TORINO
IL SALONE DI SLOW FOOD COMPIE DIECI ANNI: SI PREANNUNCIA UN'EDIZIONE MEMORABILE AL LINGOTTO. INTANTO LA CITTà CONTINUA A RINNOVARSI: HOTEL, EVENTI E INDIRIZZI GOURMAND
Qui c’è più gusto. Il Salone di Slow Food compie dieci anni. Al Lingotto si preannuncia un’edizione memorabile. E intanto la città continua a rinnovarsi
“Non c'era così tanta attesa dai tempi delle Olimpiadi” bisbigliano a Porta Palazzo e sotto i portici di piazza San Carlo. Dal 23 al 27 ottobre si festeggia, al Lingotto Fiere, il decennale del Salone del Gusto e Terra Madre (11-23, lun. 11-20, ingresso 20 €, salonedegusto.it) che, di fatto, lancia l’Expo italiana sull’alimentazione. I temi chiave? Agricoltura familiare e biodiversità, scelti da Slow Food, movimento che, insieme a Eataly, ha fatto del capoluogo l’hub italiano (e forse europeo) della nuova sensibilità enogastronomica. Il palato è dunque il senso privilegiato per chi, in occasione dell’evento, decida di riscoprire la città. Fulcro del Salone, come sempre, il mercato al Lingotto, con oltre mille espositori da più di cento paesi, (e la possibilità di tour a tema e di personal shopper dedicati), mentre nello spazio dell’Oval sfleranno ortaggi, ricette, sapori dimenticati, o in via di sparizione, di tutto il mondo (oltre 2000) proposti sull’Arca del Gusto. Tutto nuovo il padiglione 5 dove, sull’onda dei reality-chef, si cucina senza sosta. Ecco il corso d’alta gastronomia con i migliori chef d’Italia, in cattedra a rotazione, la scuola di pizza e pane (gran tema del 2014, secondo blog e riviste di settore) e quello su cocktail e bar tender. E poi, le conferenze, la megaenoteca, le degustazioni su prenotazione. Il Salone si allarga al centro (oggi vicinissimo, grazie al metrò che tocca le due stazioni dei treni ad alta velocità) offrendo cene a tema da prenotare online. Si comincia dal ristorante Del Cambio, storico salotto di fronte all’ex Parlamento italiano, appena rilanciato dallo chef Matteo Baronetto, che ha aperto anche un’area bistrot al secondo piano (piazza Carignano 2, tel. 011.54.66.90, cambio.it). I locali dove apprezzare ricette del territorio, ma con prezzi da osteria sono, del resto, la vera gran moda in città, insieme agli alimentari di nuova generazione. Ecco allora il Banco Vini e Alimenti, minibottega di delikatessen e spuntini voluta dai creatori del ristorante Il Consorzio, che, con i suoi curatissimi piatti (e Presìdi Slow Food) ha forse il miglior rapporto qualità-prezzo in città (via
dei Mercanti 13/f, tel. 011.76.40.239, facebook.com/bancoviniealimenti, da 15 €). Di apertura recente anche La Gallina scannata, alleanza tra Scannabue - storica trattoria chic del quartiere San Salvario - e Beppe Gallina, pescivendolo star e maestro del gusto del Mercato di Porta Palazzo. Bello il dehors, delizioso il banco delle tapas di mare espresse (Largo Saluzzo 25F, tel 011.65.05723, lagallinascannata.com, tapas 15-20 €). Ha aperto da pochi mesi Origine market, un negozio di alimentari di nuova generazione creato dal Movimento Consumatori. È un cartello di produttori locali: qualità a chilometro zero (via Goito 17b, originemarket.com). I temi del Salone si ritrovano pure alla Reggia di Venaria, dove il rilancio degli orti è uno spettacolare work in progress (lavenaria.it). Ancora, il tema degli orti entra nel giardino di essenze nascosto sotto le torri medievali di Palazzo Madama e pure a Palazzo Reale, che ora propone il tour negli appartamenti della principessa Maria Felicita e nelle cucine dei Savoia. Ma tutto il Polo Reale (oltre al Palazzo comprende Palazzo Chiablese e i Giardini, la Biblioteca Reale, l'Armeria Reale, la Galleria Sabauda e il Museo Archeologico) merita una visita. È un percorso ricchissimo di tesori (dal primo insediamento di epoca romana all'appartamento di Umberto II e Maria José), lungo tre chilometri: chiamato la Corte d'Italia, è visitabile con un unico biglietto (poloreale. beniculturali.it). Orari: 8.30-19.30, chiuso lun., 10 €).