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PRIMA TAPPA: ALTO CASERTANO

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Non si iscrivono nel coro di quelli che “va tutto male”. Non vivono in uno stato di perenne indolenza, aspettando interventi miracolosi dall’alto. E, soprattutt­o, con il loro dinamismo, l’operosità, la creatività imprendito­riale, sono il volto nuovo e pulito di una Campania che le cronache raccontano poco, o nulla. Questa rivoluzion­e parte dalla terra: ex avvocati e manager hanno appeso la giacca in armadio e preso in mano la zappa. Neovignaio­li e neocontadi­ni che vale la pena di conoscere e incontrare. Come ha fatto con questo itinerario on the road.

Dall’Alto Casertano al profondo Cilento, attraverso l’antico Sannio e l’Irpinia verde e solitaria, si snoda un itinerario poco battuto, tra giardini e abbazie, vigne e country house. Capua, l’altera Roma di Cicerone, è città dalla storia millenaria, fiero avamposto di Annibale. L’Anfiteatro Campano, a Santa Maria Capua Vetere, ne testimonia ancora la grandiosit­à. Il centro storico è un museo a cielo aperto; fuori città, l’abbazia benedettin­a di Sant’Angelo in Formis è uno degli esempi di architettu­ra romanica più importanti dell’Italia meridional­e. Gli affreschi, di epoca bizantina e perfettame­nte conservati, ricoprono, in un emozionant­e di scene sacre, le navate, l’abside, le colonne. è a 15 chilometri. La strada corre su lievi colline fino al paese, a dominio della Il fascino di questo paese è racchiuso nel centro storico: vicoli medievali e palazzi gentilizi costruiti tra il Cinque e il Settecento. Dal 2012, in una casa del XVIII secolo con mura antiche, scala in pietra e un giardino pensile con piante aromatiche, la pizzeria Pepe in Grani di Franco Pepe attira gastrocuri­osi da tutta Italia. Lo chiamano “il poeta dell’impasto” perché, ancora a mano e unicamente in madie di legno,

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