Dove

Alta Badia. Tutta un’altra strada

- Di Marco Santini

In divisa e schioppo in spalla, è la guida più ricercata in quota. Presente ogni giorno sulla magnifca terrazza del Rifugio Lagazuoi (rifugiolag­azuoi.com), un belvedere a quasi 3000 metri, questo storico della montagna rivela ai tanti turisti sentieri e postazioni della Grande Guerra. Il centenario snocciola fno a settembre un rosario di eventi ricchissim­o, ma qui, in Alta Badia, si viene pure per gli scenari, la buona tavola e quella cornice di vette dolomitich­e che bucano l’orizzonte a 360 gradi. Uno spettacolo. d’estate, poi, ci si muove facilmente in auto, come abbiamo fatto noi a bordo di una Citroën C4 Cactus giallo fammante, inseguendo le curve di Passo Falzarego e scivolando lungo la strada panoramica che porta a Valparola, il primo gioiello di questo itine- rario nel mondo ladino dell’Alta Badia, che su doveviaggi.it è documentat­o attraverso riprese effettuate con un drone. È sempre un piacere guidare su questi tornanti e il tetto panoramico della C4 Cactus regala vedute e scenari unici: valparola è una gemma verde smeraldo di un’intensità rara alle nostre latitudini. Con ampie radure ondulate e grandi boschi, è il territorio perfetto per una gita in carrozza trainata dai cavalli avelignesi (armentarol­a.com). Sempre in valparola, in località Armentarol­a, l’hotel Ciasa Salares (ciasasaler­es.it) offre atmosfere tradiziona­li e sofsticate, ideali per calarsi nella natura serena della valle. Imperdibil­e la cena al suo ristorante, La Siriola, dove Matteo Metullio, il più giovane chef stellato d’Italia, propone una cucina di grande classe senza dimenticar­e riferiment­i al territorio: roastbeef di cervo con crema di pistacchi e risotto al feno e polvere di speck. Superlativ­a la carta dei vini. Poco più avanti, San Cassiano è il borgo più deflato e autentico dell’Alta Badia e meta gourmand: semplice e raffnatiss­ima la cucina dello stellato Norbert Niederkofe­r, la mente del ristorante St. Hubertus (rosalpina. it). In paese, poi, si fa scorta di prodotti tipici da Delizius (delizius.it) e di formaggi da Lüch da Pcëi (luchdapcei.it). Sempre con la Citroën C4 Cactus è divertente arrivare a La Villa, dove prendere la cabinovia che sale al Piz la Ila, un balcone panoramico nel cuore della valle. da qui parte un reticolo di facili

sentieri che si perdono in questo altopiano incornicia­to da montagne simbolo, come il Sassongher. Pochi chilometri, ed ecco la mondana Corvara: da qui partono due strade fantastich­e per tracciato e paesaggio: quella classica, che passando per Colfosco sale fno al Passo Gardena regalando scorci straordina­ri, e quella che raggiunge passo di Campolongo. Sono percorsi che fanno venir voglia di andare in macchina. Curva dopo curva si prende confdenza con quest’auto, comoda e agile da guidare ma dal look così personale. Tornando dal Passo di Campolongo in direzione di Corvara merita una sosta la piacevolis­sima baita Boconara (boconara.com) con vista sul Sassongher. Ci si può fermare per l’aperitivo o per apprezzare le carni di produzione propria. A Corvara l’appuntamen­to per gli appassiona­ti di vino è alla La Stüa de Michil, il ristorante gourmet dell’hotel La Perla (hotel-laperla.it), con la sua spettacola­re cantina e collezione di Sassicaia. Sempre da Corvara, una cabinovia sale al Rifugio Piz Boè, quindi si prosegue a piedi o in seggiovia fno al vallon (2500 m.). da qui un facile sentiero conduce in 15 minuti al Franz Kostner: unico il panorama sulla Marmolada. Il viaggio prosegue verso nord e raggiunge Badia (ottima la cucina del maso Runch), dove si lascia l’auto per risalire le due tratte di seggiovia che portano all’Ospizio Santa Croce (santa-croce.it). Al pomeriggio si ammira la luce che pennella la splendida parete del Sasso Croce e si gustano i famosi Kaiserschm­arren, la tradiziona­le merenda a base di uova e marmellata di mirtilli rossi. Ultima tappa, San Martino. dopo i primi tornanti che risalgono verso il Passo delle erbe, ecco il Ciastel de Tor, che ospita il Museo Ladino: oggetti e ambienti tradiziona­le raccontano la storia del turismo e i viaggi nel mondo ladino.

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2 1. Il Rifugio Lagazuoi, in Alta Badia. 2. La Citro‘n C4 Cactus accanto a una carrozza a cavalli verso la Valparola. 3. La Baita Boconara, ideale per uno spuntino. 4. Il Museo Ladino di San Martino. 5. Veduta sulla Val Badia dalla cima del...
1 2 1. Il Rifugio Lagazuoi, in Alta Badia. 2. La Citro‘n C4 Cactus accanto a una carrozza a cavalli verso la Valparola. 3. La Baita Boconara, ideale per uno spuntino. 4. Il Museo Ladino di San Martino. 5. Veduta sulla Val Badia dalla cima del...
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