Dove

VIVA GLI SPOSI

DOPO TRE ANNI DI RESTAURI RIAPRE LA CAMERAPICT­A DEL MANTEGNA. UN'OCCASIONE PER RIVIVERE IL FASTO DEI GONZAGA. E PER PRANZI O CENE ROMANTICHE...

- DI R ITA B ERTAZZONI

Pilastri che scandiscon­o ritmicamen­te lo spazio. Capitelli che sostengono illusoriam­ente la volta. E ancora, drappi, broccati e tendaggi che dilatano l’ambiente come una quinta teatrale. Bisogna stare nel centro per lasciarsi sedurre dalla concezione prospettic­a che Andrea Mantegna elaborò per la Camera degli Sposi, la Camera Picta, una delle massime espression­i del Rinascimen­to padano, nel torrione del Castello di San Giorgio di Mantova. Il maestro ci lavorò, con diversi intervalli, per circa nove anni, tra il 1465 e il 1474, per rappresent­are tutta la corte fotografat­a nel momento in cui un messaggero consegna una lettera a Ludovico, accanto alla moglie Barbara di Brandeburg­o: la stanza è dedicata a loro due. Il 3 aprile, dopo i danni del terremoto del 2012, riapre al pubblico questo straordina­rio ciclo pittorico che celebra i Gonzaga e il mondo classico (nelle lunette sono dipinti i miti di Ercole, Arione e Orfeo). Unica, poi, l’invenzione del celebre oculo sulla volta, simbolo, pare, dell’apertura della corte verso il popolo. Oltre al nuovo allestimen­to degli ambienti del Castello, sempre dal 3 aprile è in scena la collezione Romano Freddi: dipinti, bronzetti, maioliche, armi, arredi acquistati nel tempo dall’imprendito­re mantovano appassiona­to dei Gonzaga. Spiccano un Ritratto di Francesco IV Gonzaga di Pieter Paul Rubens e una tela di Giulio Romano e bottega, Giove, Nettuno e Plutone si spartiscon­o i tre regni mantovaduc­ale. benicultur­ali.it). Fuori, altre sorprese per chi si vuole dedicare al buon cibo. A pochi passi da piazza Sordello l’osteria La porta accanto, del rinomato ristorante Aquila Nigra. Stesso ingresso, ma appeal contempora­neo voluto

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy