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IDEE SOTTO L'ALBERO

- A cura di SUSANNA PERAZZOLI E VALERIA PALIERI HA COLLABORAT­O LOREDANA TARTAGLIA

Regali? Su misura. La camicia fatta a mano. Il buono per il completo del sarto. I gemelli. Le scarpe

La camicia fatta a mano. Il buono per il completo del sarto. I gemelli pezzo unico. Le scarpe personaliz­zate. Quest'anno gli originali hanno una guida speciale per essere speciali

Addio corse dell’ultimo minuto e faticosi escamotage per immaginare l’oggetto più desiderato, il regalo giusto. Quello che non si cambia mai, che va bene con tutto, che mette d’accordo l’intera famiglia. Perché in tema di eleganza maschile scivolare nell’ovvietà è facilissim­o. E anche con un buon manuale sottobracc­io il rischio di donare l’ennesima cravatta troppo sgargiante, il blazer troppo asciutto sui fanchi o la camicia no iron a chi la vuole stirata à la main, è dietro l’angolo. Per gli indecisi, per chi è in affanno – è nata persino una start up da un’idea di cinque giovani bresciani – la via (per farsi ricordare e per rivelare la nostra personalit­à dicono gli psicologi) è quella del regalo su misura. Quest’anno un trend contro il caro prezzi ma soprattutt­o una rivincita del fatto a mano, del sartoriale. Basta chiedere le misure di spalla, maniche, giro-testa, per farsi confeziona­re il più sorprenden­te dei regali, cravatte sette pieghe orlate a mano, cappelli in feltro di castoro, eleganti camicie in twill di cotone. Gli indirizzi di atelier e sarti di provincia? A Bergamo, in città alta, Quadri&Righe confeziona bluse chic e casual, con le stoffe più nuove del Cotonifcio Albini: la classica Oxford in cotone Giza 7 è richiestis­sima, anche con le iniziali ricamate a mano. Nella capitale si va alla SartoriaLu­igiGallo, artigiano del bespoke che da Roccanova di Potenza è approdato a due passi da Via Veneto e oggi è nei carnet di Stefano Accorsi, Giancarlo Giannini

e Sergio Castellitt­o. Solo camicie fatte ad arte. "Ad andare per la maggiore sono le micro righe e i modelli in cotone doppio ritorto, più resistente e performant­e", spiega il trentenne Marco Gallo che oggi affanca il papà nell'attività di famiglia. "Il colletto? pistagna bassa e punta aperta, una via di mezzo tra quello alla francese e all'italiana. Ma il nostro modello, inconfondi­bile, è arrotondat­o e molto aperto." Piegata cinque, sette o nove volte, foderata ed orlata a mano, impreziosi­ta a volte persino con trame in oro e vicuna. Anche la cravatta, cadeau tradiziona­lissimo, è tailor made. Lo sa bene il gotha della politica che, in occasione del semestre europeo, ha scelto di omaggiare ministri e capi di stato di esclusivi modelli in seta da 36-50 once frmati Talarico. "Per la nostra sette pieghe serve un metro di fodera, la stessa quantità impiegata per confeziona­re industrial­mente tre cravatte", commenta Maurizio Talarico, a capo dell'atelier romano. I tessuti? sete di Como, tinte in blu marine, azzurro e rosso corallo, ma anche stampe con micro geometrie. E per i giovani elegantoni meglio il modello da 7 cm e mezzo, come quelle che indossa Matteo Renzi. Gli eccentrici e gli audaci osano le righe orizzontal­i. Un capolavoro di cromie quelle frmate dalla romana CristinaBo­mba. Quattro settimane per averne una su misura e, su richiesta, anche servizio a domicilio. Fatte a mano, in maglia sottile e una diversa dall’altra. Le indossano da sempre Bertinotti, Castellitt­o, ma anche Wim Wenders, Jean Reno e Michel Piccoli in cachemere e seta o solo cachemere. "L’etichetta va cucita a mano davanti ai clienti al momento del ritiro" precisa il giovanissi­mo LucaSappin­o, nipote di Enrico Berlinguer, due passioni, la politica e l’artigianat­o. Così cuce a mano tessuti vintage, fanelle o stoffe da tappezzeri­a per realizzare le sue cravatte frmate

Questi buoni avranno, in aggiunta al loro valore, il 30 per cento di omaggio (sugli articoli della linea su misura) e il 20 per cento sugli articoli in pronta consegna. Sono molti gli artigiani che nel 1871 si trasferiro­no tra le rive del Tevere per soddisfare una crescente domanda di sofsticati capi di abbigliame­nto da parte della famiglia reale, delle rappresent­anze diplomatic­he e dell'aristocraz­ia legata alla corte “e i loro atelier e modisterie divennero un laboratori­o di gusto e di sapere artigianal­e su cui si fonda la nascita dell'alta moda romana”, racconta Cinzia Capalbo nel volume Sarti, culture e stili di una capitale dal 1871 a oggi (Donzelli Editore). E “la consapevol­e costruzion­e dell'eccellenza” passa anche attraverso il minuzioso lavoro delle scuffare, modiste che all'alba del nuovo secolo realizzava­no a Roma, prendendo ispirazion­e dai modelli dei couturier parigini, vezzosi cappelli per le signore e i signori dell'alta borghesia capitolina. Simboli ancora oggi di un'eleganza tornata di moda tra i nuovi dandy metropolit­ani. “C'è chi ordina il classico Fedora, chi la lobbia con ala rialzata e piega centrale, altri

invece preferisco­no cupole basse e falde piccole in stile America Anni '50, ma i più nuovi sono quelli che si arrotolano, meglio se in prezioso feltro di castoro", racconta Patrizia Fabbri, titolare e designer dell'Antica Manifattur­aCappelli, fondata nel 1936 a Firenze e oggi nel quartiere Prati di Roma. "In molti vogliono l'intramonta­bile Panama Montecrist­i, elegantiss­imo, realizzato su misura con materia prima originale dell'Ecuador". Più di mille le forme di legno in questo atelier dove si alternano attori, musicisti - anche per il noto complesso dei Negramaro - e celebri couturier come Roberto Capucci. La raffnata quanto complessa arte del cappello si tramanda pure a Milano. Berretti piatti con bottoncino o a spicchi, cilindri, feltri in lapin ad ala stretta ispirati ai modelli delle star hollywoodi­ane sono il fore all'occhiello del laboratori­o Melegari che dal 1914 lava, rimette in forma, modella e realizza su misura bombette, Panama e copricapi destinati anche a famose produzioni teatrali e cinematogr­afche: "Piace il Pork Pie, ad ala piccola, reso celebre da jazzisti e musicisti, ma piacciono anche i classici western con cupola alta, stirata aperta e ala tesa lievemente rialzata", svela Paola Melegari, alla guida, assieme al fratello Sergio, della storica attività fondata dal bisnonno Ferdinando. Anche la berretteri­a è su misura: "Sempre più spesso chiedono tessuti tecnici impermeabi­li, per tenere la testa al caldo anche sotto la pioggia.” Infne qualche dritta per chi ha in mente di regalare boot o francesine. Al Calzaturif­cioMarini di Roma (calzaturem­arini. it) le scarpe sono affettuosa­mente chiamate con i nomi dei clienti più celebri. Gianni Agnelli è uno stivaletto di camoscio con tanto di para, Mastroiann­i una francesina brogues. Il consiglio di Carlo e Daniele, terza e quarta generazion­e di questa famiglia che ha servito Sergio Leone e Robert De Niro? Le classiche francesine o i mocassini in camoscio, in capretto o in Llama, un vitello molto battuto. Il colore più facile? Testa di moro e nero.

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 ??  ?? , La Oxford è la scarpa più elegante, perfetta dal mattino alla sera. Da ordinare in pelle scamosciat­a marrone
, La Oxford è la scarpa più elegante, perfetta dal mattino alla sera. Da ordinare in pelle scamosciat­a marrone
 ??  ?? Per chi ama il modello inglese: pieghe rivolte verso l’esterno. Devono essere aderenti e piatte.
Per chi ama il modello inglese: pieghe rivolte verso l’esterno. Devono essere aderenti e piatte.
 ??  ?? I revers? stretti anche sette cm, e slanciati. Il giro manica? affusolato e comodo.
I revers? stretti anche sette cm, e slanciati. Il giro manica? affusolato e comodo.
 ??  ?? Colletto botton down, per uno stile casual. Si abbina bene alle giacche in tweed e ai completi in lana.
Colletto botton down, per uno stile casual. Si abbina bene alle giacche in tweed e ai completi in lana.
 ??  ?? D’obbligo: il polsino della camicia deve fuoriuscir­e dalla giacca di poco meno di 2 cm.
D’obbligo: il polsino della camicia deve fuoriuscir­e dalla giacca di poco meno di 2 cm.
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