Nell’ Etosha, il safari è malaria free. Sicuro anche con la famiglia
Nel parco, il paesaggio piatto e l’erba bassa nella stagione secca rendono più facile l’avvistamento degli animali
L’immenso pan (una depressione salina vasta più di 5 mila kmq, quasi sul confine tra la Namibia e l’Angola, visibile addirittura dallo spazio) rappresenta il cuore del Parco Nazionale Etosha, forse il più famoso e il meglio organizzato tra le riserve naturali della Namibia. Per un safari lungo piste segnate e percorsi obbligati, in un ambiente controllato e sicuro, ben organizzato e protetto. Malaria free, è ideale anche per le famiglie con bambini. Il santuario copre un’area di oltre 22 mila chilometri quadrati (confini stabiliti nel 1970) e ospita migliaia di animali, tra cui leoni, elefanti, orici, gazzelle, zebre, giraffe, gnu, rinoceronti, iene, sciacalli, kudu, leopardi e un numero impressionante di specie diverse: 114 varietà di mammiferi, 340 di uccelli e 50 di serpenti. Con molta fortuna è possibile incontrare anche i rinoceronti neri, anche se il loro santuario è nel Damaraland, protetti dalle iniziative antibracconaggio di Save The Rhino Trust (savetherhino.org). Le strade sono percorribili con mezzi propri – non necessariamente 4x4 – previo acquisto dei biglietti d’ingresso e registrazione di ciascun visitatore. Ci sono diversi resort all’interno del parco o vicino agli ingressi, dove si può passare la notte. Sono presenti anche isole-ristoro con negozi, servizi e pompe di benzina. Lungo i vari percorsi segnati (non si può mai scendere dall’auto o uscire dalle strade autorizzate) si trovano pozze naturali e artificiali dove è garantito l’avvistamento , soprattutto nella stagione secca, da maggio a ottobre, quando gli animali si spostano in cerca di specchi d’acqua dove abbeverarsi. Anche durante i semplici trasferimenti è possibile vedersi attraversare la strada da un branco di elefanti che compaiono all’improvviso da un bosco di mopani, da un gruppo di gazzelle al pascolo o da una famiglia di leoni in caccia.