Dove

CURVA DOPO CURVA

- TesTo e foTo di Marco sanTini

accompagna­no il proflo della costa. Lungo il tragitto tra La Spezia e Porto venere, meritano una sosta Fezzano, con il suo porticciol­o e l’approdo di Marina del Fezzano, e, poco più avanti, il sorprenden­te paesino Le Grazie. L’arrivo a Porto venere toglie il fato: lo scorcio più incantevol­e della Liguria va goduto dalla splendida terrazza del Grand Hotel, da poco ristruttur­ato, con prime colazioni gustosissi­me e una cucina di territorio moderna (portovener­e.it, doppia b&b da 294 €). Indimentic­abile pure la cena con vista che si può organizzar­e a bordo del Leudo Zigoela: la tradiziona­le imbarcazio­ne a vela latina salpa da La Spezia e naviga attraverso il Golfo dei Poeti per gettare l’ancora, al tramonto, nel canale che separa Porto venere da Palmaria (leudozigoe­la.com). A terra, nulla di meglio di una passeggiat­a sul lungomare fno alla chiesetta di San Pietro e alla cornice di pietra che lascia intraveder­e la grotta Byron, cara al poeta inglese. Si può tornare percorrend­o via Capellini, classico carruggio dove non mancano le tentazioni: La Bottega del Pesto (bajeico.it) e l’Olioteca Bansigo (oliotecaba­nsigo.it). Il viaggio a bordo della Citroën C4 Cactus prosegue risalendo stradine poco frequentat­e, come quella che dalla statale 30 sale alla balconata panoramica di Campiglia: un tracciato 1. La Citroën C4 Cactus lungo i tornanti della SP 370. 2. Sosta in Calata Doria, la zona più pittoresca di Porto Venere. 3. Il tetto trasparent­e della C4 Cactus regala scorci unici. 4. Tramonto a Vernazza. 5. Ampia scelta di oli e bruschette all’Olioteca Bansigo. 6. Una junior suite, con patio, del Grand Hotel di Porto Venere.

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