Il cadeau più bello
Se c’è qualcosa che non è più cool sono le griffe, i viaggi in comitive preorganizzate, i centri commerciali, tutto quanto ci fa sentire numeri, gregge dotato di carta di credito. Dal momento che ogni campo della nostra esistenza è delimitato da una regola, da una norma, una tassa, un divieto, almeno nel campo dei regali vorremmo tornare alle sorprese, agli oggetti che sono fatti solo per noi e sfuggono a un cliché. Un mio amico scrittore, Piersandro Pallavicini, pubblica i suoi romanzi con l’editore Feltrinelli. Ma per una cerchia di fortunati intimi, scrive dei racconti che poi fa stampare su una carta di pregio e rilega personalmente a mano, utilizzando un cartoncino con decori geometrici che rimanda al tempo in cui i libri erano ritenuti qualcosa di così prezioso, da non rovinare, che si usava rivestirli subito dopo averli comprati. Piersandro assegna un numero a ognuna delle ottanta copie prodotte, e te lo spedisce con una dedica. Inutile dire che i suoi racconti sono molto belli, ma l’idea che siano confezionati solo per te, a mano, imprime loro un alone mitico. La settimana scorsa, a Londra, ho notato che i negozi più belli hanno un corner artigianale, che personalizza il prodotto in vendita. Per esempio nella meravigliosa libreria Assouline di fronte alla Royal Gallery, un ragazzo italiano (sono tutti italiani, a Londra), su richiesta rilega in pelle i volumi che acquistate. E accanto alla White Cube Gallery, c’è il bel negozio-galleria di Peter Layton, un designer di oggetti in vetro. Sul fondo del negozio, per la gioia dei clienti, una coppia di giovani artigiani forgia, soffa, inforna e vi dà l’ebbrezza di acquistare un prodotto personalizzato, sulla base dello standard che vedete esposto nella galleria. Che fosse il momento dell’artigianato, del “su misura”, l’ha capito da tempo anche Tonino Cacace, proprietario dell’elegante albergo Capri Palace, ad Anacapri, e del sottostante grandissimo negozio che un tempo vendeva solo griffe, quelle stesse che ormai trovi in ogni aeroporto, in ogni quartiere centrale di megalopoli, da ogni rivenditore online. Cacace ha quindi riconvertito il suo frequentatissimo negozio in un ensemble di artigiani, che una volta prese le misure produce in poche ore sandali, scarpe, maglioni, camicie, in materiali pregiati. Un altro bel regalo fare e da ricevere è quello della carta da lettere e dei bloc notes intestati: in tempi di anonime mail si spera sempre che qualcuno torni a scriverci lettere o mandarci appunti che vorremo conservare in un cassetto, e non buttare prima che qualche malintenzionato ci svuoti la casella della posta, come è successo nell’ultimo anno a tanti possessori di account yahoo o gmail. Regali così, taylor made, è bello riceverli ma ancor più immaginarli e farli. Danno lo stesso genere di gratifcazione che si prova cucinando per gli amici anziché comprando tutto dal rosticciere, nelle vaschette di plastica e stagnola.