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NOVITà D'INVERNO/ 1.

- Di CARLOTTA LOMBARDO ha collaborat­o GIULIANA VOGEL

Tutto in discesa Montagna facile. Tracciati più lunghi. Comprensor­i aperti all’alba. Dal Trentino a Cortina

Montagna facile. Tracciati più lunghi, adrenalini­ci, dove far correre le lamine tutto il giorno. Piste aperte all’alba. Chalet chic, ma low cost. Mercatini. Saune con vista sulle vette spettacolo delle Dolomiti

La stagione, quest’anno, promette clamori, con nuove skiaree dove far correre le lamine e collegamen­ti lunghissim­i, per il divertimen­to deigli sciatori. Che possono lasciare le proprie tracce sulle piste ancora vergini della ValdiFassa, aperte all’alba, su prenotazio­ne, o sfrecciare sui muri verticali di Cortinad’Ampezzo. Lo sci puro, quello da fanatici di serpentine e velocità, non conosce battute d’arresto, ma allo stesso tempo continua a resistere lo slow snow: la riscoperta di un approccio più soft alla montagna. Per godere delle soste gourmand nei rifugi con terrazza panoramica o di una sauna in quota circondati dalle cimespetta­colo delle Dolomiti. Skipass Panorama Turismo, l’Osservator­io Turistico della Montagna Italiana, confer- ma (i dati parlano di 780mila italiani) un desiderio altissimo di vivere la neve con più rilassatez­za, dimentican­dosi, una volta tanto, di sport e tavole da sci. Per concedersi una vacanza di puro relax tra mercatini di Natale, come accade a Ortisei, e nuovi indirizzi di charme.

VAL DI FASSA

I primi raggi di sole che illuminano le Torri del Vajolet, una colazione cento per cento local, l’emozione di solcare una pista appena battuta. Il bello del nuovo giorno, in Val di Fassa, arriva con un’inedita discesa sulla mitica Thoeni, aperta su prenotazio­ne alle otto del mattino. È il giorno dello Ski Sunrise, l’appuntamen­to che ogni sabato, da gennaio a marzo, tocca diverse località del Trentino: in seggiovia fno in baita, dove si aspetta l’alba degustando prodotti a chilometro zero, poi giù, sulle piste ancora vuote, quando il sole tinge di rosa i fanchi delle Dolomiti. Se per essere i primi a disegnare il vergine manto della Val di Fassa bisogna aspettare il 15 febbraio (tel. 0462.76.32.42. Prezzi: 23 €), la stagione sciistica, qui, inizia il 29novembre. La valle è splendida, con piste per ogni emozione e cime-spettacolo: la Marmolada, i gruppi del Sella e del Catinaccio, il Sassolungo. Un carosello sciistico invidiabil­e, sviluppato tra Canazei,AlbadiCana­zei e Pozzadi Fassa: 235 km di tracciati, 83 impianti di risalita, cinque snowpark, quattro skitour e grandi novità. Come Fassa xl

Il bello del nuovo giorno, in Val di Fassa, arriva con un’inedita discesa sulla mitica Thoeni, aperta su prenotazio­ne alle otto del mattino. Quando la pista è ancora vuota di gente e il sole tinge di rosa le Dolomiti

Una scivolata in neve fresca, una serpentina ardita, uno Schuss sostenuto. Poi una sosta gourmand nei rifugi con terrazza al sole. La sera, il relax è in quota, con un bagno caldo sotto le stelle

do di passo in passo (Pordoi, Sella, Campolongo, Gardena) con un unico skipass. Un carosello lungo, da iniziare di buon’ora scegliendo un albergo sulle piste, come l’Hotel Lupo Bianco, a Canazei, o il Rifugio Salei, a Passo Sella, ideale anche per cena: al ristorante FienileMon­te si gustano formaggi di malga fritti su misticanza e marmellata di mirtilli fatta in casa. È invece collegato al Ciampedìe (dove si allenava Alberto Tomba) con una funivia, fno al Catinaccio, il nuovo Ciarnadoi Design & Suite Hotel, a Vigo di Fassa, con camere ampie (da 22 a 69 mq) in legno chiaro e servizi studiati per gli sportivi, come la presenza di maestri di sci e guide alpine e una spa con vasca idromassag­gio, con getti ad alta pressione, per sciogliere i muscoli stressati dallo sport. Due indirizzi collaudati, che piacciono per il loro design, sono l’Active Hotel Olympic, 30 camere in pietra e legno e, la sera, menu della tradizione ladina; VillaKofer Wonderland Resort, a Campitello di Fassa, parte di Trentino Charme, con 12 camere ispirate alle città del mondo e area benessere autonoma. Comodo il servizio Hotel Skipass Service per eliminare le code: prenotando lo skipass on line su dolomitisu­perski.com entro 48 ore dall’arrivo, lo si troverà direttamen­te in hotel. Da non perdere, poi, la cucina di Stefano Ghetta, reuccio (stellato) del ristorante L’ChimplDaTa­mion, cultore delle ricette ladine, con ingredient­i a chilometro zero e vincitore del Premio Grand Cru alla miglior ricetta salata con birra: spaghetton­e al grano Matt, coda di bue, luppolo, orzo. Il comprensor­io di Falcade-PassoSanPe­llegrino, tra Trentino e Veneto, ha tracciati larghi e soleggiati adatti a famiglie con bambini. E piste memorabili, come la lunga e panoramica scivolata che inizia dai 2.550 metri del Col Margherita, belvedere verso la Marmolada e il Civetta. I rifugi gourmet? Una tradizione in Val di Fassa, come gli ormai celebri Malga Panna, a Moena, regno dello chef Paolo Donei, attento ai sapori della terra, e Fuciade, sulla strada da Moena al Passo San Pellegrino. Una stufa ladina, i cuscini tirolesi, i macinini e le burriere: l’ambiente è fn troppo carico, ma la cucina è collaudata. La vista del rifugio, poi (una casetta tutta sasso e legno affancata da una chiesa di montagna) alza il tasso emotivo dell’avventura. In cima al passo si dorme all’Hotel Costabella, perfetto per cominciare le attività sulla neve (l’albergo organizza anche gite con le ciaspole) di buon’ora. Pacchetti per risparmiar­e (come la SettimanaS­uperBianco­Activity, dal 10 al 17

gennaio: 7 notti in pensione 3/4 e colazione a buffet, ciaspolata diurna e notturna, sconto del 20 per cento sullo skipass per sei giorni Trevalli, da 499 €) e camere semplici, ma confortevo­li. Nel centro benessere, bagno turco, sauna e docce emozionali. Per un indirizzo che fa del wellness il suo punto di forza c’è l’Hotel Maria, a Moena, la classica, semplice pensione di montagna. Il suo plus è la varietà di saune: da quella tirolese (80-100 gardi) al sudario romano (65-80 gradi), dal bagno alle erbe a quello orientale.

VENETO

Non luccica più come un tempo (il calo dei turisti italiani è del 15 per cento), ma la Perla delle Dolomiti, Cortina d’Ampezzo, rimane in vetta nella classifca degli sciatori: le grandi piste, infatti, sono qui. La sua posizione invidiabil­e, proprio in mezzo al versante delle Tofane e a quello del Faloria, dà la possibilit­à di scegliere il tracciato a seconda dell’ora. Chi se ne intende affronta quello delle Tofane al mattino (l’accesso più veloce è la funivia Freccia nel Cielo), ideale per il suo orientamen­to nelle prime ore del giorno, fno alle 13. Qui si sviluppano alcune delle piste mitiche della conca d’Ampezzo, come il Canalone, che parte da Pomedes, scivola con pendenza sostenuta e offre una

Dopo lo sci, ci si riversa in paese. Per lo shopping e l’après-ski. O per scoprire le nuove mecche gastronomi­che. Come L’Altro Vissani, a Cortina, dove il menu è d’autore, ma low cost

magnifca vista sulla conca: l’Antelao sul fondo, il Sorapis e il Cristallo di fronte. Poi c’è l’Olimpia, il tracciato di discesa libera femminile di Coppa del Mondo, con il celebre Schuss iniziale, ripidissim­o e tra le rocce. Le supernere? La Forcella Rossa (da non sottovalut­are: la larghezza del tratto centrale inganna), Forcella Staunies (la laurea dello sciatore: tratto alto da brivido, incastrato tra le guglie dolomitich­e più ardite), Col Druscié A (dove Toni Sailer vinse lo slalom alle Olimpiadi del ‘56) e Vertigine Bianca, l’unica obbosa del comprensor­io, raramente battuta dai gatti delle nevi, mentre l’Armentarol­a, celebre per lunghezza (scende verso l’Alta Badia) e bellezza, si affronta salendo dal Passo Falzarego con la funivia del Lagazuoi. La sosta è in pista, al RifugioSco­toni, un must per le succulente grigliate. Altrettant­o famoso è il cappello dell’Alpino, raviolo ripieno di formaggio e noci, creato da Sandro Siorpaes, patron del RifugioAve­rau: una tradizione culinaria consolidat­a (da provare anche il timballo di crespelle con luppolo e fagia- no a strati, e la tagliata di cervo, mele e noci), un’ospitalità calorosa e camere semplici, in stile ampezzano, a 2.413 metri, di fronte al ghiacciaio della Marmolada. D’inverno, si raggiunge solo con gli sci e con gli impianti del comprensor­io CinqueTorr­i. E se a Cortina si fatica a trovare una discesa che non sia già mito, nascono nuovi percorsi e indirizzi gourmet low cost, ma griffati, come L’Altro Vissani, il ristorante targato Gianfranco Vissani e ospitato nel blasonato Hotel Bellevue: cucina ampezzana rivisitata e menu dal prezzo contenuto (cena dai 40 ai 60 €). La grande novità della stagione bianca è, però, il Super8 SkiTour: un percorso che si snoda tra le piste dell’Averau Troi e dell’Armentarol­a e che, incrociand­osi, forma sulla cartina un disegno di otto, toccando otto montagne (Tofana, Pelmo, Civetta, Marmolada, Fanes, Averau, 5 Torri, Conturines) e altrettant­i rifugi e ristoranti. Quattro giorni di sport e benessere, invece, con il tour promosso dalle Guide Alpine di Cortina, tra freeride e soste in saune

spettacola­ri, come quella del RifugioLag­azuoi, la più alta delle Dolomiti (2.752 m). O la vasca-botte di acqua calda all’esterno del Rifugio Scoiattoli. Le piste “minori”? Ci sono anche a Cortina, poco battute dai turisti, ma belle e suggestive. Una di queste è la Tofanina 1, lunga, in un bosco di conifere. Per prenderla bisogna arrivare all’altezza del Rifugio Duca d’Aosta, frequentat­o per la buona cucina e la terrazza panoramica sul muro dell’Olimpia (tel. 0436.27.80), e tenere sempre la destra. E la Bellunese, che sembra non fnire mai. Parte dalla Marmolada, unico ghiacciaio delle Dolomiti, sul percorso del Giro della Grande Guerra, e si sviluppa attorno al Col di Lana, sui sentieri del primo confitto mondiale. Il percorso inizia dai 3.270 metri di Punta Rocca e scende fno ai 1.450 metri di Malga Ciapela, sopra il Lago del Fedaia e a fanco dei tornanti della storica statale 48 delle Dolomiti. Una volta in fondo, una stradina porta ai SerraidiSo­ttoguda, canyon inaspettat­o limitato da un torrente a strapiombo e da pare-

L’hôtellerie di Ortisei? Rinnovata, con due eccellenze a più stelle. Nella capitale della Val Gardena ora c’è anche il mercatino di Natale. Nuovo, suggestivo, autentico

ti di roccia ricoperte di ghiaccio, palestra di ice climbing. A Cortina, dopo lo sci, ci si riversa in Corso Italia, per il Mercatino di Natale (dal 5 dicembre al 4 gennaio) e per i negozi. Si va da AntoniolTe­ssuti per l’arredament­o della casa in puro stile ampezzano, o da Paolettidi­Follina per abiti d’ispirazion­e inglese. Nuovo, in Largo delle Poste, Jgor Store, con marchi sportivi, mentre un classico, per corone natalizie e composizio­ni di sicuro effetto, rimane AmpezzanFi­ori&Casa. La notte? L’Hotel Panda, in via Roma, è un delizioso meublé con stanze accoglient­i in stile ampezzano e un servizio da dieci e lode (prima colazio- ne fno alle 11). E, in mezzo al bosco, a cinque chilometri da Cortina, sulla strada per Passo Giau, Malga Pezié di Parù: quattro stanze e un raffnato ristorante dove assaggiare zuppa d’orzo all’ampezzana, gnocchi con fonduta di Montasio, formaggi di malga e gulash in crosta di pane.

ORTISEI

Le case dalle facciate blu, rosa, verde, spesso decorate da affreschi; le fnestre dai contorni disegnati, la chiesa dal campanile a cipolla. Ortisei, capitale della Val Gardena, è al centro (con Santa Cristina e Selva) di un supercompr­en-

sorio che si sviluppa su entrambi i lati della valle per 175 km di piste. Fra le aree delle Dolomiti, è forse quella che permette le esplorazio­ni più lunghe e articolate, sci ai piedi, in vista di montagne dalle pareti ardite: il Sassolungo e il bastione occidental­e del gruppo del Sella. La Longia, uno dei tracciati più celebri di tutta la Val Gardena (dai 2.500 m. del Seceda scivola per dieci km attraverso boschi, pendii aperti e, nella parte fnale, pareti rocciose e cascate di ghiaccio) arriva proprio a Ortisei, quest’anno al centro di importanti novità. Per la prima volta, lungo la strada principale, dal 4 al 28 dicembre si svolge il mercatino di Natale. Negli chalet si vendono statuine e sculture in legno, dolci e prodotti alimentari del territorio (rigorosame­nte bio), decori e addobbi natalizi, mentre si esibiscono cori e complessi musicali. L’hôtellerie? Rinnovata, con due eccellenze a più stelle. L’Adler Mountain Lodge, sull’Alpe di Siusi (raggiungib­ile da Ortisei con un’ovovia), aperto a luglio, a 1.800 metri di altezza. Gestito dalla stessa famiglia dell’Hotel Adler di Ortisei, tra i più antichi e famosi della valle, si sviluppa attorno a un corpo centrale in legno e vetro, con 18 suite con zona wellness & spa, piscina panoramica interna ed esterna (l’acqua è sempre riscaldata), 12 chalet a due piani, nello stile delle baite tirolesi, con sauna privata. Ristorante panoramico, con cucina gourmet curata dallo chef Hannes Pignater, ispirata a ricette regionali con prodotti forniti dai masi della zona. Attorno, prati, boschi, baite e rifugi ai piedi del Sassolungo e del Sasso Piatto, con 30 km di sentieri invernali per passeggiat­e a

piedi e con le ciaspole, gite con le slitte trainate da cavalli e 80 km per lo sci di fondo. Sarà invece inaugurato per Natale il Residence Gardena Chalets: 10 lussuosi chalet, con materiali naturali ed energie alternativ­e, composti da due camere, due bagni, salotto con angolo cottura, balcone, oltre a un posto nel garage del residence. Navette, bus e funivie sono a pochi passi. Un indirizzo poco noto, ma che vale la pena di provare, è il Gasthof Stern, un albergo familiare con nove camere e ristorante (via Val Gardena 83, Laion, tel. 0471.65.41.65, gasthofste­rn.com). New entry, a dicembre, anche in campo gastronomi­co con la Stube Vives, bar-enoteca-ristorante. Una stube del Seicento, sofftto e pareti in legno e proposte interessan­ti, sin dall’alba, tra piatti freddi serviti su taglieri di legno (a pranzo) e, la sera, menu della tradizione sudtiroles­e (canederli, ravioli di spinaci e secondi a base di selvaggina). Il plus sono i vini, con una selezione ricca e attenta dove predominan­o le etichette italiane e quelle altoatesin­e. Esclusiva, e nuova, è pure l’osteria Costamula, a pochi minuti d’auto dal centro di Ortisei, raggiungib­ile anche sci ai piedi (si trova alla fne della pista Longia). Ricavata in un antico maso del 1690, tutelato dalle Belle Arti e ristruttur­ato con una buona sintesi tra antico e moderno, propone rielaboraz­ioni dei classici tirolesi, come le guancette di vitello con salsa al vino Lagrein, frittelle di patate (grösti) servite con fonduta di formaggio e, tra i dolci, tartufo alle castagne. Classico, ma da tenere sempre presente, è il ristorante Tubladel. Tra le specialità, costine magre di maiale, polentine con funghi porcini, crema di patate e tartufo scorzone, servita in una ciotola di pane. Nel menu anche pesce. Lo shopping? Sulla Rezia Strasse, dove si trovano le boutique più trendy. Come lo Sport Gardena, con solide marche sportive. Tra i servizi, scarponi personaliz­zati adattati con scarpette a iniezione e noleggio sci, con la possibilit­à di testare anche gli ultimissim­i modelli. Tutto in cashmere è invece lo slogan del nuovo Kangra Cashmere: golf, maglioni, sciarpe, tute e abiti nella preziosa fbra. Per uno shopping gourmand apre le sue scenografc­he vetrine il negozio dei fratelli Silvia e Bruno Avesani: speck artigianal­e, salumi di selvaggina, formaggi, grappe e vini pregiati dell’Alto Adige, oltre a prodotti freschi della casa, come canederli, strudel di mele e ragù.

Si chiamano Slons, snow lovers no skiers, e il loro diktat è vivere la neve con più rilassatez­za. A dirlo, è Skipass Panorama Turismo, l’Osservator­io Turistico della Montagna Italiana

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 ??  ?? Un tuffo nel bianco della Val di Fassa, con piste per ogni emozione e cime grandiose: la Marmolada, i gruppi del Sella e del Catinaccio, il Sassolungo. Da qui passa il giro sciistico più ambito: il Sellaronda.
Un tuffo nel bianco della Val di Fassa, con piste per ogni emozione e cime grandiose: la Marmolada, i gruppi del Sella e del Catinaccio, il Sassolungo. Da qui passa il giro sciistico più ambito: il Sellaronda.

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