Coromandel: relax nelle acque calde
La penisola di Coromandel, che nel XIX secolo subì uno sfruttamento forestale massiccio e persino una “corsa all’oro”, chiude a est l’ampio golfo di Haruaki ed è una delle mete estive preferite dagli abitanti di Auckland, grazie alle splendide spiagge affacciate sul pacifico. Da evitare nel weekend: si rischia di passare ore nel traffico. Percorrendo la State Highway 25 in senso orario si costeggia il litorale ovest della penisola, all’inizio paludoso. Poco prima di entrare nel paesino di coromandel ci si può fermare al Mangrove Manor B&B. Su un’altura panoramica, ha solo tre camere, una lounge per gli ospiti e il deck vista mare. Al risveglio si viene viziati dai padroni di casa, Anne e Peter Gray, che preparano un breakfast goloso a base di pane appena sfornato, uova e bacon, marmellate e yogurt fatti in casa. Per raggiungere Whitianga, sul versante oceanico della penisola, dove il leggendario navigatore polinesiano Kupe sbarcò prima dell’anno Mille, è meglio continuare a percorrere la panoramica SH25 (invece della 309 Road), perché è asfaltata e offre diverse deviazioni verso baie isolate. Da questa cittadina votata alla pesca d’altura si arriva a Hahei, beach reporta d’ingresso verso la famosa cathedral cove, tra i più bei litorali del mondo, che si raggiunge solo via mare o con una passeggiata di mezz’ora. Per godersi la luce migliore, le acque blu, la sabbia fine, l’arco roccioso e la cascata naturale bisogna andarci la mattina prestissimo, prima che venga invasa dalle gite organizzate. Un’altra buona opzione è visitarla in kayak (seakayaktours.co.nz). Hot Water Beach, otto chilometri a sud di Hahei, è più selvaggia. L’arenile è flagellato dai cavalloni, e la folla si concentra soprattutto verso il parcheggio principale. Occorre munirsi di una paletta per scavare nella sabbia, liberare le sorgenti calde e crearsi una piscina termale privata, dove rilassarsi osservando i surfisti. il vulcano Ngauruhoe, il Monte Fato ne Il Signore degli Anelli. Prima di raggiungere Wellington si devia verso est e si fa sosta a Napier, una bella cittadina art deco.
La capitale è ventosa, con un’atmosfera frizzante: cocktail bar, boutique, ristoranti. Si cena da Ortega Fish Shack con pesce e frutti di mare. Qui il salotto è il waterfront, dove si passeggia, si fa jogging, si pedala e si ammirano le installazioni dello Sculpture Trail o quelle del Writers Walk, una collezione di 19 opere testuali, citazioni che autori famosi, come Katherine Mansfeld o Robin Hyde, hanno dedicato alla città. Tra Civic Square e Chaffers Marina si staglia il Te Papa Tongarewa (tepapa.govt. nz), il museo della Nuova Zelanda, dove scoprire la storia umana, geologica e naturalistica della nazione. davanti i ragazzi fanno gare di tuff dal trampolino.
SOUTH ISLAND: DAI pArcHI AI gHIAccIAI
Te Waipounamu, la South Island, è più estesa del 33% rispetto alla North Island, ma solo il 23% dei neozelandesi ci vive. I suoi paesaggi drammatici e selvaggi hanno fatto da sfondo alle Cronache di Narnia ea Il Signore degli Anelli. È la destinazione preferita per gli sport estremi: con cime che superano i tremila metri e ai ghiacciai è perfetta per sci alpino, snowboard, heliski, sci nordico, arrampicata. Per il mare invece si punta a nord: l’Abel Tasman National Park è una cartolina di baie dalla sabbia dorata, colline che si tuffano in acque tiepide, cascate e piscine naturali nascoste nella foresta. Il Peppers Awaroa è un eco-lodge fra gli alberi sopra Awaroa Beach che si raggiuge solo a piedi o in barca. È il solo hotel nel parco, scelto anche da chi esplora l’area percorrendo lo splendido, ma spartano, coastal walk, di 51 chilometri (4-5 giorni).
Christchurch mostra ancora le ferite del sisma del 2011, però la movida si è ripresa e la città più grande della South Island attrae un turismo giovane e cool. In un’ex offcina, l’Addington Coffee Coop è il riferimento per viaggiatori e locali. Si naviga gratis sul web, sorseggiando caffè equo e solidale, gustando torte fatte in casa o un robusto breakfast. All’interno ci sono: torrefazione, corner vendita di indumenti di cotone naturale e lavanderia self service.
verso sud, la luce assume una nuance artica, gelida. Colpisce quando si guida sulle sponde del Lake Tekapo, in cui si rifettono Mount dobson e Mount Cook. Sono le Southern Alps, spartiacque tra l’est e l’ovest dell’isola, con ghiacciai a pochi chilometri dal Mar di Tasmania. Meglio puntare sul Fox Glacier, meno affollato del Franz Josef, e affdarsi a guide esperte (foxguides.co.nz) per trekking. Se si è fortunati, si riesce a visitare il Lake Matheson in un pomeriggio limpido, e a fotografare i picchi innevati di Mount Cook e Mount Tasman, che al tramonto si rifettono nell’acqua. vale una sosta il Lake Matheson Café. La caffetteria-ristorante dal décor contemporaneo e aperta a colazione, pranzo e cena. Si assaporano pollo grigliato con miele e mostarda, patate dolci e anacardi tostati; o si fa shopping di stampe e oggetti di design nel gift store. Seduti ai tavolini all’aperto o, di sera, all’interno, vicino alle vetrate, per evitare gli insetti. All’estremità sud dell’isola, il