Nella città fantasma, sabbia, non diamanti
Kolmanskop è oggi senza dubbio la più famosa e spettacolare città fantasma di tutta la Namibia. Si trova nello Sperrgebiet, il territorio proibito, ovvero l’area diamantifera dove, fino agli anni Quaranta, si estraevano le pietre preziose, a pochi chilometri dalla città costiera di Lüderitz. Sotto le dune di sabbia e gli ammassi di rocce del Namib nel 1908 furono scoperti i primi diamanti. In brevissimo tempo la notizia si sparse per tutto il continente. All’inizio del 1920 si contavano già più di 300 minatori e cercatori tedeschi con le famiglie (40 bambini) e 800 operai Owambo, che abitavano e lavoravano da queste parti. Furono costruite grandi residenze in legno, un ospedale, un teatro, una sala ginnastica e da ballo, scuole, una centrale elettrica, botteghe e negozi. C’erano gli alloggi dei lavoranti e le dimore eleganti delle famiglie proprietarie delle concessioni. Un’oasi di comfort nel mezzo del nulla che nacque, crebbe e sfiorì nell’arco di 40 anni, fino all’abbandono, nel 1954. Oggi, appena superato il recinto di sicurezza, ci si ritrova in un grande museo all’aria aperta con atmosfere incredibili. Le camerate dei minatori, le verande di legno della case padronali, l'ospedale, il piccolo museo con le foto d'epoca, la sala della ginnastica con i cavalli per il volteggio, le piante cresciute nelle stanze da letto abbandonate, i contatori elettrici arrugginiti, le vasche da bagno piene di sabbia, le maioliche sbiadite dal sole e quel che resta delle botteghe artigiane. Si passano le ore a immaginare come poteva essere la vita quaggiù quando bambini, uomini e donne vivevano ai margini del mondo.
Un viaggio slow motion per godersi ogni scoperta, ogni sensazione. Tra dune gigantesche, canyon, corse di zebre in libertà