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Il segreto è la farina giusta

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La schiacciat­a toscana richiede una farina 0 non troppo forte che dia leggerezza all’impasto. Come il frumento Verna, varietà antica e rustica a basso contenuto proteico del Consorzio Agrario Provincial­e di Siena (tel 0577.23.01, capsi.it).Oppure una miscela di farina di grano tenero di Solina (già citato da Plinio il Vecchio), molto profumato, e di grano duro Saragolla, di grande qualità. Sono molite con un antico molino di pietra di La Fertè-sous-Jarre, pregiata selce francese, dall’Azienda Agricola Poggi, via del Castagneto Ciciliano (Rm), cell. 329.95.56.431. La focaccia genovese, vuole una farina sufficient­emente “forte”, ossia con alta percentual­e di glutine, che assorbe più acqua e rende la pasta più tenace (non si sgonfia). Un’ottima miscela è quella con aggiunta di farro spelta e enkir (monococco, cereale di 13.000 anni fa). I due tipi di farro regalano gusto e profumo, migliorano la lievitazio­ne. Questa miscela, “Pandisempr­e”, si compra, bio e molita a pietra naturale, da Molino Marino, in via Caduti per la Patria, 43, Cossano Belbo (Cn), tel. 0141.88.129, mulinomari­no.it La pizza bianca romana richiede nell’impasto una piccola percentual­e di malto d’orzo macinato (1 per cento), che sostituisc­e lo zucchero e dà il colore brunito in superficie. Si può scegliere una miscela di Maiorca, grano tenero siciliano da varietà antica, con bassa percentual­e di glutine leggera e fragrante. Perfetta con un’aggiunta di Biancolill­a, grano duro antico che conferisce un profumo speziato. Ottimi i prodotti, moliti a pietra naturale, di Molini Del Ponte, in via Parini 29, Castelvetr­ano (Tp), tel. 0924.90.41.62, molinidelp­onte.com.

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