PARTITE A TABLI E LAMPADE A OLIO
La strada percorre l’isola per una trentina di chilometri, si arrampica tra i monti separati da un istmo stretto, tra scorci spettacolari sulla costa e il profilo del Peloponneso. Si incontrano greggi, asini, vigneti racchiusi tra muretti a secco, frantoi abbandonati: da Perahori, borgo di campagna con vista spettacolare, allo sperduto villaggio medioevale di Anoghì, l’antico capoluogo. È avvolta nel silenzio la chiesa di Agia Panaghia, con affreschi bizantini; nel medioevale Exogi, ad anfiteatro sulla collina, si scopre un altro luogo di culto, consacrato ad Agia Marina.
La cinquecentesca Stavros, la più importante città della costa settentrionale, domina la baia di Polis, il canale e l’isola di Cefalonia. Nei caffè si gioca al tabli, il backgammon locale. Da Polyphemus si cena, in un uliveto, ai tavoli illuminati da lampade a olio. La strada prosegue tra arditi tornanti e panorami indimenticabili, soprattutto dal seicentesco monastero di Katharon.
Salendo in cima all’alto campanile, la vista spazia dai monti dell’Akarnania alle isole Echinades, dai rilievi montuosi di Zante alla costa orientale di Cefalonia. A ovest del monastero, ecco il porto di Polis, con la grotta di Luizos, dove sono state trovate iscrizioni sui cocci di vaso a testimonianza del culto classico delle dee Artemide, Era e Atena. Scendendo verso il mare si incontrano le piccole case dove gli habitué ritornano ogni anno, a pochi passi dalle calette o nel verde delle colline. Si affaccia sulla baia di Kioni la spettacolare Villa Ithaca, bianca, lussuosa, con piscina a sfioro e discesa diretta al mare, nascosta nella vegetazione. È a pochi passi dall’acqua anche Villa Levanda, nei dintorni di Vathy: bianca, in stile mediterraneo, sorge in un parco di sette ettari. La vista di Adastra, quattro
raffinate suite a Kanata, spazia sul golfo di Vathy. Lo yoga invece è protagonista del sorprendente Itha 108, inaugurato da poco, a metà tra un resort e una dimora privata, affacciato sul mare di Agios Joannis. Vanta camere spaziose e suite in uno stile fusion, con elementi mediterranei e orientali, terrazze vista mare, eccellenti corsi di discipline orientali. Si può scegliere anche di dormire, in giardino, in una delle originali yurte, le caratteristiche tende della Mongolia.
LA DOLCE VITA DI VATHY
Per cena si scende a Vathy, una sfilata di taverne e kafenion. Si è accolti come amici da Kohili, location straordinaria: tzasiki, moussaka, polpo eccellenti. Sono a pelo d’acqua anche i tavolini di O’Batis, che serve il pescato scaricato all’alba dalle barche. Più raffinato Sirens, in una piazzetta dietro l’ufficio postale, con una bella corte, dove si gustano zuppa di pesce e uno squisito agnello al limone. A Vathy si concentrano anche le poche, ma raffinate botteghe. È una piccola oasi di buongusto Homer&Co, artigianato greco rivisitato in stile shabby chic; da Epipodos si trovano sandali in cuoio naturali e colorati. Il più sorprendente è il piccolo regno di Nikos Markatos. Il mare è protagonista di sculture, quadri e oggetti stravaganti realizzati con rame, ottoni e vecchi legni scoloriti dal sale e dal sole; non mancano maquette di navi e caicchi. Qua e là, ritratti color seppia di barche e personaggi del secolo scorso.
Per raggiungere Itaca si atterra a Cefalonia. L’isola principale delle Ionie vale un viaggio per la spettacolare Myrtos beach, incastonata tra le scogliere della costa ovest, una mezzaluna di due chilometri di sabbia e sassolini bianchi, tra le più belle del Mediterraneo. Ma anche per Assos, villaggio color pastello affacciato su due grandi baie dominate dalla fortezza veneziana. Il must è Fiskardo, la Portofino greca, scampato al terremoto del 1953, con le casette veneziane in pietra o colorate, i balconi in ferro battuto, i giardini profumati. Si assaggiano piatti della cucina isolana da To Pefko; ci si rifugia all’Emelisse Art Hotel, case in stile tradizionale, grande piscina a sfioro, Spa e vista emozionante sulla baia dove, nel secolo scorso, approdavano i velieri carichi di merci e marinai vagabondi.