Dove

È tempo di Biennali

Biennale Foto/Industria

- Di Michela Moro

La vita quotidiana del XVI secolo raccontata attraverso pensionati lascivi, ubriaconi, avari collettori di tasse, dentisti fraudolent­i, mendicanti, monaci eccitati. Tutto il “politicame­nte scorretto” con cui sono capaci di la scusa per scoprire Lione, dalle mille sorprese. Da una parte la città vecchia e dall’altra gli artisti in mostra, che provengono da 28 Paesi e raccontano “La vita moderna” secondo prospettiv­e molto diverse. Il curatore Ralph Rugoff, direttore della Hayward Gallery di Londra, è Innanzitut­to c’è la Fondazione MAST, luogo innovativo dedicato a scambi culturali basati su tecnologia, arte e innovazion­e; un esempio flantropic­o e architetto­nico della virtuosità italica, quella stupirci ancora oggi Hieronymus Bosch e Pieter Bruegel, che nel 1500 innovarono la pittura in modo radicale, introducen­do la rappresent­azione satirica della miseria. E proprio al Boijmans appartiene uno dei capovalori del genere: Il Venditore ambulante di Bosch. Intorno alla celeberrim­a tavola è stata costruita un’incantevol­e mostra di circa 40 capolavori rarissimi da vedere assieme. Nelle parole dei curatori “un sogno che si è realizzato”, boijmans.nl. convinto che una mostra collettiva sia riuscita quando permette al pubblico di attivare nuove connession­i, di scoprire territori più vasti del previsto. Quindi, comunque vada, la visita a Lione e alla 13ª Biennale, sarà un successo, biennalede­lyon.com. dell’imprenditr­ice Isabella Seràgnoli. Poi c’è il mondo del lavoro in tutte le sue forme, la rappresent­azione dell’industria attraverso la fotografa d’autore che diventa un festival internazio­nale di fotografa e fotograf, da David LaChapelle a Gianni Berengo Gardin. Non ultimo c’è Bologna, con le undici sedi storiche che animeranno l’inverno della città per la seconda edizione della manifestaz­ione, fotoindust­ria.it.

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