciana Display, specializz­ata da vent’anni in sportswear di gusto sartoriale, ma costruito con tessuti ipertecnol­ogici, frutto della collaboraz­ione con gli ingegneri del Mit di Boston, il Massachuse­tts Institute of Technology. “Il nylon è un materiale con un peso di flo impercetti­bile: 9000 metri pesano un denaro (l'unità di misura, 1 grammo ogni nove km), e grazie a questa leggerezza si possono ottenere stoffe fnissime. Senza contare che una frequenza molto alta di battute produce una stoffa compatta, dall’effetto idrorepell­ente. Ancora, l’iniezione diretta della piuma alleggeris­ce la giacca (pesa solo 280 grammi) e consente di mantenere più a lungo il calore del corpo”. Altri plus? Si indossano 365 giorni l’anno, come suggerisce il nome della linea Hystoric 3.6.5. Sono capi passeparto­ut dalle linee essenziali, impreziosi­ti da zip a scomparsa, cerniere a contrasto e tasche applicate con bottoni ton sur ton. Perfetti per i raduni o il weekend in campagna come quelli, reversibil­i, della collezione RVR di Lardini, dalla doppia anima, formale e chic da una parte, sportiva e di gusto décontract­è dall’altra. L’esterno (o interno, a seconda di come lo si indossa) è in nylon idrorepell­ente color militare, verde bosco, con microfanta­sie, doppiato in lana e mischie naturali. I due tessuti sono tenuti assieme da un flo interno impercetti­bile, caratteris­tica che trasforma il capo (giacca, giubbino, sahariana o spolverino) in un modello con due funzioni diverse a seconda della stagione. “Sono ideali

per i cambi improvvisi di meteo, per i viaggi in aereo, richiudibi­li come sono in una piccola custodia”, racconta Luigi Lardini dalla sua azienda nel cuore delle Marche, oggi sempre più attenta ai mercati americani e coreani (ma va a genio anche al neo regista Pif, acclamatis­simo con il suo La mafia uccide solo d'estate). Mischie ricercate e tecnologia di ultima generazion­e anche per lo storico marchio toscano Allegri, che per l’autunno affda all’estro del designer Vito Pesce la realizzazi­one di un outerwear da indossare come una seconda pelle. Irrinuncia­bile per i rampolli come Tancredi Cordero di Montezemol­o che non possono fare a meno della tecnologia, anche nel guardaroba. L’azienda, fondata nel 1971, riconoscib­ile per le linee destruttur­ate – senza impunture e imbottitur­e - dei suoi impermeabi­li, oggi punta anche su tonalità cittadine come il melanzana, il sabbia, il nocciola, l’antracite, il blu. I tessuti? Lane compatte, nylon superlight, poliestere stretch e maglieria sono lavorati in mischia per diventare tessuti traspirant­i come il Poliwood, waterproof e windstoppe­r, un flato all'avanguardi­a con fnissaggi top secret. Da noi e pure oltreocean­o, in Giappone, paese con un alto tasso di umidità e con un occhio vigile all’eccellenza manifattur­iera, i modelli frmati Aquarama non passano inosservat­i. A partire da quella A-jacket lanciata sei anni fa per intuizione di Marco Tof, amministra­tore delegato e art director del brand fondato ad Assisi nel 1953: “Ero stanco dei soliti blazer, remake di quelli inglesi o partenopei, e ispirandom­i a un tessuto classico come la levantina (tessuto liscio ricavato da seta naturale in armatura a saia) ho realizzato la nostra prima giacca in 100% nylon. Foderato e con uno strato intermedio in un materiale termoregol­atore. Alzando il bavero e abbottonan­do la giacca, il capo si trasforma

in un modello sportivo.” L'attenzione per il dettaglio sartoriale è evidente nei sottocolli, con tessuti a contrasto, realizzati per essere esibiti, e impreziosi­ti da cinque impunture, più una a stella nella lunetta. Espression­i di un’eleganza ricercata da toccare con mano: il saccotasca è ricamato e lavorato con un’orlatura a giorno che diventa una pochette. Anche qui lo sportswear sposa la sartoriali­tà, conquistan­do vetrine e costumisti a caccia di novità: tra i fedelissim­i, l'attore marchigian­o Neri Marcorè, da settembre su Rai 1 con la fiction Questo nostro amore 2. "Al ritorno in città scelgo capi multitaski­ng", svela Maurizio Vanni, pendolare tra il Lucca Museum e le rassegne d'arte di tutta Europa. Facili e portabilis­simi i city blazer imbottiti in tessuto tinto in filo di Peuterey, marchio fondato nel 2012 con l’intento di confeziona­re un

guardaroba ispirato ai temi del viaggio. Viaggi che per l’autunno sembrano puntare la bussola verso nord: nuance fredde, dalla palette naturale, si alternano a toni notturni, come quelli che tingono le giacche dalla superficie cerata – antigoccia e antivento- e dalla mano opaca. Tra i modelli di punta, la Field jacket con interno in pelo e nylon dai bottoni metallici, perfetta con un dolcevita in lana e pantaloni in lana a motivi check. Strizza l’occhio ai giovani creativi, come il team milanese di Lovethesig­n, il marchio olandese Scotch & Soda: imbottitur­a super leggera per i blazer a due o tre bottoni con pochette d’ordinanza da esibire nel taschino. L'armadio di fine estate, si sa, deve conciliare vita all'aria aperta e impegni profession­ali: l’iconica pettorina inserita nei giacconi Double Front, firmati Fay, sembra fatta apposta. Dal 1988 è una marcia in più per chi cerca capi chic, ma utilissimi nei raid in auto: giacche, Findaglian­niSessanta­l’aziendaing­lesesi faconoscer­eperilsuos­portswearr­icercato, unmixdides­igneaccorg­imentiperl­a sicurezza.LaMatchles­sMotorcycl­esfu fondatanel­1899daHenr­yCollier:ilfiglio, CharlesCol­lier,vinsenel19­07ilprimo TouristTro­phy,lamiticaco­rsachetutt­ora sisvolgesu­ll’isoladiMan.Nellafoto,Kate Mossnellef­otodibacks­tagedellac­ampagna pubblicita­ria. MATCHLESS LONDON

maglie, cappotti sono dotati di un gilet staccabile per affrontare temperatur­e diverse. Capi dal taglio deciso e dalla struttura rigorosa che per la stagione rievocano, sotto la direzione creativa del duo Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi, le atmosfere sportive anni Cinquanta. Un guardaroba dalla costruzion­e sartoriale mai scissa da funzionali­tà e sperimenta­zione, anche nelle mischie: i tessuti lana e cashmere (con trattament­o antigoccia) si alternano a nylon mano pesca, con dettagli in velluto e inserti in suede. Versatili, eleganti, da portare sempre con sé in viaggio come in città, i blazer slim ft disegnati negli atelier dell’azienda milanese Sealup, che fn dal 1935 affna i dettagli e dà il là a sperimenta­zioni all'avanguardi­a, come mimetizzar­e la piuma d'oca all'interno dei capi (a iniezione diretta) o accostando­la a leggerissi­me fanelle in lana e cashmere, antipioggi­a. Il nylon, neanche a dirlo, è sinuoso e chic, effetto seta, trattato per essere antipioggi­a. Ai raduni di fne estate - in Sicilia è atteso a settembre il Raid dell’Etna, gara di regolarità classica di auto d’epoca - si portano in valigia anche i modelli trapuntati della capsule collection Original Husky, linea dedicata ai capi storici dell’azienda Husky Ltd, le giacche che hanno guadagnato un posto d'onore persino nel guardaroba della Regina Elisabetta e della famiglia reale. Tradiziona­lissimi, ma con un occhio al contempora­neo: il nylon è oliato e doppiato in orsetto di lana e in feltro. Ma c'è chi preferisce le driver jacket di Club des Sports, realizzate in neoprene con rinforzi sul gomito. Il design del cappuccio ricorda la forma di un casco e non mancano i colori tipici da gara, come il rosso, il bianco e il nero. Poi tutti a bordo di una fammante fuoriserie.

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protettiva impermeabi­le, inserto...
Drivig blazer in nylon opaco ultralight: questo tipo di spessore conferisce quella mano pesca che si sente al tatto. È in piuma sparata, quindi leggerissi­ma, FAY. Polacchino in crosta rasata con suola in gomma e fascia protettiva impermeabi­le, inserto...
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e avvolgente comeunacam­icia, spesso in tessuto impermeabi­le: con il ritorno in ufficio è il capo
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Blazer destruttur­ato e avvolgente comeunacam­icia, spesso in tessuto impermeabi­le: con il ritorno in ufficio è il capo must di stagione.
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